Mistretta. Truffa del falso incidente, arrestati due catanesi

Mistretta. Truffa del falso incidente, arrestati due catanesi

Redazione

Mistretta. Truffa del falso incidente, arrestati due catanesi

sabato 11 Gennaio 2025 - 07:15

Erano riusciti a farsi consegnare gioielli per un valore di oltre 50mila euro

I Carabinieri della Compagnia di Mistretta hanno eseguito l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un 36enne e di una 44enne, entrambi della provincia di Catania, presunti responsabili del reato di truffa in concorso nei confronti di un’anziana mistrettese, nel maggio 2024. Per loro sono emersi gravi elementi indiziari.

Le indagini, sviluppate sulla scorta delle dichiarazioni rese dalla vittima e da alcuni testimoni, corroborate da accertamenti tecnici e dalle analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di documentare il modus operandi utilizzato dai due presunti truffatori, basato su un’attenta pianificazione, attraverso la quale, avrebbero sfruttato la debolezza e l’ingenuità di un’anziana donna facilmente suggestionabile, poi contattata telefonicamente e raggirata con il “metodo del falso carabiniere”, con il chiaro intento di ottenere la fiducia ed accedere così in casa sua per farsi consegnare monili in oro e altri preziosi.

Per persuaderla, i due presunti truffatori, infatti, avrebbero inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il figlio della vittima, con la richiesta di una finta cauzione per evitarne l’arresto. Nella circostanza, come riportato nella denuncia dell’anziana, la vittima era stata contattata sul suo telefono fisso da una persona che, presentatasi come “maresciallo dei carabinieri”, le aveva comunicato che il figlio si trovava in stato di arresto in una caserma dell’Arma poiché era stato responsabile di un incidente stradale e che per la sua liberazione occorreva un’ingente somma di denaro. Spaventata e preoccupata, la donna aveva consegnato tutti i preziosi custoditi in casa per un valore di oltre 50.000 euro a un uomo, poi identificato in uno degli indagati, che, dopo circa mezz’ora, si era presentato a casa sua fingendosi come appartenente all’Arma. Da quanto appurato nelle indagini, i due, dopo l’azione fraudolenta, si sarebbero quindi allontanati immediatamente con un’auto poi risultata noleggiata.

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