Adesione di Pino al Pd: è scontro interno

Adesione di Pino al Pd: è scontro interno

Serena Sframeli

Adesione di Pino al Pd: è scontro interno

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venerdì 14 Novembre 2014 - 08:52

Sull’adesione di Pino al Pd ci sono state molte polemiche, soprattutto interne: i direttivi dei due circoli hanno preso le distanza. L’assessore Scolaro, su questo episodio, ha deciso di scrivere alla commissione regionale di garanzia del partito.

Solo qualche giorno fa il primo Cittadino Pino aveva deciso di aderire al Partito Democratico, dopo aver seguito con attenzione l’evolversi dell’impegno politico nazionale dell’attuale segretario del Pd, Matteo Renzi, di cui condivide il percorso intrapreso e le scelte politiche messe in atto.
L’assessore Stefania Scolaro, unitamente ad un altro gruppo di iscritti appartenenti al circolo 2 e vicini alle posizioni dell’Amministrazione, ha espresso “soddisfazione per l’adesione di Pino al Pd”, ritenendolo l’elemento in grado di ricostruire il partito, per liberarsi “dalla vecchia politica del consociativismo che ha contribuito a portare il Comune di Milazzo al dissesto”.
Sulla decisione di Pino di aderire al Pd ci sono state molte polemiche, soprattutto interne: i direttivi dei due circoli hanno preso le distanza da Pino, chiudendo quindi le porte delle primarie del centro sinistra.
L’assessore Scolaro, su questo episodio, ha deciso di scrivere alla commissione regionale di garanzia del partito, che ha il compito di vigilare e intervenire per assicurare la piena applicazione dello Statuto. La Scolaro contesta “la discriminatoria mozione posta ai voti che ha prodotto l’approvazione, a maggioranza, che in dispregio alla democraticità e alla libertà del Pd, impedisce ad un iscritto, peraltro sindaco di una coalizione di centro-sinistra, di sottoporsi alle primarie e quindi al giudizio degli elettori”.
“E’ sospetto- continua la Scolaro- il momento in cui viene posto il veto, ed è gravemente paradossale l’idea dell’esclusione operata nei confronti di un amministratore che ha bene operato: un’idea meramente di ordine pregiudiziale e personale, non basata su analisi e valutazioni concrete, ma giustificata solo da atavico rancore ed ambizione”.
“Non è questa- conclude l’assessore Scolaro- la politica del Partito democratico, tant’è che a livello nazionale la partecipazione alle ultime primarie è stata allargata persino a non iscritti al partito, come Vendola e Tabacci. Nelle primarie vere la titolarità del giudizio invocata compete solo agli elettori, a cui si vorrebbe con un colpo di mano sottrarla”.

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