Il report di Francesco D'Uva: "La tendopoli deve essere smantellata"

Il report di Francesco D’Uva: “La tendopoli deve essere smantellata”

Eleonora Corace

Il report di Francesco D’Uva: “La tendopoli deve essere smantellata”

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mercoledì 19 Febbraio 2014 - 13:31

Dopo diverse ispezioni, la richiesta di accesso agli atti ed un interrogazione al Ministero degli Interni, Francesco D'Uva, deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, rende noti i documenti e dichiara: "La tendopoli deve essere immediatamente smantellata".

La tendopoli deve essere chiusa. Non ha dubbi, il deputato nazionale dei 5 Stelle Francesco D’Uva, che dopo due ispezioni al campo profughi, la richiesta di accesso agli atti e un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni – ai tempi di Alfano – esorta il Prefetto di Messina a non accogliere più delle persone in un luogo insicuro per la loro salute:“Ritengo che il Prefetto di Messina debba, quale suo primo atto, ordinare l’immediato sgombero nonché la contestuale dismissione della tendopoli, rivelatasi luogo assolutamente inadatto ad ospitare un qualsivoglia centro di prima accoglienza”.

“E’ stata effettuata una richiesta di accesso agli atti, rivolta alla Prefettura – dichiara D’Uva – in seguito alla quale sono entrato in possesso dei verbali relativi ai sopralluoghi effettuati presso le possibili strutture da adibire a centro di accoglienza, nonché dei verbali ispettivi redatti dall’azienda sanitaria provinciale (ASP) e dai vigili del fuoco nel periodo compreso tra il 7 ottobre e il 9 gennaio. Dall’analisi di questi documenti è stato possibile verificare che nelle tre ispezioni effettuate da tecnici della prevenzione e dirigenti medici dell’ASP nelle date del 25/10/13, 28/12/13, 07/01/14 sono stati riscontrati problemi di natura igienico sanitaria e di sicurezza sia nell'allestimento del PalaNebiolo sia nella tendopoli. Rileviamo anche che in un caso (il 29/12/2013) è stato impedito l'ingresso ai tecnici della prevenzione per effettuare una nuova ispezione all'interno dei bagni che servivano la tendopoli”.

D’Uva si concentra soprattutto sul verbale di ispezione del 07/01/14 nel quale i dirigenti dell’ASP ribadiscono tutte le criticità della vita nel campo. dalle tende montate su un terreno che “si presenta in gran parte ancora ricoperto di fanghiglia e con vasta raccolta di acqua meteorica”, alla tenda adibita a mensa collegata alle altre con una passerella in legno “non adeguata a garantire il collegamento tra le varie strutture. Tale situazione costituisce ovvio disagio per gli ospiti e per coloro che li assistono, con pregiudizio delle condizioni igieniche (fango e sporcizia) e potenziale pericolo di infortuni da scivolamento. Inoltre all’interno: “il pavimento, costituito da alcuni insufficienti teloni di plastica che lasciano scoperti ampi tratti di terreno, non garantisce idonee condizioni di vivibilità e di igiene (polvere, carenza di condizioni igieniche adeguate per un ambiente dove vengono somministrati e consumati i pasti e impossibilità a mantenere pulito l’ambiente, possibili infiltrazioni di fango e pioggia in caso di eventi meteorici). Gli inconvenienti igienici rilevati, se non rimossi con sollecitudine, possono costituire potenziale causa di nocumento per la salute degli occupanti”. Nel report del deputato 5 Stelle, viene rilevato, inoltre, come fin dai primi sopralluoghi fosse stato fatto presente il rischio di allagamenti a cui andava incontro il campo da baseball. In un verbale dei Vigili del Fuoco dell’8 /11/2013 si legge, infatti: ““Una parte del campo sportivo potrebbe essere soggetta ad allagamenti in caso di forti piogge e pertanto”.

Inutile, secondo D’Uva, sperare nel nuovo bando di gara indetto dalla Prefettura di Messina, per trovare soluzioni alternative. La Gara d’appalto è, infatti, andata deserta. C’è da dire, inoltre, che i requisiti richiesti dal bando escludevano a priori il residence turistico Le Dune, per mesi indicato dall’amministrazione comunale come luogo di accoglienza alternativo alle tende. L’ordinanza di requisizione – pronta ma non firmata – si rivela essere, alla luce di quanto detto, uno sforzo vano.

