Un'aggressione a calci e pugni proprio davanti al portone d'ingresso della caserma dei carabinieri di Milazzo. Qeusta la scena alla quale hanno assistito increduli i militari della città del Capo
Un inseguimento a tutta velocità tra due auto. Rumore di freni e quindi urla e voci concitate. Il tutto è successo alle prime ore di oggi davanti alla caserma dei carabinieri di Milazzo. In manette sono finiti due fratelli A.S. 25 e A.A. 29 anni accusati di atti persecutori. La scena a cui hanno assistito increduli i militari dell’Arma della città del Capo si è verificata nei pressi del portone d’ingresso della caserma.
Da una delle due auto arrivate sgommando a velocità sostenuta sono scesi i due fratelli che si sono avventati verso l’altra vettura. A bordo c’erano un ragazzo ed una ragazza, entrambi 30enni. I due fratelli hanno iniziato a colpire con calci e pugni il ragazzo che era alla guida. A quel punto, udite le urla i militari dell’Aliquota Radiomobile, si sono precipitati all’esterno della caserma, riuscendo a bloccare, dopo una breve colluttazione i due fratelli.
Come accertato dai carabinieri quando la situazione era ormai sotto controllo, le due vittime avrebbero subito atti persecutori da marzo 2013, quando la ragazza aveva deciso di interrompere la relazione sentimentale che aveva con il venticinquenne A.S.. Quest’ultimo si sarebbe reso responsabile di episodi di violenza fisica e verbale, anche tramite sms e telefonate nei confronti della ex convivente.
Le vittime dell’aggressione portate al pronto soccorso dell’ospedale Fogliani di Milazzo sono stati medicati. Dieci i giorni di prognosi per il ragazzo, mentre alla ragazza è stata diagnosticata affetta da uno stato d’ansia reattivo.