Alessandro Dal Lago, celebre sociologo dell'Università di Genova, è stato ieri sera a Messina per parlare di politiche dell'immigrazione e accoglienza dei migranti. Insieme a lui il giurista dell'Università di Palermo, Fulvio Vassallo Paleologo, il giornalista Antonio Mazzeo e Alfonso di Stefano del comitato No Muos- No Sigonella di Catania.
“E’ inutile parlare di pietà”. È un’analisi disincantata quella del professore Alessandro Dal Lago sulla situazione dei migranti e il nostro modo di trattare la questione immigrazione. Il sociologo dell’Università di Genova che ha scritto “Non Persone” – libro interamente dedicato ai migranti – oggi torna a ribadire il concetto esposto quattordici anni fa: “ Si è persone solo se si rientra in uno statuto giuridico, altrimenti non siamo esseri umani, non esistiamo. Non c’è un diritto della persona in quanto tale o dei prigionieri di guerra. Non esiste diritto per i migranti. I Migranti sono nullità e sono molto scettico sugli sviluppi della situazione. Abolizione del reato di clandestinità, nessuno ne parla più dopo l’ipotesi sollevata il giorno dopo della tragedia del 3 ottobre, sull’onda emotiva. Inoltre i parenti delle vittime della strage non sono potuti andare ai funerali. La guerra contro i migranti viene nei fatti combattuta ma non riconosciuta come tale. È in atto un genocidio ma nessuno se ne prende realmente cura, si dice: tanto sarebbero morti lo stesso…”.
Al celebre professore di Genova – autore, tra l’altro di libri come “Eroi di carta” – è stata riservata la chiusura dell’incontro che si è svolto mercoledì 6 novembre nell’aula Magna della Facoltà di Economia, organizzato dall’Associazione MigraLab "A. Sayad", a cui hanno preso parte anche il giurista dell’Università di Palermo, Fulvio Vassallo Paleologo e il giornalista Antonio Mazzeo e Alfonso di Stefano dei comitati di base No Muos – No Sigonella di Catania. Il dibattito, moderato dal giornalista Gianfranco Ferraro ha avuto come tema il rapporto che lega Lampedusa con le politiche dell’Unione Europea e la militarizzazione del Meditarraneo, inesorabilmente in atto negli ultimi anni.
Dal Lago ha analizzato i “problemi alla migrazione e alla guerra in una situazione di anarchia e di controllo”. “Negli ultimi vent’anni un gran numero di poteri intervengono in modo occasionalistico per gestire delle crisi. Quando c’è una situazione di crisi questi poteri non si coordinano si bilanciano. Dietro l’anarchia semi-coordinata non c’è nessuna strategia. Non c’è un governo mondiale. Bensì l’emergere di poteri burocratico-militari, come ad esempio quello di Frontex. Questi poteri non sono elettivi e i governi delegano a loro svariate funzioni completamente alla ceca”. Nessuna regia occulta della politica mondiale, dunque, ma tanti centri di potere in sinergia o in antagonismo tra loro, che condizionano e spesso decidono inesorabilmente le sorti del pianeta. Uno scenario di assenza di un centro di potere nonostante il potere sia ovunque – per dirla con le parole di Micheal Foucault – che si tinge di sfumature oltremodo inquietanti, in quanto, sempre secondo Dal Lago: “Tutti questi poteri hanno come caratteristica quella di escludere un controllo democratico, infatti non sono elettivi dal basso. Un’altra caratteristica comune è quella di costruire realtà di sogno grazie alle quali la popolazione viene tenuta all’oscuro. I fenomeni vengono storpiati, come la leggenda metropolitana che sta prendendo piede, secondo la quale agli immigrati verrebbe affidato un sussidio di mille euro al mese o come è successo durante la guerra in Libia: quando i bombardieri italiani bombardavano la Libia alte cariche dello Stato affermavano che noi non eravamo affatto in guerra, negando l’evidenza”.
