Interrogazione al sindaco per sapere se sia stata inoltrata la richiesta al Ministero e per aggiornamenti sulla redazione del Pums, “fondamentale per evitare la perdita del 50% delle risorse”
MESSINA. “Lo scorso 10 ottobre è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto ministeriale che assegna 1 milione e 200mila euro al Comune di Messina e quasi altrettanti alla Città Metropolitana. Da quella data, l’Amministrazione ha 15 giorni di tempo per poter richiedere l’assegnazione delle risorse per la progettazione e la realizzazione di ciclovie urbane e ciclostazioni in città. La data ultima per presentare le istanze è fissata per domani, domenica 25 ottobre”. Così, in una nota, il capogruppo del M5s Andrea Argento, che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata al sindaco Cateno De Luca, per sapere se l’Amministrazione abbia già presentato la domanda per poter usufruire dei fondi, o se intenda farlo.
“In totale – commenta Argento – ammontano a più di 137 milioni di euro le risorse stanziate dal Governo agli enti locali: si tratta di finanziamenti fondamentali per lo sviluppo della mobilità sostenibile, l’ampliamento della rete ciclabile e la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, tra le quali rientra anche la ciclovia Magna Grecia (Basilicata, Calabria, Sicilia). Adesso spetta al Comune fare la propria parte, presentando in tempo utile la richiesta e provvedendo quindi alla realizzazione degli interventi entro ventidue mesi dalla pubblicazione del decreto”.
“Dopo la trasmissione della richiesta, il Ministero dovrà provvedere al trasferimento, a titolo di anticipazione, di un importo pari al 50 per cento del contributo concesso. Per l’erogazione dell’importo residuo – conclude il consigliere – è necessario invece che il Comune provveda a trasmettere la dichiarazione della coerenza dell’intervento con il Pums adottato”. Argento interroga il primo cittadino per sapere in quale fase si trovi la redazione del Piano urbano di mobilità sostenibile, così da evitare la perdita del residuo 50% previsto dall‘articolo 5 comma 3 del Decreto.