L'aria gelida verrà a farci visita nella giornata di lunedì 15 febbraio
Quella di oggi è stata una giornata piuttosto mite, con i termometri che hanno ampiamente superato la soglia dei +18°C, localmente pure +19°C. Nulla lascia presagire che fra poche ore un enorme massa d’aria gelida, in discesa dalle latitudini artiche russe (mar di Barents, mar di Kara) sta per piombare fino al cuore del Mediterraneo, determinando un brusco raffreddamento, anche dell’ordine dei -10°C -12°C, rispetto i valori decisamente sopra le medie dei giorni scorsi. Questo improvviso cambiamento del tempo già lo noteremo domani, sabato 13 febbraio, con il passaggio di un’ultima perturbazione atlantica che produrrà delle piogge, da sparse a diffuse su tutto il nostro territorio. Nel corso della serata di domani questo fronte, associato a un minimo di bassa pressione, che dal Tirreno evolverà molto rapidamente verso l’alto Ionio e il Golfo di Taranto, fungerà da “apripista” all’irruzione di aria gelida che da domenica 14 febbraio, inizierà, a piccoli passi, a sfondare pure su Calabria e Sicilia.
L’ondata di gelo (annunciata qui) che sta per investire la nostra regione sarà davvero tosta, visto che a circa 1300 metri entrerà un’isoterma di ben -7°C -8°C (nella libera atmosfera). Come caratteristiche termiche (ma non sinottiche) l’evento in arrivo sembra molto simile a quello occorso fra il 6 e l’8 gennaio 2017, anche se un po’ meno intenso. Oltre a far sprofondare la colonnina di mercurio su valori di ben -10°C sotto le medie del periodo, l’aria gelida, pur essendo molto secca, contrastando con le più tiepide acque del Mediterraneo produrrà pure delle locali precipitazioni a carattere nevoso fino a bassissima quota, se non sul litorale nei tratti sottovento alla tramontana.
La parte più consistente del flusso freddo continentale già domenica 14 febbraio si verserà sull’Adriatico, per scavalcare l’Appennino campano e scivolare entro sera sul basso Tirreno, tramite sostenuti e gelidi venti di tramontana che faranno abbassare le temperature. Come accade spesso in queste ondate di freddo molto intenso dai Balcani lo sfondamento dell’aria molto fredda in quota, che dalle Alpi Dinariche si fionderà sull’Adriatico meridionale e sul versante orientale del Tirreno meridionale, già dalla nottata genererà un peggioramento, prodotto proprio dai forti contrasti termici che si verranno a realizzare, fra l’aria gelida (-32°C -33°C a 5100 metri) che scorrerà sopra le più miti acque del Tirreno (appena +16°C).
Trattandosi di freddo molto secco, soprattutto in quota, le precipitazioni saranno disorganizzate. Ma nella notte di domenica 14 febbraio e le prime ore di lunedì 15 febbraio i divari termici, fra bassa e media troposfera, instabilizzeranno lo strato d’aria più superficiale, favorendo lo sviluppo di modesti annuvolamenti cumuliformi (piccoli cumuli, cumulonembi ghiacciati in aria fredda), di forma filamentosa, che fra domenica sera e lunedì produranno fenomeni nevosi sui Nebrodi e Peloritani meridionali, i quali sotto la spinta dei sostenuti e gelidi venti di tramontana potranno sconfinare fino al litorale ionico (passando a sud di monte Scuderi), fra Nizza di Sicilia e Taormina.
In queste situazioni sul Tirreno si formano delle bande nuvolose a sviluppo verticale, che presentano la forma di lunghe strisce parallele, dette in inglese “street clouds”. All’interno di queste bande nuvolose, inserite in contesti di aria molto secca, si possono generare nevicate e rovesci di graupel e snow pellets estremamente localizzati, che date le temperature, ma soprattutto la presenza di aria secca, potranno spingersi fin sul litorale. Le “street clouds” dovrebbero, nella mattinata di lunedì 15 febbraio, spingersi verso il settore più occidentale della costa tirrenica messinese, dove non si escludono in mattinata dei brevi rovesci di gragnola misti a fiocchi di neve umidi che potrebbero lasciare temporanei depositi al suolo solo in caso di rovesci.
Alle nostre latitudini, durante le rare e intense ondate di freddo, è possibile assistere alla discesa dei fiocchi di neve fin sulla costa proprio grazie al particolare stato igrometrico di queste masse d’aria, che prima di raggiungere il Mediterraneo sono costrette a passare su vaste distese continentali, ben innevate (pianure russe, Polonia, Balcani).
Come capita spesso in questi casi le nevicate vanno ad interessare l’area dei Nebrodi, con questi nuvoloni filamentosi, molto veloci, che sfilano verso i Peloritani meridionali, finendo sul litorale ionico, dove la tramontana gelida riesce a trasportare i fiocchi di neve fin sulle vallate ioniche e sulla costa del taorminese. Con le gelide correnti settentrionali lo Stretto rimarrà parzialmente riparato dall’Appennino calabrese, che determina moti discendenti (inibendo nubi ed eventuali precipitazioni) sul settore più vicino la costa calabra fino all’area dello Stretto. Nonostante ciò non sono esclusi dei temporanei sconfinamenti, molto veloci, ma la finestra temporale per vedere qualche fiocco umido si stringe alle prime ore di lunedì 15. Specie se, nonostante l’influenza dei rilievi calabresi, qualche piccolo canale di aria umida riuscirà a intrufolarsi nel tratto di mare a sud di Stromboli, favorendo lo sviluppo di qualche cumulo isolato capace di muoversi rapidamente fin dentro lo Stretto (ipotesi al momento del 45-50%). Quest’ultima ipotesi, al momento, è sostenuta solo dal modello britannico ecmwf.
La costa ionica, invece, trovandosi sottovento ai venti freddi di tramontana (i quali scendendo dai Peloritani si mantengono piuttosto freddi), si troverà più avvantaggiata. Questo perché da queste parti la tramontana, provenendo da terra (scendendo dalle vallate dei monti Peloritani innevati l’aria si raffredderà ulteriormente) oltre ad inibire l’azione mitigatrice dello Ionio, causa sempre quel giusto raffreddamento della colonna d’aria, in grado di garantire l’ambiente adatto per fioccate che possono spingersi fino alla costa. Inoltre i nuvoloni che si ammassavano sul crinale dei Peloritani, enfatizzati pure dallo stesso “forcing” orografico” esercitato da questi (i rilievi costringono i venti da Nord a sollevarsi forzatamente verso l’alto creando correnti ascensionali), sotto la spinta dei sostenuti venti settentrionali, riuscivano a sfondare al di là dello spartiacque della dorsale peloritana, sul versante ionico, portando con sé le precipitazioni. Questo spiega perché può nevicare a Taormina, mentre Messina, a parte fioccate svolazzanti, rimane in un contesto completamente asciutto.
Lunedì 15 febbraio, oltre alle menzionate ipotesi nevose, bisognerà fare molta attenzione al rischio di gelate, soprattutto nei comuni montani e collinari dei Nebrodi e dei Peloritani, dove la colonnina di mercurio scenderà abbondantemente sotto lo zero. Pertanto bisognerà fare molta attenzione al ghiaccio che si potrebbe formare su molte strade provinciali e comunali, soprattutto nell’area nebroidea. Sulla costa il vento sostenuto, con valori che potranno scendere sotto i +5°C +4°C, per effetto “wind chill”, rischia di farci percepire valori abbondantemente sotto i 0°C.