Seduto sulla scrivania, un taccuino in una mano e il cappello alla pescatora appoggiato accanto, chiacchierando prima dell’incontro, Alessandro Dal Lago si informa anche sulla situazione messinese. La nostra città, infatti, da un mese a questa parte è tra quelle che ha visto la nascita di uno dei centri d’accoglienza per i migranti che stanno costellando tutta la Sicilia. A questo proposito Dal Lago parla di “confusione semi-coordinata: nessuno capisce più la differenza tra le varie tipologie dei centri a cui sono destinati i migranti”.
Mazzeo e Paleologo hanno descritto i meccanismi di militarizzazione del Mediterraneo, soffermandosi principalmente sugli accordi Italia-Libia e sull’operazione Mare Nostrum, che costerà 4 milioni al mese, secondo fonti ufficiali, 10,05 milioni al mese secondo il Sole 24ore, per arrivare a 12 milioni secondo i calcoli di Analisi Difesa. “Buona parte delle spese che sono state propagandate come previste per le politiche di accoglienza, saranno utilizzate per finanziare i progetti militari” ha commentato Mazzeo, che sottolinea come: “Dall’enorme distaccamento di forze che c’è a Lampedusa solo un paio di elicotteri hanno funzioni di soccorso. Nave san marco, dove si svolgono operazioni di identificazione dei migranti. 2 fregate lancia missili, un aereo da Sigonella adatto per la guerra ai sottomarini e un aereo senza pilota”.
Mazzeo, poi, sintetizza così l’operazione Mil inaugurata in Libia: “Motovedette libiche regalate dall’italia sparano sui migranti con l’addestramento dell’esercito italiano. I corpi poi spariscono nella grande fossa comune del mediterraneo. Chi resta vivo deve pagare e sparire nei luoghi come i Cara o nei non -luoghi come il Pala Nebiolo che sfugge ad ogni tipo di valutazione giuridica. Ormai quella in atto nel canale di Sicilia non è un percorso di militarizzazione, è una guerra”.(Eleonora Corace)
Mi rivolgo ai demagoghi della finta solidarietà. Professori e non, quale sarebbe la soluzione per loro, visto che hanno la penna e la parola facile, ci danno una soluzione? Bisogna aprire le porte come se niente fosse? Far entrare tutti?
Ma lo sanno lor signori quanto è costata e quanto costa l’immigrazione clandestina all’Italia?
Se fossero veramente intenzionati ad aiutare questa povera gente, tutti i soldi impiegati fino ad oggi si potevano tranquillamente impiegare per aiutarli a casa loro.
Costruire acquedotti, ospedali, scuole, insegnare a coltivare la terra, insegnare a fare il pane nel loro Paese, questo è aiuto concreto tutto il resto è chiacchera. Invece si va dietro alle scelte ideologiche, perchè di questo si tratta, che non aiutano i migranti ma serve solo a far arricchire i trafficanti di essere umani che non sono stati minimamente mensionati da questi “espertoni” della solidarietà!
Bellissime parole grande acume intellettivo.. tutto bello..
Andiamo al pratico della città di Messina…
Abbiamo accolto alcuni centinaia di migranti, ci impegniamo per non fargli mancare niente dalle ricariche telefoniche ai vestiti al cibo ecc. ecc. certo litighiamo chi deve ospitarli ecc. ecc.
Il problema, secondo me, è molto più grosso di quanto sembra…
1) In città ci sono disperati messinesi, che andando al CRI unica associazione attiva per la distribuzione dei viveri, si sentono rispondere che non ci sono aiuti perchè dati ai migranti;
2) Da qualche settimana si vedono scorrazzare baldi giovanotti di colore che tutto sembrano meno che disperati. Liberi di girare nn controllati che prima o dopo commetteranno qualche guaio(stupri,rapine,spaccio ecc. ecc.)
Gente come del lago vuole la distruzione della nostra società ed il nostro asservimento ai mussulmani.
Ae li ama tanto, li raggiunga in casa loro.
Se Mazzeo ha delle prove di quello che dice le mostri altrimenti eviti di diffondere notizie così gravi come se stesse commentando una delle ricette culinarie di nonna Pina