Ancora fermo l’Ufficio Demanio marittimo

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Serena Sframeli

Ancora fermo l’Ufficio Demanio marittimo

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giovedì 06 Novembre 2014 - 14:06

Sembra che il blocco derivi dal fatto che le istanze presentate dalle imprese non possono essere istruite poiché i funzionari non sarebbero abilitati a completare i procedimenti. Il Presidente della Delegazione Eolie di Confindustria Messina chiede aiuto alla Regione.

“E’inaccettabile che le imprese continuino a subire le inefficienze della Pubblica Amministrazione senza che nessuno se ne assuma le responsabilità”. Sono queste le parole di Alfredo Schipani, Presidente di Confindustria Messina che torna a parlare della paralisi dell’Ufficio Demanio marittimo di Milazzo. L’ufficio, a seguito dell’avvicendamento di competenze dalle Capitanerie di Porto all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, ha subito un arresto a causa di un cortocircuito burocratico.
Sembra che il blocco derivi dal fatto che le istanze presentate dalle imprese non possono essere istruite poiché i funzionari, pur muniti della qualifica idonea, non sarebbero abilitati a completare i procedimenti; se dall’Assessorato Territorio e Ambiente non arriva l’atto utile a formalizzare tale competenza, le imprese continueranno a subire un grave danno economico.
“Questa omissione amministrativa – segnala Alfredo Schipani – sta procurando disagi e ingenti danni alle imprese che svolgono attività sulle aree demaniali, soprattutto per impossibilità di rinnovare le licenze o di completare iter di progetti da sottoporre agli enti locali; diverse sono le attività a rischio per la prossima stagione balneare”.
“Si tratta di una situazione paradossale, in cui si ravvisa anche il danno erariale – aggiunge Eduardo Omero, Presidente della Delegazione Eolie di Confindustria Messina -; mentre le casse delle nostre pubbliche amministrazioni languono, si procura il danno derivante dal mancato introito dei canoni di concessione e dalla compromessa operatività di uffici sostenuti da fondi pubblici, ossia dal contributo di ciascuno di noi, cittadini e imprese”.
Omero conclude affermando che “la Regione, nel suo doveroso esercizio delle pubbliche funzioni, deve risolvere la questione con carattere di urgenza; diversamente le imprese danneggiate non potranno che richiedere accertamento delle responsabilità e risarcimento dal danno ai competenti organi giudiziari”.

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