Dopo le nevicate d'inizio gennaio la grande fase siccitosa tra primavera ed estate con uno dei periodi più caldi degli ultimi decenni. Gran recupero pluviometrico nei mesi autunnali

Sotto il profilo climatico il 2017 è stato un anno molto particolare per la città di Messina, iniziato nel miglior dei modi a gennaio, con tanto di precipitazioni molto abbondanti, ben oltre i 200 mm, largamente sopra media. Ma l’evento che più di tutti aveva caratterizzato il gennaio 2017 in riva allo Stretto è stata la spettacolare nevicata che nel tardo pomeriggio del 6 gennaio 2017 aveva imbiancato la città, lasciando accumuli più significativi nei quartieri della zona sud, da Provinciale fino a Giampilieri, dove sul litorale si erano accumulati sino a più di 1-2 cm di neve fresca. Purtroppo il forte e gelido vento di tramontana in arrivo dai Balcani, fino a 70-80 km/h, ha impedito l’arrivo di un evento nevoso ben più importante sulla città (che per 3 giorni ha visto continue fiocchettate), spingendo il grosso dei nuvoloni carichi di neve sulla costa ionica, da Alì fino a Taormina e Giardini Naxos, dove si sono accumulati dai 5 cm di Santa Teresa fino ai quasi 7-8 cm sulla spiaggia dell’Isola Bella e molti di più nel centro di Taormina (200 metri sul livello del mare). Per la Perla dello Ionio le nevicate del 6 e 7 gennaio sono state le più forti occorse nell’area, almeno dal 1988 ad oggi. Concluso il mese di gennaio, con le storiche nevicate che hanno ammantato la costa ionica, nel mese di febbraio si è aperta una lunghissima fase di tempo stabile e secco, protrattasi addirittura per 7 mesi, tutti sotto media dal punto di vista pluviometrico, ad eccezione di giugno. Considerando il periodo febbraio-agosto il 2017 è al 96° posto su cento nella classifica degli anni più piovosi. Solo 4 volte in cento anni si è verificata una situazione più siccitosa di quella del 2017 nello stesso intervallo di tempo. Particolarmente pesante la situazione in primavera, con appena 92 mm caduti nel trimestre marzo-maggio. Il periodo più lungo senza alcuna precipitazione è stato di 25 giorni tra il 27 luglio e il 20 agosto.

Il periodo più siccitoso è stato tra il 5 aprile e il 25 luglio, con appena 29 mm caduti in 112 giorni, in pratica un terzo di anno. Ad aggravare la situazione una estate particolarmente calda, in termini di media termica (non estremi termici), in particolare giugno e agosto, che si piazza al terzo posto tra le estati più calde degli ultimi 90 anni. Infine il quadrimestre finale e l’autunno, storicamente il periodo più piovoso dell’anno, non hanno tradito le attese e c’è stato un recupero negli accumuli annui, che alla fine sono risultati complessivamente solo poco sotto media, con un deficit contenuto nel 10% complessivo. Un recupero che pero ha riguardato solo la città e parte della provincia tirrenica, mentre sul resto della Sicilia è continuata la prolungata fase siccitosa che ora rischia di acuirsi ulteriormente nel 2018, se non arrivano nuove piogge consistenti. Il giorno più piovoso è stato il 23 gennaio, con 56 mm. Sono stati 11 i giorni con accumuli superiori a 20 mm. Il mese più piovoso è stato gennaio con 194,4 mm, il mese con più giorni di pioggia (accumulo >1mm) è stato gennaio con 18 giorni piovosi. Il 2017 si piazza al 65° posto su 100 nella classifica degli anni più piovosi dal 1916. Il giorno più caldo è stato il 12 luglio, con +37,2°C di temperatura massima, il giorno più freddo è stato il 6 gennaio con una temperatura minima di +2,0°C (la tramontana intensa ha impedito una minima sui +0°C). Notevolissima la temperatura massima del 7 gennaio, che con +4,8°C si colloca al terzo posto tra le temperature massime più basse di sempre.

Daniele Ingemi