Era stata allestita nel dicembre del 2013. Tre anni dopo la prefettura ha concluso la dismissione e riconsegnato l'area all'Università. I 38 migranti che erano rimasti sono stati trasferiti in altre strutture.
Grazie alla Prefettura si chiude la stagione della tendopoli al PalaNebiolo.
Esattamente 3 anni fa, nel dicembre 2013, in una situazione di totale emergenza, tra pioggia, gelo, prime ondate di arrivi di migranti, si trovò, grazie alla disponibilità data dall’Università, una soluzione che doveva apparire come temporanea e che invece provvisoria non fu affatto.
La macchina dell’accoglienza ha operato instancabilmente in questi 3 anni, per fronteggiare, tra difficoltà logistiche e strutturali, un “oceano” di migranti scampati alla fame, alla guerra, all’odio, alla morte e che bussano alle porte dell’Italia sperando in un destino migliore.
La tendopoli ha rappresentato nel 2013 la prima immediata risposta ad un’emergenza, negli anni successivi si è compreso che la priorità ed il dovere era dare risposte di tipo diverso. Le polemiche hanno scandito questi anni, soprattutto relativamente alle strutture (in particolare per i minori) a Messina come altrove.
Ma oggi si chiude un capitolo definitivamente.
Il prefetto Francesca Ferrandino e la vicaria Maria Antonietta Cerniglia hanno concluso la procedura che ha portato alla chiusura definitiva della tendopoli ed alla restituzione dell’area all’Università.
Erano rimasti all’interno del PalaNebiolo 38 migranti per i quali sono state trovate sistemazioni al di fuori della provincia di Messina. Il rincorrersi di continui sbarchi non aveva consentito nei mesi scorsi la possibilità di chiudere definitivamente la struttura dal momento che non appena si “svuotava”, nuovi sbarchi rendevano necessario il suo utilizzo.
Le operazioni di dismissione sono state ultimate celermente anche per via delle istanze giunte da più parti per la chiusura della tendopoli, “il ringraziamento della Prefettura va al Rettore Pietro Navarra per la disponibilità e per aver generosamente messo a disposizione, in un momento d’emergenza e negli anni successivi, gli impianti del PalaNebiolo”.
Da domani, nel 2017, il PalaNebiolo tornerà ad essere quello che è sempre stata, una struttura sportiva di grande richiamo.
R.Br.
SIAMO PRECISI NON SONO MIGRANTI SONO CLANDESTINI. ESSERE MIGRANTI E’ ALTRA CONDIZIONE. QUESTI VENGONO SENZA DOCUMENTI E NON VOGLIONO ESSERE IDENTIFICATI, ANCHE CON L’APPOGGIO DI BOLDRINI E L’EREDICO DON CICCIO L’ARGENTINO. SECONDO NON SI PUO’ PIU’ PERMETTERE L’ITALIA DI MANTENERE, ANCHE E SOPRATUTTO I PREGIUDICATI, CHE ARRIVANO DA PAESI DOVE NON CI SONO NE’ GUERRE, NE’ RIVOLTE O RIVOLUZIONI. SONO QUI SOLTANTO PER DARE L’AIUTO A PARTITI ITALIANI PER SOVVERTIRE IL SISTEMA SOCIALE E DALLE FONDAMENTA L’ITALIA. COME VEDETE LE TASSE SI PAGANO,MA SOLTANTO PER LORO. PROPRIO OGGI IL PARROCO DELLA CHIESA DI VILLA SAN GIOVANNI (ZONA SESSTO SAN GIOVANNI MILANO) HA DETTO NO AI CLANDESTINI. E I PREFETTI CHE VOLEVANO RUBARE LE CASE? POVERA MAGA MAGHELLA
SIAMO PRECISI NON SONO MIGRANTI SONO CLANDESTINI. ESSERE MIGRANTI E’ ALTRA CONDIZIONE. QUESTI VENGONO SENZA DOCUMENTI E NON VOGLIONO ESSERE IDENTIFICATI, ANCHE CON L’APPOGGIO DI BOLDRINI E L’EREDICO DON CICCIO L’ARGENTINO. SECONDO NON SI PUO’ PIU’ PERMETTERE L’ITALIA DI MANTENERE, ANCHE E SOPRATUTTO I PREGIUDICATI, CHE ARRIVANO DA PAESI DOVE NON CI SONO NE’ GUERRE, NE’ RIVOLTE O RIVOLUZIONI. SONO QUI SOLTANTO PER DARE L’AIUTO A PARTITI ITALIANI PER SOVVERTIRE IL SISTEMA SOCIALE E DALLE FONDAMENTA L’ITALIA. COME VEDETE LE TASSE SI PAGANO,MA SOLTANTO PER LORO. PROPRIO OGGI IL PARROCO DELLA CHIESA DI VILLA SAN GIOVANNI (ZONA SESSTO SAN GIOVANNI MILANO) HA DETTO NO AI CLANDESTINI. E I PREFETTI CHE VOLEVANO RUBARE LE CASE? POVERA MAGA MAGHELLA
finalmente!!
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