C’è una Sicilia migliore oltre quella che siede tra i banchi di un’Assemblea regionale dove un terzo dei deputati risulta indagato, una terra che si rifiuta di essere considerata lo specchio di quella politica
I primi sono stati i ragazzi delle “forchette rotte”, inviate a deputati, sindacalisti, amministratori, industriali, con un messaggio: “I giovani siciliani si sono rotti. Col nostro futuro non ci mangia più nessuno”. Forchette di plastica rotte anche per i 4 rettori degli atenei siciliani: “ I parenti salgono in cattedra e diventano docenti ed i talenti prendono la valigia per emigrare”. Poi è stata la volta del movimento del Pdl Giovane Italia, che ha tappezzato il centro di Palermo di striscioni e ha presidiato l’Ars con queste scritte: “Siamo tutti indagati e condannati, vogliamo fare i deputati”, con allegate ironicamente condanne o inchieste grazie alle quali rivendicano un seggio all’Ars. I giovani pdiellini chiedono lo scioglimento dell’Ars e il voto anticipato. Oggi 24 deputati regionali su 90 sono iscritti nel registro degli indagati per reati che vanno dalla corruzione e concussione al peculato, dalla truffa al falso e all’abuso d’ufficio, mentre sono ben 4 gli ordini di custodia cautelare nei confronti dei parlamentari dell’Ars. Guida la classifica degli indagati l’Mpa (con 6), seguito dal Pdl (5), Pd (4), Pid (3) Udc (2), Fds (2) e poi Sicilia Vera e Alleati per la Sicilia. A scatenare le proteste dei giovani di destra è stato il salvataggio del seggio dell’onorevole Santino Catalano. Il deputato del Pid, dichiarato ineleggibile il 17 giugno dal Tribunale in seguito ad una condanna per abusivismo edilizio e abuso d’ufficio, il 22 giugno ha conservato la poltrona tra gli applausi di quanti hanno votato contro la richiesta della Commissione di dichiararne la sua “incandidabilità originaria”. Tralascio volutamente lo spettacolo nazionale di una Giunta per le autorizzazioni a procedere che ormai quasi settimanalmente deve affrontare la decisione di concedere o meno gli arresti di parlamentari. Riunioni di facciata dal momento che si vota sempre no, a questo punto aboliamo la Giunta e risparmiamo sui costi. Tornando in Sicilia un terzo dei deputati ha problemi con la giustizia (e aggiungerei anche con il pudore….) ma ora sono i giovani a dire basta. Forchette rotte ha una matrice di sinistra , Giovane Italia è il movimento del Pdl, quindi il “basta” è trasversale, così come trasversale è la morte della politica. A tutti i livelli vengono mantenute in vita amministrazioni e governi e nessuno stacca la spina pur di tutelare piccoli interessi privati che vanno dal conservare privilegi, stipendi, indennità, pensioni, incarichi e possibilità di fare i propri comodi. Esiste eccome oggi una questione morale. Ma dove diavolo è finita la politica vera, quella che guarda ai bisogni, alle speranze, ai sogni e cerca risposte e qualche volta riesce anche a darle? Lo si capisce anche leggendo le dichiarazioni di uno dei leader del Pd siciliano, Antonello Cracolici, dopo l’arresto di Cateno De Luca: “ I delinquenti e gli indagati sono nella società e sono anche nei parlamenti, nei consigli comunali e nelle professioni. Piaccia o non piaccia il parlamento è, nel bene e nel male, lo specchio della nostra società”. Non è così onorevole Cracolici, io non sono il vostro specchio. Troppo comodo dire che visto la società è piena di indagati è legittimato ad esserlo anche il parlamento. Per vari motivi: intanto il delinquente comune finisce in galera e non è MAI autoassolto dalla casta. Viene processato, anche quando innocente, e condannato. Secondo motivo: non è affatto vero che la società sia uguale a questi politici, per fortuna. E lo dimostrano, proprio in Sicilia, i giovani, di destra e di sinistra