I carabinieri hanno ricostruito l'intera triste vicenda in pochissimo tempo, ponendo fine all’incubo della giovane donna di soli 19 anni. Su disposizione della Procura di Barcellona, Veneziano è stato messo in carcere.

Era rimasta a subire, in silenzio, per più di 8 mesi, con il terrore di parlare perché, se lo avesse fatto, lui gliel’avrebbe fatta pagare. Aggressioni fisiche, minacce, umiliazioni pubbliche, calci, pugni e schiaffi, via via sempre peggiori. Fino a quando, lo scorso novembre, esasperata, aveva detto “basta” a quella relazione amorosa che, di amore, non aveva nulla.
Sono pesantissime le accuse per Salvatore Veneziano, 21enne di Milazzo, pescatore e già noto alle Forze dell’Ordine, finito in manette per stalking, danneggiamento seguito da incendio, ingiuria, minaccia e violenza privata.
Un provvedimento, quello emesso dal Gip del Tribunale di Barcellona Danilo Maffa, che giunge al termine di lunghe indagini coordinate dai Pm Federica Paiola ed Emanuele Crescenti ed affidate ai militari dell’Arma della Stazione di Milazzo guidati dal maresciallo Tommaso La Rosa.
Tutto ha avuto inizio lo scorso novembre quando la vittima, una 19enne di Barcellona, al culmine dell’esasperazione, si è rivolta ai carabinieri per chiedere aiuto. Qualche giorno prima, dopo aver deciso definitivamente di troncare la relazione con il suo compagno, si era ritrovata bruciata la Pizzeria che gestiva nel centro tirrenico. Un atto che, insieme a quelli poi emersi dalle indagini, hanno ben presto delineato la figura di Veneziano come quella di un ragazzo violento e, con tutta probabilità, coinvolto nel racket delle estorsioni a Milazzo e dintorni.
La ragazza ha raccontato di come, all’inizio, non fosse a conoscenza del “giro” del suo compagno. Se ne è resa conto mese dopo mese, rimanendone sempre più terrorizzata. Una sera dello scorso maggio, secondo quanto testimoniato dalla 19enne, Veneziano avrebbe addirittura preso una tanica di benzina, cospargendo una macchina posteggiata a Venetico e dandole fuoco. Altre volte si sarebbe spinto a dire che, per ogni incendio che causava, riusciva ad incassare dai 100 ai 150 euro. Erano azione fatte per “chi non voleva pagare”, o almeno così diceva alla sua compagna. Più di 8 mesi di una relazione fatta di questo, violenza e paura, a cui, alla fine, la 19enne ha voluto porre fine. Veneziano non riusciva ad accettarlo. Prima l’incendio nella pizzeria, poi telefonate anonime e messaggi minacciosi.
I carabinieri hanno ricostruito tutto in pochissimo tempo, ponendo fine all’incubo della giovane. Su disposizione della Procura di Barcellona, Veneziano è stato messo in carcere. (Veronica Crocitti)