Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, il primo cittadino milazzese si dimostra soddisfatto e guarda avanti, lanciando nuove sfide per il prossimo anno
E’ passato qualche giorno dall’Ordinanza del Consiglio di giustizia amministrativa che, revocando le precedenti ordinanze, ha rimandato a casa il Consiglio Comunale di Milazzo e portato nuovamente in città la questione dissesto.
“Alla luce di quanto registrato in queste opere possiamo dire che la pazienza e la tenacia nel saper attendere, alla fine, sono state premiate – ha affermato il sindaco Carmelo Pino -. Il Cga ha coraggiosamente posto rimedio ad una lunga serie di equivoci che avevano penalizzato principalmente la città di Milazzo. Ripartiamo da dove avevamo interrotto il cammino del risanamento e della rinascita: una interruzione dovuta alla testardaggine ed alla volontà di alcuni che non volevamo certamente il bene della nostra comunità, trascinando in questo vortice negativo anche quei consiglieri che avrebbero potuto, dalle diverse posizioni, lavorare per il bene comune. Invece abbiamo assistito a mesi e mesi di logoramento e del nulla politico”.
Pino prosegue affermando che “Nessuna deliberazione né tantomeno fantomatici piani di risanamento sono stati presentati in alternativa a quelli adottati da questa Amministrazione. Parolai di professione, mistificatori della realtà politica ed amministrativa che escono da questa vicenda ridimensionati e sconfessati. Milazzo riparte con maggiore determinazione da quanto di buono fatto tra mille difficoltà in questi anni, con una città a cui è stata restituita dignità, pulizia e vivibilità. Raccogliamo la sfida lanciata in queste ore ed orienteremo la nostra azione amministrativa al raggiungimento di alcuni importanti obiettivi come la realizzazione delle opere necessarie per l’applicazione del Piano urbano del traffico, la variante al PRG, il PRP del porto, il completamento del Palazzetto dello sport, la riqualificazione urbana della periferia, ect. Questa è la sfida per i prossimi 365 giorni”.
“Le sterili polemiche- conclude Pino- i discorsi privi di senso, la ricerca spasmodica dei colpevoli la lasciamo a chi ha utilizzato mezzi e strumenti per impedire o rallentare ogni possibilità di crescita per Milazzo”.