Si è svolta sotto il diretto coordinamento della Direzione marittima di Catania, una vasta operazione di controllo della filiera della pesca per verificare l’utilizzo di reti da posta derivanti per la cattura di specie ittiche protette come tonno rosso e pescespada
Controllate 35 barche da pesca sia in mare che nei porti, 8 camion frigoriferi e 40 punti vendita. Questi i numeri dell’operazione Harbour condotta dalla Capitaneria di Porto di Milazzo sotto la direzione marittima di Catania che ha verificato la filiera della pesca per accertare l’utilizzo di reti per la cattura di specie ittiche protette come il tonno rosso e il pescespada.
Tra Villafranca e Castel di Tusa e in tutto l’arcipelago eoliano, sono stati impegnati circa 30 uomini della Capitaneria di Porto di Milazzo, degli Uffici Circondariali Marittimi di Lipari e di S. Agata Militello, anche con l’impiego delle motovedette. All’interno dei porto di Milazzo il controllo è stato effettuato in sinergia ad una pattuglia della polizia Stradale per accertare il trasporto illecito su camion frigoriferi di specie ittiche la cui cattura fosse vietata. I controlli sono stati anche indirizzati a verificare il corretto rispetto della “catena del freddo”.
Quattro i verbali elevati. A Spadafora a carico di un venditore ambulante che aveva esposto in vendita specie ittiche senza la prevista etichettatura, per il venditore è scattato anche il sequestro di 11 chili di pesce che dopo i necessari controlli è stato devoluto in beneficienza. Il secondo illecito e stato contestato a Milazzo nel quartiere Vaccarella a carico di un venditore che ha messo in vendita 10 chili di pesce proveniente da pesca non professionale. Nelle Isole Eolie sono scattati 2 verbali per mancanza della prescritta etichettatura rispettivamente al conducente di un autofrigo che trasportatava 109 kg di alalunga e al titolare di un ristorante che commercializza 2 kg di totani e calamari.