che si stanno ribellando alle loro stesse classi dirigenti. Noi siamo migliori di questa politica, il Paese è di gran lunga migliore di chi lo rappresenta. C’è una Sicilia migliore di un’Assemblea regionale con un terzo di deputati indagati e che si rifiuta di essere considerata lo specchio di quella politica. Ci sono migliaia di siciliani che non s’identificano affatto, né con chi è indagato, né con chi è connivente pur di non perdere una poltrona, né con chi continua a fare gli interessi della casta cui appartiene,né con chi si gira dall’altra parte votando leggi che distruggono il nostro futuro per raccattare poche briciole per sé e per la propria cerchia sempre più ristretta. Ci sono migliaia di siciliani che non s’identificano affatto con questa mediocre politica e ne sono stufi. Quando i giovani siciliani espongono striscioni con le condanne che paradossalmente fanno “curriculum” e “punteggio” per un posto all’Ars credo che nessun politico dovrebbe esimersi dal guardarsi la coscienza e vergognarsi, o almeno fingere di avere un pudore. Quand’anche dovesse aver ragione Cracolici, e non ce l’ha, nel dire che il Parlamento è lo specchio di una società di indagati e delinquenti, è bene che si ricordi che un popolo alla classe politica chiede di più e di meglio che “esserne lo specchio”. Abbiamo il diritto di avere una politica “migliore” nel senso pieno del termine, anche migliore di noi, più “alta”, che non rappresenti il peggio della realtà, ma il meglio. Se anche fossimo un popolo di assassini e stupratori non per questo siamo legittimati ad avere una classe dirigente di serial killer e pedofili. E’ per questo che la politica sta morendo, perché nel momento in cui condividiamo quel che scrive Cracolici significa che ci stiamo accontentando in una corsa al ribasso là dove abbiamo invece un disperato bisogno di politica vera, nobile, che inizi a respirare la stessa aria e a bere la stessa acqua della gente, che indichi la strada, che comprenda la rabbia e la faccia diventare progetto. Che parta dal basso per volare lassù.
Rosaria Brancato
Bè, in fin dei conti, l’assemblea dei “deputati” siciliani da chi è stata eletta?Se non dagli stessi siciliani?I giovani siciliani non si “riconoscono” in questi politici? Dovrebbero chiedersi per “chi” hanno votato loro stessi, i propri parenti, gli amici…e gli amici degli amici…e solo dopo questa ricerca fare il “mea culpa”!
Ricordo solo (per chi lo avesse dimenticato) che non tanti anni fa fu preferito, quale governatore, un certo “totò vasa vasa” alla signora Borsellino, che forse (ma era tutto da dimostrare)non s’intendeva di politica ma quantomeno non aveva conoscenze/amicizie/frequentazioni di dubbia moralità.
Chissà perché la signora Brancato stigmatizza solo le parole di Cracolici e deplori il triste record dell’Mpa: è vero, l’Assemblea regionale siciliana, al pari di qualsiasi altra assemblea elettiva è espressione di coloro i quali la eleggono. Specchio o non specchio, è così: come giustificare altrimenti la roboante vittoria del presidente Lombardo o il viceregno di Totò Cuffaro, oggi ospite delle patrie galere? Saranno la Giovane Italia o Tempostretto a salvarci? A proposito di Giovane Italia, non è che ‘sti giovanotti del Pdl protestino o siano, diciamo così, invitati a protestare perché il Pdl siciliano ha dato così scarsa prova di sé? La signora Brancato potrebbe indagare su questo, piuttosto che perdersi in questa – mi perdoni – insignificante filippica: tanto più che proprio il vostro sindaco è uno di quelli che non è indagato: è stato già condannato in via definitiva per una famosa Lancia K etc etc., ed è uno dei politici con tanto di doppio e inutilissimo incarico, dal momento che non è riuscito neppure a salvare il concerto di Vasco Rossi…