Prosegue la manifestazione milazzese a suon di cortometraggi e dibattiti a sfondo sociale
MILAZZO – La grande attesa per la seconda serata (qui il resoconto della prima serata) del Milazzo Film Festival è stata ripagata con l’arrivo sul palco di tre ospiti importanti. Si tratta di Salvatore Arimatea, Beppe Convertini e Vera Gemma, che hanno intrattenuti i tanti spettatori parlando delle proprie esperienze, intervallati da cortometraggi internazionali e dibattiti su importanti temi sociali.
Arimatea: “Coniugata l’esperienza di medico alla regia”
Arimatea, intervenuto al cinema The Screen di Milazzo insieme alle attrici del suo “Fiore di Agave”, Clara Cirignotta (che interpreta Martina) e Ida Elena De Razza (interprete di Barbara), ha raccontato: “Ho coniugato la mia esperienza di medico e con la mia esperienza alla regia e ho sempre affrontato temi sociali. Del resto, lavorando tanti anni nelle carceri italiane, mi sono rapportato con tante vite al limite del patologico. In uno spot, ad esempio, ho introdotto un personaggio conosciuto realmente nella mia vita penitenziaria. Questa volta è stato più complicato perché ho scritto di donne, ma non di donne qualunque, ho scritto di donne complesse. Nonostante nel film ci sia il mio sguardo, il messaggio è narrativo e va al di là dell’opinione pubblica sui temi trattati”.
I corti
Poi la proiezione di “Fiore di Agave”, che ha anticipato i corti: Ieri (Italia) di Edoardo Paganelli, Fase 6 (Italia) di Domenico Zazzara e Matteo Mariotti, Salanitro (Italia) di Lavinia Zammataro, Irrisolti (Italia) di Anna Carpenzano, Millennial (Italia) di Eleonora Corica, Apart (Stati Uniti) di Pierre Marais, Il grande Méliès (Italia) di Beatrice Campagna e Nahid (Iran) di Samad Alizadeh. Poi sul palco dell’Atrio del Carmine è arrivato Beppe Convertini, che ha approfondito i temi anche con il supporto dell’imprenditore Maurizio Munafò. Quest’ultimo ha ricordato la figlia Alba, scomparsa in un incidente stradale: “Mi piace pensare che i piccoli agave vivano grazie a quello che è accaduto ad Alba”. La serata è continuata con il premio all’attrice Ida Elena De Razza, che ha ricevuto il Premio Scarabeo d’Argento del maestro orafo argentiere Antonello Piccione.
Vera Gemma: “Il film Vera insegna a non giudicare”
E infine, Mario Sesti e Caterina Taricano hanno conversato con Vera Gemma, protagonista del lungometraggio “Vera”, di Tizza Corvi e Rainer Frimmel. “Il film accomuna tutte le culture – ha dichiarato l’attrice Vera Gemma – perché racconta una storia onesta e autentica, senza pudori, e mettersi a nudo nell’animo non è facile. Il film è stato come una terapia, nonostante io abbia interpretato me stessa. Se insegna qualcosa? Di certo a non giudicare”. Prima della proiezione del lungometraggio, l’attrice ha ricevuto il Premio Scarabeo d’Argento da Alberto Bernava. All’Atrio del Carmine continua l’esposizione delle due interessanti mostre: “Case Matte 1943/2023 mostra fotografica nell’80° anniversario dell’operazione Husky” curata dall’Associazione “Italia Nostra” e “Scatti dal ‘900 – il divismo visto da Mario Pecorari” realizzata con la collaborazione dell’Istituto Superiore Galileo Galilei con all’interno l’Atelier della Cinema.