Nei giorni scorsi il Teatro Trifiletti ha ospitato il convegno organizzato dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. Al convegno hanno preso parte illustri relatori.
Si è svolto nei giorni scorsi il convegno Le “pericolose” relazioni patrimoniali, organizzato dall’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani)- sezione distrettuale di Messina, che ha visto la presenza di numerosi partecipanti e d’illustri relatori. Dopo l’apertura dei lavori da parte di Francesco Genovese, Presidente AMI- Messina, si sono susseguiti i saluti istituzionali del Sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, di Francesco Russo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Barcellona P.G, e di Giovanna Impellizzeri, responsabile territoriale dell’AMI di Barcellona P.G.
A introdurre i temi del convegno è stato lo stesso Presidente dell’Ami, che ha evidenziato come i rapporti economici nell’ambito della famiglia rappresentino i temi più difficili da affrontare: “Quando viene meno una relazione sentimentale – afferma Genovese – i rapporti patrimoniali diventano obiettivo attorno al quale ruotano tutte le altre questioni, con conseguenti gravi strumentalizzazioni dei figli”. Genovese ha quindi passato in rassegna le recenti riforme sul diritto di famiglia, sia sul piano sostanziale sia sul piano processuale, lamentando i ritardi del legislatore.
Degli obblighi patrimoniali del coniuge separato si è occupato Danilo Maffa, G.I.P. di Barcellona P.G., che ha evidenziato come “la separazione personale sospende molti obblighi patrimoniali senza sciogliere il vincolo coniugale, poiché ciò avviene con il divorzio”. Il G.I.P. ha relazionato, quindi, sulla convenzione di negoziazione assistita, sugli effetti della separazione con addebito o meno, sui mezzi di tutela degli obblighi patrimoniali, con riferimento alle obbligazioni contrattuali ed extra-contrattuali, trattando il problema dell’esecutività sul piano concreto, e rilevando come sia necessaria l’attuazione di questi obblighi affinché non rimangano carta straccia.
Ha proseguito Mario Di Bella,che ha relazionato sul trust interno, mettendo in risalto come questo istituto, di origini anglosassoni, si basa su un concetto di fiducia diverso da quello concepito in Italia. Anche Fabrizio Torre, segretario della sezione AMI- Molise, ha messo in risalto la necessità di applicare il trust alla nostra cultura attraverso un’appropriata normativa. Dopo avere illustrato i vari modi di costituzione del trust e le problematiche legate alla sua trascrivibilità, l’avvocato ha spiegato che il tema del trust si inserisce in un mutamento di rapporti che il legislatore prevede nella famiglia.
Dei profili deontologici nelle separazioni simulate si è occupato Francesco Ruvolo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Barcellona P.G. e membro del Consiglio Direttivo dell’AMI– Messina, evidenziando come nella separazione simulata vi sono aspetti di negoziabilità che sono suggellati, ma questo suggello è puramente formale. “L’avvocato – afferma Ruvolo – ha il dovere di non suggerire negozi nulli, illeciti o fraudolenti, essendo prevista dal codice deontologico la possibilità della sospensione dell’esercizio della professione da 1 a 3 anni”.
Infine Nicola Forte ha preso in considerazione la disciplina fiscale del TRUST nell’ambito dei procedimenti di separazione, divorzio o cessazione degli effetti civili del matrimonio, sottolineando come, nell’ipotesi di TRUST auto dichiarato con l’individuazione dei beneficiari, i redditi sono determinati con l’applicazione delle regole previste dal TUIR, in proporzione alla quota di partecipazioni individuata nell’atto di costituzione del TRUST.