Per molti studenti che trascorrono un periodo di studio all’estero, i preparativi legati alla partenza non sono mai semplici. La ricerca di un alloggio, specialmente, si trasforma spesso in un’impresa ardua e in uno spreco di risorse. Housing Anywhere presenta all’Unime il suo progetto: una piattaforma online semplice e innovativa che punta a spazzare via l’incubo del raggiro
L’Erasmus è un’esperienza straordinaria che cambia la vita. Ciò nonostante, gli studenti che intraprendono questo percorso sono spesso costretti ad affrontare una partenza in salita. L'ostacolo più duro è la ricerca di un alloggio. Passare in rassegna gli annunci, iscriversi su gruppi e fora online, passare al setaccio le recensioni, insomma, trovare una camera per pochi mesi è un lavoro sfibrante che assorbe tempo e risorse. Cosa accadrebbe, però, se domanda e offerta si incontrassero sulla stessa piattaforma e si abbattessero quindi i cosiddetti “costi di transazione”?
Nata nel 2009 con l’obiettivo di agevolare la mobilità internazionale degli studenti, HousingAnywhere.com è un’impresa giovane pensata per i giovani. Muovendo i primi passi a Rotterdam, per poi diffondersi capillarmente in oltre venti Paesi, la start-up olandese si è assicurata il sostegno di 13 atenei italiani e ora intende presentare il suo progetto all’Unime il 28 ottobre.
«L'idea è molto semplice», spiega Edgardo Vago, manager del team italiano,«per ogni studente “in entrata”, ce n’è uno “in uscita” che lascia la città. Quindi in teoria, se questi due potessero incontrarsi sulla piattaforma, l'università non spenderebbe tempo e denaro a cercare alloggi di breve durata agli Erasmus e anche gli alloggi degli “outgoing” potrebbero essere affittati agli entranti. Quindi triplo vantaggio: per università, studenti Erasmus e studenti locali».
Una piattaforma on-line che gli studenti possono usare gratuitamente per trovare un alloggio all’estero e, allo stesso tempo, per subaffittare il proprio ad altri ragazzi in mobilità. Un servizio “student to student” che aggira ogni tipo di filtro e mediazione, in piena sicurezza, al riparo da truffe e raggiri.
Se a Piazza Pugliatti decidessero di sposare l’iniziativa, gli studenti dell’ateneo messinese, in partenza per una esperienza Erasmus, potrebbero subaffittare il loro alloggio per il periodo di tempo in cui questo rimarrebbe sfitto agli studenti che scelgono di trascorre un semestre all’unime. All’ateneo si richiede semplicemente «una membership fee (quota di iscrizione, ndr) annuale che serve principalmente ad “attivare” l’università, nel senso che», chiarisce Vago, «una volta implementata la partnership, tutti gli studenti di quell’università possono postare annunci sul nostro sito gratuitamente. Per assicurarci che le case provengano dagli studenti, attiviamo l’estensione dell’email universitaria (@esempio.it) in modo che tutti gli studenti con un valido indirizzo email di quell’università possano usufruire del servizio offerto. Allo stesso tempo, noi di HousingAnywhere.com siamo sicuri della provenienza delle stanze. Inoltre, poiché la domanda solitamente supera il numero di stanze offerte, quando è necessario, ci impegniamo a contattare proprietari privati di fiducia che vengono sottoposti ad una nostra verifica prima che i loro appartamenti siano visibili sulla piattaforma. La fee annuale serve inoltre a coprire i costi di pubblicità e marketing sostenuti presso l’università, infatti solitamente assumiamo uno studente dell’università come figura di “Student Ambassador” che si occupa della promozione della piattaforma».
«Già 13 università italiane sono state felici di implementare il nostro servizio», aggiunge il giovanissimo responsabile di Housing Anywhere. «Sicuramente, in alcuni atenei la piattaforma ha riscosso un successo più spiccato, come ad esempio a Trento, Bologna e Pisa, dove abbiamo un gran numero di stanze inserite dagli studenti universitari. Il motivo principale per il quale Housing Anywhere ha più successo in alcuni atenei piuttosto che in altri, è il livello di internazionalizzazione. Infatti, le università con un consistente numero di studenti stranieri utilizzano maggiormente la nostra piattaforma. Tutti gli studenti in uscita sono sempre molto disponibili ad usare il nostro sito, infatti sono già predisposti a subaffittare il loro appartamento usando spesso gruppi Facebook. Housing Anywhere, però, rende il tutto più semplice e sicuro, anche dal punto di vista degli studenti incoming, che possono facilmente controllare la posizione, le foto e la descrizione della camera. Sono, inoltre, sicuri poiché le offerte vengono tutte verificate preventivamente da noi».
Il modello di business di HousingAnywhere.com ha poi spinto i suoi ideatori a sviluppare una piattaforma parallela e, questa volta, senza scopo di lucro, ShelterAnywhere.org, nata per aiutare gli studenti rifugiati a trovare una casa all'estero. Grazie a questo servizio, chiunque può offrire volontariamente un posto letto a uno studente rifugiato, inserendo la propria offerta sul sito.
Negli ultimi due anni la start-up olandese è cresciuta più del doppio, passando da 40 partners nel 2013 a 105 nel 2015. Un bell'esempio di studenti che fanno impresa, considerando che il ventisettenne fondatore è il membro più anziano del team!
Gabriele Quattrocchi