L’associazione ambientalista s’interroga sui provvedimenti messi in atto per la tutela dell’ambiente e chiede al sindaco Pino un incontro con i sindaci della zona e i responsabili degli Enti a tutela dell’ambiente
La questione ambientale a Milazzo e nell’intera Valle del Mela continua a far discutere. Interviene ora anche l’Eco – sezione di Milazzo di Movimento Azzurro, l’associazione ambientalista riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Siciliana, fondata da Giorgio La Pira e Gianfranco Merli, che si rifà alla Dottrina Sociale della Chiesa.
Nell’assemblea appena tenutasi i presenti hanno voluto ricordare che il primo provvedimento significativo per il controllo dell’ambiente è stato il Codice di autoregolamentazione delle industrie inquinanti, nato dall’azione congiunta dei sindaci di Milazzo e di S. Filippo del Mela in collaborazione con il Servizio Igiene Pubblica dell’USL di Messina.
“Oggi- si legge nella nota dell’associazione- la situazione ambientale sfugge a qualsiasi controllo. Spente fin dal 2010 le centraline che registravano gli inquinanti è impossibile ora per i sindaci attuare i piani di intervento in caso di crisi ambientale. Inspiegabilmente è stato anche chiuso l’Ufficio Speciale per le Aree ad alto rischio di crisi ambientale che operava presso l’A.R.T.A, né è stato mai realizzato quanto dallo stesso deliberato nel tempo”.
Alla luce di questa situazione l’associazione ambientalista ha deciso di chiedere al Primo Cittadino di Milazzo di convocare presso la sede comunale un incontro che preveda, oltre alla presenza dei sindaci della zona, anche quella dei responsabili degli Enti che dovrebbero occuparsi dei controlli ambientali: il Dirigente generale del Dipartimento dell’Ambiente dell’A.R.T.A, i Dirigenti del Servizio 2 e del Servizio 6 dell’A.R.T.A, il Direttore Generale dell’ARPA Palermo, il responsabile Provinciale dell’ARPA Messina, ed il Commissario straordinario della Provincia regionale di Messina. L’incontro dovrà servire ad individuare l’Ente che per legge deve assumersi la gestione delle centraline e tutte le incombenze conseguenti, o ricercare valide soluzioni alternative che siano facilmente attuabili. E’ stata anche ribadita la necessità di un maggiore e migliore raccordo con le altre associazioni ambientaliste.