Viene resa nota, inoltre, la risposta del Ministero dell’Interno all’interrogazione parlamentare redatta dallo stesso Francesco D’Uva. Nell’interrogazione veniva chiesto se il Ministro ritenesse rispettati gli obblighi derivanti dalle attuali normative in tema di immigrazione e di tutela dei fondamentali diritti umani, se la città di Messina fosse mai stata individuata come centro di smistamento per i richiedenti asilo politico e, infine, quali iniziative il Ministro intendesse assumere per fornire un'adeguata ospitalità ai migranti, anche nel rispetto del regolamento (UE) n. 604/2013, cosiddetto «Dublino III», con particolare riferimento alla tipologia di strutture adibite per l'accoglienza di queste persone e rispettivi finanziamenti.

"Dalla risposta del sottosegretario – racconta D’Uva – si evidenzia come sia intenzione del Ministero terminare al più presto i lavori di ampliamento del centro di accoglienza di Lampedusa nonché istituire ex novo un centro di accoglienza in località S.Giuliano di Puglia. Contestualmente si cercherà di potenziare il sistema Sprar, ampliando il numero di posti attualmente garantiti, fino a raggiungere una quota di 16.000 posti in prima accoglienza”. Nessun riferimento viene fatto, invece, in merito alla possibilità dell’istituzione ufficiale di un centro di smistamento a Messina. cosa che può fare pensare ad un “silenzioso diniego” – come affermano i 5 Stelle – o a un silenzio assenso. Resta però un dato: quello della disponibilità da parte del Ministero della Difesa di cedere la caserma di Bisconte ai fini dell’accoglienza dei migranti.Un passaggio, questo, su cui il deputato grillino si riserva di fare “al più presto chiarezza”.

Francesco D’Uva, dopo aver monitorizzato per mesi la situazione messinese e carte alla mano, in definitiva boccia la tendopoli: “Messina non ha finora alcuna struttura adatta da destinare a centro di accoglienza temporanea. La Prefettura non può destinare alcuna struttura che non rispetti i fondamentali principi in materia di accoglienza e di tutela dei diritti umanitari. Dobbiamo sforzarci di individuare sistemazioni che rispettino i loro essenziali diritti di esseri umani, cercando delle soluzioni che garantiscano il principio di accoglienza secondo giustizia e tutela dei diritti civili, piuttosto che di accoglienza a norma di legge. Sarà opportuno effettuare tutte le operazioni richieste nel più breve tempo possibile al fine di evitare che il sopraggiungere di una nuova emergenza possa essere motivo di ulteriore utilizzo della tendopoli che, intendo sottolinearlo ancora, deve essere immediatamente smantellata."

2 commenti

  1. HO CONTRIBUITO ALL’ELEZIONE DI FRANCESCO D’UVA attraverso il voto al MOVIMENTO 5 STELLE, la mia CLAVA VOTO. I giovani devono governare il loro futuro, adesso tocca a loro. Il suo impegno in Parlamento è lodevole, so che studia i provvedimenti in commissione, molto di più di alcuni parlamentari messinesi di nostra vecchia conoscenza, forse dovrebbe intervenire un pò di più in aula. BRAVO FRANCESCO, avanti così.

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  2. “Rileviamo anche che in un caso (il 29/12/2013) è stato impedito l’ingresso ai tecnici della prevenzione per effettuare una nuova ispezione all’interno dei bagni che servivano la tendopoli (FRANCESCO D’UVA MOVIMENTO 5 STELLE”.

    COMMENTO : STRANO ! Normalmente, i controlli e le verifiche nascono da un’azione concertata e da una sinergia tra i vari enti. Penso che D’Uva dovrebbe fornire maggiori e piu’ precisi dettagli in merito, al fine di poter meglio comprendere questa complessa problematica. Restiamo, pertanto, in attesa di ulteriori e doverose precisazioni in merito, ribadendo la nostra personale solidarietà e vicinanza a quanti svolgono servizio in quella struttura, sopratutto se con le stellette.

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