La riforma della politica migratoria europea sarà presentata il 23. Musumeci: "Aspettiamo i fatti"
A trent’anni di distanza dalla prima versione, e dopo due modifiche, l’Unione Europea si appresta a cambiare il Trattato di Dublino, che regolamenta le modalità di richiesta asilo nel solo Paese d’arrivo. La novità rientra nella riforma della politica migratoria dell’Unione Europea ed avrà sicuramente conseguenze in Sicilia, al punto che lo stesso governatore Musumeci commenta positivamente le recenti novità. Se ne saprà di più la prossima settimana ma nel frattempo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha annunciato che sarà abolito il regolamento di Dublino.
Aboliremo il Trattato
“Andremo ad abolire il regolamento di Dublino e lo sostituiremo con un nuovo sistema di governance della migrazione- ha spiegato- Ci sarà un nuovo meccanismo forte di solidarietà, ci saranno delle strutture comuni per l’asilo e i rimpatri“. Il 23 settembre la Commissione europea presenterà la riforma della politica migratoria e le dichiarazioni dell’ex ministra tedesca sono un’anticipazione di quanto emergerà e comunque della volontà di superare le criticità registrate negli ultimi anni. In particolare nel corso della crisi del 2015 alcuni Paesi, come la Germania, sospesero il Regolamento di Dublino, aprendo le porte all’accoglienza dei profughi siriani.
Nuova politica migratoria
Ma negli ultimi anni il tema dell’accoglienza è stato fonte di divisioni all’interno dei Paesi dell’Unione. Il Trattato di Dublino quindi, al quale aderisce anche la Svizzera, necessita di adeguamenti al periodo attuale e dovrà superare la norma che stabiliva che era obbligo richiedere asilo nel Paese d’arrivo. L’Italia e la Sicilia sono quindi diventati i principali destinatari della politica migratoria europea.
Musumeci: Sicilia peso più grande
“Leggere che l’Europa cambia la linea sui migranti, mentre tutte le Ong si dirigono solo sui porti siciliani, suona come una beffa– ha commentato Musumeci– Sembra che la cosa non interessi più a nessuno, ma continua ad essere la Sicilia a sostenere il peso più grande di questa emergenza nell’emergenza. Aspettiamo il 23 settembre, un nuovo accordo che superi finalmente quello di Dublino? O qualcuno si fa carico di venire incontro all’Italia e alla Sicilia, aprendo i porti di altri Paesi europei?”
Il presidente della Regione Siciliana ricorda come da mesi siano state chieste al governo nazionale provvedimenti per mettere in sicurezza igienico-sanitaria hotspot e centri di accoglienza. Le risposte sono iniziate ad arrivare il 5 settembre, dopo l’incontro a Roma tra Conte e Musumeci, ma in realtà, sul piano degli interventi concreti su sicurezza dei presidi non si è visto nulla.
“Aspettiamo i fatti”
“Tanti impegni ma nessun fatto concreto- conclude Musumeci- Quando le parole diventeranno azioni? Siate veloci, presidente Conte e ministro Lamorgese, come fate quando impugnate una nostra ordinanza. Non costringeteci ad agire di nuovo!”
Dispiace davvero sentire dire dal presidente della regione che dalle parole si passa ai fatti così velocemente vorrei ricordare a lui cosa siamo abituati con il nostro governo regionale Ha detto tutto , ma per di più vorrei ricordagli la frana di Letojanni , quanti anni dovranno passare per tornare alla normalità , poi le chiedo le bretelle di Ali Terme – Nizza oppure Santa Teresa di Riva Sant’Alessio , solo con questo dico quanto siete inconcludenti e scadenti politici Siciliani .Parlate di meno girate di meno non rompete di più e lavorate sopratutto di Più , Grazie un cittadino non con le bende , senza padrone che vi pesa per quello che siete ,anche per questo andrò a votare x la riduzione di tanti fannulloni incapaci !!!