Al centro i numerosi attacchi social promossi dall'Assessore ai Beni Culturali ma Foti lo riprende "se questo è un assessore..."
E’ scontro tra il consigliere Antonio Foti e l’Assessore Salvo Presti. I due ex amici non se le mandano a dire dopo l’attacco di Presti a mezzo social al medico Attilio Andriolo che con l’Associazione Teseo ha promosso un interessante incontro in quel di Villa Vaccarino presentando un libro.
“Piena vicinanza al Presidente dell’associazione Teseo nonché amico Attilio Andriolo. Un‘associazione culturale cittadina invita la finalista del Premio Strega a Milazzo, con uno dei libri più venduti in Italia, sul quale si è aperto un dibattito di strettissima attualità a livello nazionale e l’assessore alla cultura (mi verrebbe da dire alla Kuttura) cosa fa ??? … … … … … Questa è la cifra. Provo imbarazzo per voi.”
Abbiamo sentito lo stesso Foti che interroga il Partito Democratico sulla possibilità di sfiduciare uno dei suoi dirigenti noto per i suoi “sfoghi su facebook”:
“Mi chiedo come possa il Partito Democratico cittadino, il gruppo consiliare che lo sostiene, la segreteria provinciale legittimare tutto ciò – si chiede Foti – Ma volete ripartire e ricostruire il centro sinistra a Milazzo con questi personaggi. Ditemi per favore di No. Caro Assessore capisco che l’evento non è passato dalla sua supervisione, non é stato “veicolato” o inserito in qualche cartellone, ma la cultura é libera e bella perché democratica e non di esclusiva competenza ne sua ne di chiunque altro. Se ne faccia una ragione. Anche a Milazzo. Non ci siamo meravigliati della sua assenza. D’altronde cosa ci si può aspettare. Ha vissuto per cinque anni di luce riflessa ma il tempo dei bilanci è arrivato e ahimè per lei è tristemente negativo. “
“Piuttosto che scrivere parole al veleno e al vento, come suo solito fare, le ricordo che lei ancora amministra. Venga in aula consiliare a rispondere alle interrogazioni che da mesi giacciono sulla sua scrivania. Senza dimenticare le innumerevoli questioni irrisolte vedi rinnovo atto di concessione Castello e utilizzo introiti dello sbigliettamento del maniero.
Se non è in grado di rispondere o di seguire questi processi amministrativi prenda una bella penna, un foglio bianco (come questi quattro anni di assessorato) e si dimetta. Un gesto che, a pochi mesi dalla scadenza del mandato, tutta la città apprezzerebbe. “