Trentasei gradi all' ombra
Un’ altra giornata trascorsa in un’ interminabile fila che da Boccetta arriva fino al casello di Villafranca. La temperatura fuori dalle macchine superava i 36 gradi e diversi automobilisti , esasperati, si chiedevano perche’ in questo periodo questi lunghi ed infiniti lavori; altri si rassegnavano nella corsia di emergenza alla ricerca di una zona d’ ombra, di un po’ d’acqua e perche’ no…di tentare di far raffreddare il motore del proprio mezzo.
Nei tempi di attesa ci siamo affiancati ad alcuni tra turisti e lavoratori che come noi si trovavano nel tragitto sulla A20, Alessandro di Verona, partito alle 7.20 dall’ aereoporto e con doppio scalo arrivato alle 11.00 a Catania, ha perso la coincidenza per Stromboli prevista per le 14.30 ma che visto l’interminabile fila e’ stato impossibilitato a raggiungerla. “Una terra cosi’ unica non puo’ perdersi nei servizi e nei disservizi, dovrebbe vivere di turismo, ma per noi questa esperienza servira’ per individuare altre meta”, ci dispiace racconta Marco. “Noi abbiamo una settimana di ferie e non volevamo stressarci in Sicilia – parla Gustavo di Torino – ed invece dopo 24 ore siamo ancora in fila dalla Salerno Reggio-Calabria passando alla A20 arrivano, si spera a Capo d’ orlando”.
“Perche’ questi lavori fatti a luglio, perche’ non velocizzati di sera? ” lo urla una donna incinta sfinita. La colpa di tutto questo di chi e’? In tanti residenti e lavoratori se lo domandano, ma la risposta e’ evidente, siamo abbandonati da tutti e da tutto.