La mozione delle consigliere milazzesi chiede all'amministrazione di attivare la “Carta dei valori dello sport femminile” in occasione dell'8 marzo.
Attivare la “Carta dei valori dello sport femminile” in occasione dell’8 marzo. È quanto richiesto all’amministrazione di Milazzo, nella mozione presentata da 7 consigliere comunali. Prima firmataria del documento è Maria Magliarditi, assieme a lei le consigliere Alessia Pellegrino, Lydia Russo, Maria Sottile, Santina Sgrò, Valentina Cocuzza e Fabiana Bambaci.
Nello specifico, la mozione sottolinea l’importanza della “Carta dei valori dello sport femminile” che sancisce la parità di accesso all pratica sportiva sia per gli uomini che per le donne. Le consigliere hanno inoltre evidenziato come la pratica sportiva rappresenti un’importante strumento di contrasto alle discriminazione e come lo sviluppo della pratica sportiva femminile sia sinonimo di democrazia e civiltà.
L’obiettivo è estendere l’iniziativa a tutta la regione
«Un’iniziativa importante –ha dichiarato Maria Magliarditi– che tutte le donne presenti nel civico consesso hanno voluto promuovere, in quell’ottica di assicurare pari accessibilità a tutti gli sport sin dall’infanzia e senza stereotipi di genere, promuovendo lo sport femminile e contrastando qualsiasi tipo di discriminazione, disagio e di violenza nelle attività sportive».
Ma gli obbiettivi delle consigliere si estendono oltre il territorio comunale. Maria Magliarditi ha infatti aggiunto: «Il nostro obiettivo non è solo quello di ottenere il recepimento in giunta della “Carta” ma che il comune si impegni a promuoverne l’adozione in tutto il territorio metropolitano e a proporla alla regione, anche con azioni condivise con altri comuni e realtà associative territoriali, per una rete di sostegno sempre più forte a favore dello sport femminile e del valore educativo di genere di cui lo sport deve farsi portatore. Sul nostro territorio invece l’amministrazione dovrà impegnarsi a sostenere iniziative, progetti e politiche che mirino alla prevenzione di episodi di abusi, molestie e violenze nell’ambito sportivo; al contrasto a ogni forma di stereotipo, pregiudizio, sessismo e bullismo; alla formazione del personale che opera nel contesto sportivo, anche in ambito scolastico, affinché abbia consapevolezza e diffonda una cultura sportiva all’insegna della parità, del rispetto e della non violenza».