Aria fredda pronta a raggiungere il Mediterraneo a inizio settimana
La perturbazione atlantica transitata ieri ha finalmente provveduto a rimescolare per bene l’aria nei bassi strati, scacciando quell’atmosfera caliginosa, che ormai ci faceva compagnia da oltre 10 giorni. Il passaggio in quota di un asse di saccatura, in discesa dal nord Europa, ha poi contribuito a generare persino dei temporali “grandinigeni”, supportati da un intenso nucleo di vorticità positiva isoentropica, che dalla Francia è scivolato molto velocemente sul basso Tirreno (in un letto di correnti nord-occidentali), sorvolando Calabria e Sicilia, determinando su queste intense turbolenze (moti ascensionali) che hanno prodotto i cumulonembi di ieri.
Ora, dopo una breve pausa che durerà fino al prossimo weekend, il mese di marzo ci regalerà un tipo di tempo spiccatamente instabile e variabile, tipico del periodo primaverile. Difatti, bisogna ricordare che siamo ancora a marzo e non a maggio inoltrato. Pertanto questo è il periodo più dinamico dell’anno. Nel giro di poche ore possiamo passare da fugaci “scaldate”, tipiche della tarda primavera, a repentini quanto bruschi raffreddamenti (detti anche “colpi di coda dell’inverno”) che ci ricordano come la primavera sia la stagione più volubile dell’anno. Nei prossimi giorni, nonostante dal punto di vista astronomico ci avviciniamo all’equinozio di primavera, ci dovremo preparare a fare i conti con un ritorno a condizioni climatiche tipicamente invernali, con il possibile ritorno della neve sui rilievi, specialmente lunedì, quando la Sicilia sarà raggiunta da correnti di aria più fredda, d’estrazione polare marittima, che provocheranno un brusco calo delle temperature, come non si ricordava dal mese di febbraio.
Intanto fra domani e domenica avremo a che fare con una fase di blanda stabilità, a tratti connotata da condizioni di variabilità positiva e clima mite di giorno. Poi dalla giornata domenicale si assisterà a un cambio circolatorio in sede nord-europea potrebbe spianare la strada ad affondo di aria piuttosto fredda verso le regioni meridionali che potrebbe produrre un veloce peggioramento (fronte freddo dalle Alpi), proprio nella notte fra domenica 14 e lunedì 15 marzo, con piogge, rovesci che nella mattinata di lunedì potrebbero divenire nevosi fin dai 900/800 metri sui Nebrodi, e 900 metri sui Peloritani (in caso di temporali la quota neve potrebbe scendere più giù, imbiancando pure le cime dei colli). Per la quota neve occorrerà ancora aspettare qualche giorno, per eventuali verifiche previsionali (la distanza temporale non è bassa, pertanto la previsione dovrà avere ulteriori conferme).
La discesa dell’aria fredda sarà accompagnata da venti intensi di ponente prima e maestrale dopo, che potranno eccedere la soglia d’attenzione, raggiungendo lo status di burrasca, con conseguenti mareggiate in arrivo sulle coste tirreniche e collegamenti marittimi interrotti con le Eolie. Parte dell’aria fredda che in questi giorni continua ad ammassarsi a nord delle Alpi, fra la Germania e la Bielorussia, proprio nella giornata di lunedì 15 si verserà fra il basso Adriatico, lo Ionio e il basso Tirreno, raggiungendo il nostro territorio sotto forma di una fredda ventilazione di maestrale che spingerà i termometri su valori ben al di sotto delle medie stagionali. Tanto che all’inizio della prossima settimana sarà obbligatorio tornare a vestirsi un po’ più pesantemente a causa delle raffiche da Nord-Ovest che saranno in grado di farci avvertire temperature piuttosto basse per la stagione.