A rischio pure lo storico record del gennaio 1982, quando in riva allo Stretto si registrarono 19,2 mm su una media mensile di 102,9 mm
Rispetto alla prima decade, che ha chiuso perfettamente in media, la seconda decade di gennaio ha fatto registrare una anomalia di oltre +1,5°C, con una media delle temperature massime di ben +15,8°C. Ma la vera anomalia di stagione riguarda la cronica carenza di precipitazioni che sta caratterizzando questo mese di gennaio. Ormai, a parte brevi piovaschi e delle brevi deboli piogge, sulla città di Messina non si vedono precipitazioni degne di nota dallo scorso 22 dicembre 2019.
Se entro la fine del mese sulla città dello Stretto non si vedranno precipitazioni degne di nota il gennaio 2020 passerà alla storia come il più secco di sempre per l’area dello Stretto, dall’inizio delle rilevazioni meteorologiche, che per la città di Messina partono fin dal 1916. Finora, in questo mese di gennaio, in riva allo Stretto sono caduti a malapena 2-3 mm di pioggia. La media pluviometrica per il mese di gennaio è di 102,9 mm.
Oltre ad essere ormai lontanissimi dalla media climatica ora rischiamo di fare peggio del gennaio del 1982, quando a Messina si registrarono solo 19,2 mm di pioggia. Per il capoluogo peloritano quello del 1982 fu il gennaio più secco della storia. Oltre all’eccezione del 1982 nel mese di gennaio la città di Messina ha registrato sempre apporti pluviometrici superiori ai 40-50 mm, anche durante le annate più secche, come quella del 1989, che chiuse con un accumulo annuale di appena 443,8 mm.
Oggi, con gli appena 2-3 mm accumulati in questi primi 23 giorni del 2020, diventerà davvero molto difficile poter invertire la tendenza, recuperando il significativo deficit idrico accumulato. Lo stesso discorso vale pure per le località della provincia, sia ionica che tirrenica. Nel frattempo il grosso anticiclone dinamico, che da varie settimane copre buona parte dell’Europa e il Mediterraneo, continuerà a garantire ancora condizioni di tempo stabile e asciutto.
Questa prolungata fase secca, in quello che normalmente è il terzo mese più piovoso dell’anno, dovrebbe farci riflettere sull’estremizzazione dei fenomeni atmosferici, che sovente si traduce in lunghe fasi molto piovose, con fenomeni precipitativi anche violenti, a cui fanno seguito lunghi periodi secchi, che possono durare settimane, se non mesi interi. Questi eventi si ripresenteranno sempre più spesso anche alle nostre latitudini. Dobbiamo solo saperci adattare.