Centrale Edipower, parlano l’Assessore Rondone e il consigliere Catalano

Centrale Edipower, parlano l’Assessore Rondone e il consigliere Catalano

Centrale Edipower, parlano l’Assessore Rondone e il consigliere Catalano

lunedì 27 Aprile 2009 - 11:14

“Dietro la protesta non spunti il fantasma del carbone”

Alla vigilia della riunione in prefettura, che si terrà mercoledì per la questione relativa al rilascio dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) e richiamandosi alle polemiche di questi giorni, l’assessore comunale all’Ambiente Marco Rondone e il consigliere comunale Santino Catalano, entrambi appartenenti all’Mpa, hanno rilasciato la seguente dichiarazione.

“In questi giorni si è sviluppato un lungo dibattito sulla questione del rilascio dell’Aia alla Centrale Edipower – affermano i due esponenti politici – e al tempo stesso sono emerse le difficoltà presenti nell’ottenere tale autorizzazioni e dunque a consentire il proseguo dell’attività dei principali gruppi della Centrale, mettendo a rischio anche il futuro dello stesso impianto. Dalle dichiarazioni messe in circolo però è venuta fuori una questione che rischia di essere sottovalutata e cioè la possibilità che, tornando indietro di quasi trent’anni, alla Centrale di Archi, rispunti il carbone”.

Rondone e Catalano, supportati in questa “battaglia ambientale a tutela dei cittadini” dall’esperto comunale Marco Capone, sottolineano infatti “il particolare clima di conflittualità sociale che si sta costruendo e che rischia di generare preoccupazioni nei sindacati e soprattutto nei lavoratori. Oggi non è più il tempo del ricatto occupazionale, dell’allarme posti di lavoro per chiedere deroghe o peggio soluzioni di compromesso. Se veramente vogliamo voltare pagina nel settore della vivibilità e della compatibilità ambientale, dobbiamo seguire le disposizioni di legge. Evitando le frasi ad affetto o peggio quelle da “ultima spiaggia”. La Comunità europea è abbastanza vigile e soprattutto rigida – come confermano le continue infrazioni contestate alla Regione Sicilia ed in particolare alla valle del Mela – nel pretendere il rispetto delle leggi. Dunque se occorre seguire le prescrizioni imposte dal ministero dell’Ambiente e si deve operare la riconversione degli impianti, l’unica strada da seguire è quella del metano. Non ci sono dubbi, né alternative. Né soprattutto altre ipotesi fantascientifiche come quelle che qualcuno cerca di portare avanti del “carbone pulito”. E si badi bene col metano non solo avremmo la conferma di tutti i posti di lavoro attuali, ma addirittura un incremento vista la necessità dei lavori di adeguamento. Questo territorio – concludono Rondone e Catalano – già ha pagato un prezzo altissimo per scelte errate e ancora oggi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. La gente ha avuto anche la possibilità di esprimersi votando a maggioranza quasi assoluta (98 per cento) il proprio deciso “No” al carbone. Dunque non richiamano fantasmi. La salute dei cittadini non ha prezzo, né competitività industriale o economica. La salute dei cittadini viene prima di tutto”.

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