Un anticiclone di quelli tosti si appresta a mettere radici sul Mediterraneo centrale, assicurando clima stabile e soleggiato, con ampie escursioni termiche fra giorno e notte. Ma non mancheranno le nubi basse e i grigiori prodotti dal fenomeno dell'"Inversione Termica"
Mentre i paesi dell’Europa settentrionale rimangono sotto il tiro delle tempeste, di origine atlantica e artica, che dipanano venti tempestosi e favoriscono l’avvento delle prime vere nevicate al suolo nelle pianure dell’Europa orientale, lungo il bacino del Mediterraneo si va a consolidare una vasta struttura anticiclonica, che assicura condizioni di tempo stabile e soleggiato, seppur inframmezzate da annuvolamenti bassi (strati e stratocumuli) che non apporteranno alcun tipo di precipitazione. Gli ampi rasserenamenti e la debole ventilazione, prevalentemente dai quadranti settentrionali, permetteranno ai valori termici di risultare abbastanza miti di giorno, sotto il soleggiamento diurno, con massime sui +17°C +18°C. Ma nelle ore notturne le, grazie alla presenza di cieli per lo più stellati, causerà un raffreddamento un po’ più marcato, con le temperature minime che scivoleranno sotto la soglia dei +12°C +11°C a livello del mare. Fra le giornate di sabato e di domenica l’alta pressione oceanica costruirà un vero e proprio blocco sopra il bacino centrale del Mediterraneo, assicurando cosi un prosieguo delle condizioni di tempo stabile e soleggiato, pur in presenza di una modesta ventilazione dai quadranti settentrionali che dipanerà masse d’aria un po’ più fredde dall’area carpatico-danubiana.
Bisogna però ricordare che l’anticiclone oceanico, pur essendo garante di bel tempo e stabilità, nel periodo invernale non sempre assicurerà cieli sereni o poco nuvolosi, permettendo lo sviluppo di nubi innocue (incapaci di produrre precipitazioni), come gli strati e gli stratocumuli, che durante le ore notturne e al primo mattino potranno temporaneamente annuvolare il cielo. In sostanza si tratta di nebbie sospese intorno i 1000-1500 metri, prodotte dall’afflusso in quota di aria più tiepida e umida che scorre sopra uno strato di aria un po’ più fredda e pesante, stagnante in prossimità del mare. Generalmente in tali condizioni si può produrre anche il fenomeno dell”’Inversione Termica”, con aria fredda stagnante nei bassi strati che si contrappone con uno strato di aria più calda in quota (solitamente sopra i 1000-1500 metri). Questa inversione termica può produrre questo tipo di nuvolosità bassa, ma innocua, che caratterizza i regimi anticiclonici della stagione invernale. Da notare come fra domani e lunedì la ventilazione ruoterà dai quadranti meridionali, soffiando debolmente, specie lungo lo Stretto. Questa pausa anticiclonica sembra destinata a durare ancora lungo, proiettandosi in prossimità delle festività di Natale. Solo prima del Natale sul bacino centrale del Mediterraneo potrà sopraggiungere un peggioramento per il transito di una perturbazione di origine atlantica che potrebbe riportare un po’ di piogge a carattere sparso.