Dal cinema al teatro, eclettica, inossidabile. Intervista a Milena Vukotic
Un cartellone prestigioso al teatro Biondo di Palermo. Tra gli spettacoli più apprezzati da critica e pubblico Le sorelle Materassi, dal romanzo di Aldo Palazzeschi. Adattamento di Ugo Chiti, regia Geppy Gleijeses, con Lucia Poli, Milena Vukotic, e con Marilù Prati e Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca. La piecè ambientata a Coverciano all’inizio del secolo scorso, racconta le vicende di tre sorelle, Carolina e Teresa abili ricamatrici nubili dedite al lavoro e Giselda che, abbandonata dal marito, ritorna a vivere nella casa paterna con un bagaglio di risentimento verso il mondo intero. Insieme alle germane, Niobe la domestica che dispensa ottimismo e saggezza popolare. La monotonia della vita nel borgo fiorentino, viene scossa con l’arrivo del giovane Remo figlio di una quarta sorella defunta. Il nipote scanzonato viveur rendendosi conto di essere oggetto di venerazione da parte delle zie sarte, adotta uno stile di vita lussuoso costringendo le poverette ad indebitarsi pur di assecondare i suoi costosi capricci. L’adattamento essenziale di Ugo Chiti lascia campo libero all’interpretazione perfetta di tutti gli attori. Lucia Poli nel ruolo di Teresa ammalia, Milena Vukotic in quello di Carolina commuove, concedendoci con la stessa grazia adottata sul palco, un’intervista.
Come, quando e perché ha intrapreso la carriera di attrice?
“ Ho iniziato a studiare danza e recitazione a Parigi dove giovanissima mi sono trasferita. Entrata a far parte di una compagnia di balletto classico, ho girato per tre anni di seguito per il mondo danzando. Ero convinta di rimanere in Francia dove le proposte lavorative erano copiose e l’ambiente culturalmente stimolante, quando entrai in un piccolo cinema dove proiettavano “ La strada” di Federico Fellini e nulla fu più come prima. Una sorta di folgorazione mi spinse verso il genio della regia, decisi che lo avrei incontrato e che avrei lavorato insieme a lui. Lasciai Parigi e ritornai a Roma la mia città. Lo incontrai tempo dopo, nel suo studio di via Croce e tra noi scattò subito simpatia e familiarità, fu l’inizio di un rapporto imperituro di amicizia e stima reciproca.
Le sue interpretazioni sono un cult in ogni ambito artistico. Teatro, cinema o televisione, verso quale direzione trasale il cuore di Milena Vukotic?
“Il cinema è la prova più difficile e stimolante per un attore. In teatro puoi provare tante volte, devi ricordarti di farti ascoltare dalla prima fila all’ultima. Devi modulare perfettamente la voce, devi essere espressiva, la mimica del viso viene percepita in forma ridotta rispetto al grande schermo. Davanti alla cinepresa non c’è la possibilità di provare, si studia attentamente il copione prima ma dopo: ” ciak si gira.” Le immagini trasmettono ogni singolo battito di ciglia, non è possibile barare. Accade la stessa cosa per i ballerini di danza classica, non c’è spazio per l’approssimazione, se non possiedi la tecnica figlia di ore di studio non potrai mai danzare. “
La televisione spesso concede spazi spropositati ad attori che ignorano perfino l’esistenza di accademie prestigiose. Sembra che come accade in altri ambiti, la bellezza possa supplire l’assenza di tecnica e spesso di talento.
“ In italia ci sono ottime scuole e grandi talenti. Ha ragione lei , la televisione ha reso la possibilità di fare il mestiere di attore più facile e leggera. Far prevalere l’aspetto fisico rispetto ad uno studio severo, riuscire a dare espressività sembrano gli ingredienti utili verso una carriera artistica. Così non è, si può anche diventare conosciuti ma senza tecnica e impegno il bluff presto o tardi sarà svelato.
Domenica si concluderà la sua tournée siciliana, rientrata a Roma si riposerà?
“ Sì un giorno. Da martedì riprenderò le prove di “ Un autunno di fuoco” , diretto da Marcello Cotugno con Maximilian Nisi. Saremo in scena a Benevento, poi a Roma e ancora in giro per l’Italia.”
Il segreto che la rende inossidabile?
“ L’amore per ciò che si fa.”
Saluta affabilmente nella speranza di un nostro prossimo incontro. Talento, eleganza, classe e umiltà risiedono in Milena Vukotic, il suo inchino aggraziato che concede al pubblico vorremmo farlo noi a lei per la sua grazia, il suo talento e il suo garbo.
Marina Romeo