Dopo le polemiche degli ultimi giorni, anche il sindaco di Milazzo Pippo Midili si schiera contro il trasferimento temporaneo del pronto soccorso
MILAZZO – Continua a tenere banco, nel mamertino e nell’intero comprensorio tirrenico, l’ipotesi del trasferimento temporaneo del pronto soccorso di Milazzo presso l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, nuovo intervento del sindaco che adesso chiede si trovino soluzioni alternative.
«Il pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo -ha dichiarato il sindaco- dovrà rimanere aperto anche con i lavori avviati. Così come è stato fatto per il Policlinico di Messina e per altri presidi italiani. L’Asp trovi la soluzione così come si era impegnata a fare nel mese di ottobre».
Lo scorso ottobre, infatti, era emersa l’ipotesi di un trasferimento temporaneo del pronto soccorso presso gli ex locali di psichiatria. Ipotesi che, negli ultimi giorni, sembrava essere stata accantonata. Intanto il sindaco ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario, per discutere della questione. L’appuntamento, con molta probabilità, sarà fissato dopo le festività pasquali.
La chiusura del Ponte Mela e le difficoltà nei collegamenti tra Milazzo e Barcellona
Il primo cittadino ha poi richiamato l’attenzione sulla prossima chiusura del Ponte sul Torrente Mela. Una questione direttamente collegata all’ipotesi del trasferimento del pronto soccorso mamertino, in considerazione delle conseguenti criticità generate nei collegamenti tra i Comuni di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
«Non è possibile -ha dichiarato Midili- anche alla luce anche della non più rinviabile chiusura del ponte Mela immaginare di lasciare la mia città e il comprensorio senza un punto di primo intervento».
Midili ha quindi concluso chiedendo che, per il periodo necessario all’esecuzione dei lavori di adeguamento del pronto soccorso, il servizio continui ad essere erogato sul territorio milazzese.
«Non vi sono altre ipotesi – ribadisce Midili – né accettiamo il trasferimento, seppur temporaneo ma chissà per quanto, a Barcellona. Non è percorribile e sono tante le ragioni per sostenerlo. E nessuno cerchi di dare rassicurazioni. Perché non possono esserci. Come l’Asp garantirebbe ad esempio i casi di assistenza con l’elicottero? Un paziente ustionato verrebbe portato al pronto soccorso a Barcellona e poi ritrasferito a Milazzo dove c’è la pista per l’atterraggio del velivolo? Improponibile, sia come tempi, sia come ragionevolezza. Ma anche per casi meno evidenti come le sospette fratture, cosa facciamo? Diagnosi a Barcellona e poi l’eventuale trattamento nella sala gessi a Milazzo? E gli esempi possono essere tanti per dimostrare che occorre concentrare gli sforzi, senza immaginare altro, sulla realizzazione di una alternativa al “Fogliani”. E in tale ottica porterò avanti qualsiasi azione per evitare decisioni che contrastano col diritto all’assistenza sanitaria».