Il presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, ha illustrato in aula, nel corso dell'ultima seduta consiliare, la vicenda dell'accoglienza dei migranti a Messina, specificando come: "sia giunta dal Ministero degli Interni la disposizione ai Prefetti di istituire le tendopoli". Intanto continua il trasferimento dei migranti del PalaNebiolo, ma le associazioni insorgono: "alcuni sono stati spostati in un Cara".
Sarebbe giunta direttamente dal Viminale la disposizione ai Prefetti siciliani di istituire delle tendopoli. È quello che risulta dalle carte della Presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile, che, affidandosi ad un'ampia documentazione, ha fatto una cronistoria della vicenda che ha visto protagonisti – dall’8 ottobre fino ad ora- dei migranti giunti a Messina da vari centri della Sicilia. L’esposizione della Barrile ha avuto luogo nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di Martedì 26 Novembre. Sulle direttive del Ministero degli Interni, interviene il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo, definendole “un fatto particolarmente grave”. Duro nel giudicare la parte del discorso dell’accoglienza migranti che riguarda l’atto di requisizione del villaggio turistico Le Dune, il capogruppo del PDL, Giuseppe Trischitta, che ha suggerito la necessità burocratica che l’ordinanza passi prima al vaglio del voto del Consiglio per divenire attuativa. Eventualità, però, che sembra andare in controtendenza con le dichiarazioni del segretario generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne, che aveva parlato dell’immediata firma del Sindaco Renato Accorinti, non appena l’ordinanza fosse completa – ovvero, verso la fine di questa settimana. Sulle problematiche del villaggio turistico Le Dune e sulle motivazioni che hanno portato la Giunta alla requisizione, è intervenuto l’assessore all’urbanistica e risanamento Sergio De Cola, mentre sempre la Presidente del Consiglio Emilia Barrile ha letto una lettera del Comitato per vivere meglio sull’eventualità del trasferimento di migranti a Le Dune.
“Ci chiediamo come sia possibile – recita la missiva – che una struttura abusiva, e quindi verosimilmente non in regola possa ogni anno ospitare turisti e offrire anche il servizio di ristorazione e come vi si possano ospitare i rifugiati.Ci risulta peraltro che la zona non è fornita da allaccio a pubbliche fognature ed all’acqua potabile e quindi ci chiediamo se sia una sistemazione adeguata”.I membri del comitato, si dichiarano stupiti circa l'idea del sindaco di spostare comunque i migranti nel villaggio turistico, avendo i gestori presentato ricorso al Tar contro il condono negato dallo stesso Comune. “Ci chiediamo se è possibile – conclude il Comitato .- che in una città dotata di ampie e confortevoli strutture della Chiesa e di enti pubblici e militari nessuno abbia ancora offerto, a titolo gratuito, o con percorsi finanziari di piena trasparenza e legalità la disponibilità di uno di questi beni”.
Intanto, previsto per domani il trasferimento di altri cinquanta migranti, dal Palanebiolo ad uno dei sistemi Sprar sparsi per la penisola. Questo almeno in teoria, nella pratica sembra che l’ultimo gruppo partito nella giornata di martedì 26 Novembre e diretto a Foggia, sia stato indirizzato verso un Cara – Centro d’accoglienza rifugiati politici.
“Quello di Foggia è un posto orribile” – commentano i membri dell’Arci Thomas Sankara di Messina, considerato ente di tutela a livello nazionale – Le persone, inoltre, sono state fatte salire sul pullman senza avere la possibilità di sapere dove stavano andando. Ieri, invece, i migranti partiti dal Palanebiolo sono stati trasferiti in Sprar siciliani, alcuni a Termini Merese dove sembra si trovino bene nonostante le condizioni della struttura lascino un po’ a desiderare, altri a Cammarata, qui si tratta di una villa dove possono autogestirsi, la situazione sembra ottimale. Ad Agrigento, infine, è sempre un centro collettivo, ma non sono arrivate lamentele a riguardo”. Problematica, invece, la situazione di tre ragazzi nigeriani provenienti dal PalaNebiolo che, non essendosi trovati bene nel posto dove sono stati trasferiti a Castel Vetrano, hanno deciso di andarsene per tornare a Messina. Questo è un problema, perché nel sistema di accoglienza "o sei dentro o fuori", nel senso che nessuno può permettersi il lusso di scegliere luoghi, modi e tempi. I ragazzi sub sahariani hanno rischiato di dover dormire al freddo, ma sono stati intercettati dalla rete Arci attivata dal circolo messinese, che gli ha fornito una sistemazione per la notte, in attesa di trovare delle soluzioni.
“ Rammarico per le promesse fatte in precedenza riguardo al fatto che nessun migrante sarebbe stato spostato contro la sua volontà”. Questo il sentimento che si respira nel corso dell’assemblea della rete antirazzista messinese (neo costituita). È grande il rammarico per l’ultimo blocco di ragazzi portato nel Cara, senza che nessuno sapesse nulla e soprattutto dopo la rassicurazione istituzionale che tutti i migranti ospiti al PalaNebiolo, essendo richiedenti asilo, sarebbero stati trasferiti nei progetti Sprar – Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati promosso dall’Anci. Secondo l’assemblea la strategia istituzionale mira a svuotare ormai il palazzetto sportivo – “che l’Asp ha dichiarato inidoneo per la permanenza delle persone” ha sottolineato Patrizia Maiorana, Presidente Arci – per poi riversare eventuali nuovi arrivi nelle tende del campo profughi, ormai allestito.
Hanno partecipato all’assemblea anche gli stessi ragazzi afrodiscendenti.“Questa è una lotta fatta di diritti e di parole, è una lotta che riguarda un livello più grande di quello personale”.- Commenta un ragazzo nigeriano – “ Voi ora qui lottate per gente di tante nazionalità e nello stesso momento tanta gente sta lottando in quei rispettivi paesi. Se noi facciamo notare le cose che non vanno non è solo per migliorare le nostre condizioni di vita ma perché sappiamo che altrimenti, se noi non diciamo nulla, quelli che verranno dopo di noi staranno peggio”. (Eleonora Corace)
e solo alfano poteva concepire una cosa del genere.
O forse non lo sa?
Beh, bastava leggere i miei post di 2 settimane fa per sapere che è direttamente il Viminale a compiere certe scelte. Di certo, non ci voleva la Barrile con le sue scartoffie per confermare una cosa ovvia e risaputa dai più.
Dai più, appunto, ma non da tutti. Ci sono anche quelli che fanno finta di non saperlo, per addossare all’amministrazione responsabilità che, almeno in questo caso, non ha. Sono i protagonisti di un’assurda propaganda politica, attraverso la quale, però, l’unico risultato che hanno raggiunto è l’aver dato saggio di ignoranza e becero razzismo di terz’ordine.
Oggi, poi, giornalisti, giornalai, associazioni ed i razzistelli di cui sopra, si strappano le vesti per la possibilità di sfruttare il villaggio le Dune. A questa gente ricordo che in quella stessa struttura, oggi come allora, abusiva e decentrata, sono stati messi nostri concittadini dopo la tragedia dell’alluvione.
Ah già, ma allora a palazzo Zanca c’erano maggioranza ed opposizione conniventi e poltrone per tutti, quindi si stava opportunamente zitti!
Ma di mia nonna che vive dal dopoguerra on una casupola con copertura di amianto non si preoccupa nessuno?
la facciano dentro il san filippo, vediamo che succede