Il restauro rientra nel progetto avviato nel 2018 dal Segretariato Regionale del Mibact per la Calabria per urgenti interventi di altri sei dipinti
È in fase di ultimazione il restauro del dipinto La Santa Trinità con Santa Barbara ed i Santi Martiri Mercurio, Clemente, Eustorbio e Vicario, opera di Mattia Preti, uno dei più grandi pittori italiani del Seicento.
Nell’arte fatta di buio e di luce di Mattia Preti, il Cavalier Calabrese, le ombre nere sconfinano negli spazi costretti. E’ come guardare il mondo alla luce di un fulmine.
Il luogo
Il dipinto si trova nella chiesa di Santa Barbara di Taverna, in provincia di Catanzaro, alle pendici della Sila piccola. Lesioni della tela e rifacimenti ne alteravano la qualità stilistica e la corretta lettura modificata da tali ridipinture. Oggi, finalmente, riappare quale meravigliosa espressione dell’arte del “cavalier calabrese” dopo il suo trasferimento a Malta nel 1661, dove morì nel 1699. Preti fu protagonista indiscusso dell’arte barocca europea.
E non solo
Il restauro del dipinto rientra nell’ambito del progetto di studio avviato nel 2018 dal Segretariato Regionale del Mibact per la Calabria per urgenti interventi di conservazione di sei dipinti del Preti che si trovano nella chiesa di Santa Barbara di Taverna: La Santa Trinità con Santa Barbara ed i Santi Martiri Mercurio, Clemente, Eustorbio e Vicario, Eterno Padre, S. Martino Vescovo e santi, Battesimo di Cristo. E ancora la Presentazione di Gesù al tempio, Madonna di Loreto con Santi Gaetano da Thiene e Francesco di Paola.
La ricerca
Gli interventi hanno visto, oltre ad una approfondita ricerca archivistica e bibliografica, anche l’esecuzione di un accurato programma diagnostico. Indispensabile, quindi, per studiare lo stato di conservazione e le tecniche esecutive delle sei opere. I cui dati sono stati confrontati con quelli emersi dagli studi degli ultimi due decenni sulle opere di Mattia e Gregorio Preti. Sui sei dipinti della chiesa di Santa Barbara è stata eseguita, inoltre, una campagna non invasiva di imaging multispettrale. La stessa realizzata con il sistema HMI (Hypercolorimetric Multispectral Imaging : una tecnica che permette di ottenere informazioni attraverso l’acquisizione di immagini a diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico a partire dall’ultravioletto fino agli infrarossi.
E ancora
Tali analisi diagnostiche sono state eseguite sia in fase preliminare di studio, sia durante le operazioni di manutenzione e/o restauro. Inoltre, le tele sono state studiate eseguendo anche una campagna di radiografie X digitale e Fluorescenza X in Dispersione di Energia. Realizzate, a questo scopo, circa 200 riprese radiografiche digitali, che assemblate hanno consentito una visione unitaria dei dipinti.
Le scoperte
Lo studio ha consentito di ricavare numerosi nuovi dati, oltre che sullo stato conservativo anche sulla tecnica d’esecuzione e sulla genesi compositiva delle opere. Con l’utilizzo della Fluorescenza X in Dispersione di Energia sono state, inoltre, effettuate circa 200 misurazioni dei diversi pigmenti presenti nei dipinti. Attenzione particolare alla caratterizzazione delle stesure blu, rosse, gialle, verdi e nere al fine di indagare la tavolozza utilizzata dai due fratelli, ed in particolare quanto utilizzato dal “cavalier calabrese”.
Sinergie
Un ulteriore approfondimento diagnostico è stato possibile, anche grazie alla collaborazione con l’equipe di ricercatori dell’Università della Calabria, dell’Università di Messina e dell’Università di Malta. Gli interventi diretti dalla Soprintendenza Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, sono eseguiti dalla Ditta Giuseppe Mantella e Sante Guido Restauro.