Il presidente della prima commissione consiliare Fabrizio Spinelli ha convocato giovedì sera alle 19 nell’aula consiliare i sindaci ed i presidenti dei consigli comunali di tutti i Comuni rientranti nel mandamento del giudice di pace per affrontare la questione.
Salvare gli uffici del giudice di pace: è questo l’obiettivo del presidente della prima commissione consiliare Fabrizio Spinelli, che ha convocato giovedì sera alle 19 nell’aula consiliare i sindaci ed i presidenti dei consigli comunali di tutti i Comuni rientranti nel mandamento del giudice di pace per affrontare la questione.
Spinelli intende valutare se ci sono, vista la riapertura dei termini da parte del Ministero, le condizioni per salvare questi uffici soppressi dalla riorganizzazione giudiziaria per l’impossibilità delle stesse municipalità di garantire alcune spese ritenute indispensabili per il loro funzionamento.
Alla riunione sono stati invitati anche i giudici La Torre, Saitta e Lorefice, i rappresentanti della Camera civile e penale, dell’Ordine degli avvocati di Barcellona e dell’Aiga.
Secondo il presidente del consiglio milazzese, Gianfranco Nastasi, un tentativo per salvare questi uffici va fatto, “e anche se i termini fissati dalla circolare dello scorso 12 maggio sono stretti (30 luglio) tutti insieme, dobbiamo trovare l’intesa per chiedere il ripristino, che peraltro non sarà neppure automatico”.
Lo scorso anno i Comuni hanno detto no al mantenimento di tale presidio giudiziario sostenendo di non poter sostenere le spese, circa 150 mila euro tra oneri del personale e di funzionamento; una somma che andava divisa per la popolazione complessivamente censita nei comuni interessati, pari a 58.367 abitanti, con un costo finale di 2,47 euro per abitante.
“Capisco– afferma Nastasi- che oggi son tempi duri per tutte le Amministrazioni ma non si può pretendere di attuare la “spending review” a danno dei cittadini. Poiché credo che tale Ufficio ha una sua importanza a Milazzo ritengo che sia indispensabile presentare l’istanza individuando il personale da destinare agli uffici ripristinati (5 unità) in modo da consentire l'avvio del progetto di formazione, predisposto dal Ministero”.