Occhi puntati sulla traiettoria di quella goccia fredda in scivolamento verso sud
Stiamo vivendo un lungo periodo caratterizzato da temperature elevate e clima abbastanza secco. Ormai non piove da diverse settimane, pero, entro il weekend, la situazione meteorologica potrebbe mutare, causa un cambio di circolazione che predisporrà le basi ad un nuovo guasto del tempo. L’alta pressione subtropicale cede, lasciando spazio ad una ondulazione ciclonica, di origine atlantica, di insinuarsi sul bacino centrale del Mediterraneo, per isolare un minimo depressionario in quota al traverso dell’Italia. Tale circolazione depressionaria, a partire dal fine settimana, tenderà a scivolare verso sud-est, coinvolgendo più da vicino le nostre regioni meridionali. Ed in modo particolare la Puglia, la Calabria e la Sicilia.
Per la Sicilia si tratterà del primo peggioramento di luglio, che rischia di compromettere la fine della seconda decade. Fino a venerdì il tempo continuerà a mantenersi stabile e soleggiato, salvo velature, per il trasporto di polvere desertica in sospensione, e il passaggio di innocue nubi alte in questi giorni. Da sabato 17 luglio l’avvicinamento di questa ondulazione ciclonica favorirà una instabilizzazione della colonna d’aria, agevolando l’improvviso sviluppo di diversi temporali di calore, fra i Nebrodi, l’Etna e i Peloritani meridionali. Alcuni di questi temporali risulteranno particolarmente intensi e venendo agganciati in quota dalle forti correnti da W tenderanno a sconfinare verso la costa ionica.
Poi da domenica 18 dal Tirreno si cominceranno ad affacciare i primi annuvolamenti, medio-alti, sempre più compatti, che indicheranno il peggioramento. Un asse di saccatura, alimentato da un ramo discendente della “corrente a getto”, penetrerà sul Tirreno, evolvendosi in una circolazione ciclonica, con un nocciolo di aria fredda in quota. La presenza di questa “sacca di aria più fredda” in quota ad enfatizzare l’instabilità. Specie sopra il mar Tirreno, dove i fortissimi contrasti termici fra l’aria fredda in quota e la superficie del mare particolarmente calda (+28°C) potrebbero favorire il rapido sviluppo di fortissime correnti ascensionali (moti convettivi), che metteranno le basi per la nascita di imponenti “celle temporalesche”, foriere di piogge e temporali. Queste “torri di vapore acqueo” potranno elevarsi fino a 12 km di altezza.
Secondo le ultimissime simulazioni di alcuni modelli questa circolazione depressionaria in quota potrebbe scivolare in direzione dello Ionio, favorendo un peggioramento delle condizioni meteorologiche un po’ su quasi tutta la Sicilia e la Calabria. Lungo la parte anteriore di questa circolazione di bassa pressione, attiva in quota, si attiverà un flusso di umide correnti nord-occidentali che se confermate determineranno condizioni di marcata instabilità sul basso Tirreno, con la formazione di imponenti cumulonembi temporaleschi che apporteranno piogge, rovesci e locali nubifragi. Purtroppo veniamo da una settimana di temperature davvero calde e la superficie dei mari è particolarmente elevata. Ciò vuol dire che vi è il rilascio di una maggior quantità di vapore acqueo nell’atmosfera. Tutto ciò rappresenta il carburante pronto ad esplodere sotto forma di fenomeni intensi. Se tale tendenza verrà confermata anche le nostre zone tirreniche e lo Stretto potrebbero essere coinvolti da fenomeni, localmente intensi. Nel caso di uno spostamento più verso levante di questa circolazione depressionaria in quota, in direzione della Grecia e dell’Albania, gli effetti destabilizzante sarebbero molto più attenuati.
Mi scusi se ciò si avvera restiamo con un pugno di mosche in mano???Potremmo essere più precisi verso il 17/7?
Speriamo che la Sicilia possa avere le piogge tanto desiderate….non se ne può più di questo caldo opprimente!!
Siete pregati di essere più coerenti: per la meteorologia si parla di clima secco, non quando non piove, ma quando l’umidità atmosferica scende costantemente sotto un certo valore di soglia. Cosa che a Messina accade davvero molto di rado. Non seguite il mantra del “il clima cambia”, autoeliminiamoci perché ce lo dice qualcuno non è un climatologo ma un politico, grazie.