Arrestati in flagranza i fratelli Triscari, proprietari di un'azienda di allevamento e produzione casearia alle porte di Milazzo. I carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno scoperto il "covo" dove nascondevano armi e munizioni.
All’apparenza era una normalissima azienda di allevamento bestiame e produzione di prodotti caseari, costituita da diversi fabbricati collocati alle porte di Milazzo. In realtà, tra le stalle, i depositi e i magazzini, i due fratelli Triscari vi avevano allestito un vero e proprio arsenale di armi, con munizioni di ogni tipo, pistole, fucili ed anche pezzi di ricambio di diverse macchine probabilmente rubate.
Da diverso tempo i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milazzo erano sulle tracce del “covo” in cui il 53enne Giovanni Triscari ed il 44enne Sebastiano Triscari nascondevano armi e munizioni. I due fratelli, tortoriciani d’origine e proprietari dell’azienda milazzese, erano ben conosciuti all’interno dell’ambiente delle Forze dell’Ordine.
Il blitz è scattato ieri sera quando gli agenti, insieme al nucleo cinofili di Nicolosi, hanno fatto irruzione e dato il via ad una perquisizione serrata durata diverse ore. Tante le armi trovate all’interno dei fabbricati tra cui due pistole semiautomatiche e tre fucili perfettamente funzionanti, insieme a notevoli quantità di munizioni di diverso calibro e genere. La presenza di impugnature di fucili privi delle parti restanti fa, inoltre, supporre che l’attività dei due fratelli tortoriciani non riguardasse solo la ricettazione di armi, ma anche la modifica e la fabbricazione abusiva. Tra i vari depositi, i carabinieri hanno anche scovato una zona in cui erano accatastati diversi pezzi di ricambio di auto e le targhe di due macchine rubate. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, mentre i due Triscari sono stati arrestati e condotti alla Casa Circondariale di Messina Gazzi. Dovranno rispondere di detenzione illegale di armi da fuoco e ricettazione. (Veronica Crocitti)