L'idea nasce da diverse aree del Pd, Dem esclusi, ma coinvolge tutti senza colorazioni politiche. Quattro richieste nei confronti di Ferrovie dello Stato, Governo e Regione. I sottoscrittori si rivolgono anche al Pd nazionale e al sindaco Accorinti perché convochi a Messina un incontro urgente a cui invitare il Ministero, i vertici di Fs e la Regione
“Un fatto di una gravità inaudita che calpesta i diritti costituzionali di mobilità dei siciliani con ripercussioni sociali ed economiche pesantissime”. Nasce da qui l’appello pubblico alla città e alla provincia di Messina, aperto a chiunque voglia aderirvi singolarmente o come associazioni e istituzioni, per una mobilitazione più larga possibile a strenua difesa della continuità territoriale, del diritto alla mobilità e al lavoro, che convergerà in una manifestazione pubblica.
La parola “tagli” è sostituita da “razionalizzazione” ma il risultato è la mancanza di finanziamenti e l’abbandono, da parte di Ferrovie dello Stato, di un’area dello Stretto che si vuol rilanciare solo a parole, mentre nel resto d’Italia si investono miliardi per diffondere l’alta velocità. I fondi Metromare non possono bastare per tutto e riguardano un settore, il pendolarismo tra le due sponde, del tutto diverso.
Le richieste sono riassunte in quattro punti:
1) Chiediamo che Ferrovie dello Stato revochi da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia e l’Italia continentale, non mettendo a rischio i posti di lavoro, rafforzando il sistema di trasporto tra le due sponde. Il trasporto ferroviario sia rilanciato, diventi perno e volano degli scambi commerciali e vettore reale per il rilancio del Turismo siciliano.
2) Chiediamo al Governo e alla Regione Siciliana l’impegno ad assicurare sempre le risorse finanziarie necessarie affinché le rotte e le linee di trasporto che garantiscono ai siciliani il diritto alla continuità territoriale abbiano le coperture necessarie a garantire efficacemente il servizio di trasporto.
3) Chiediamo che il Governo e la Regione Siciliana non cadano nella tentazione di ritenere che il trasporto pubblico, diritto costituzionale garantito, debba rientrare necessariamente nella logica del profitto: la continuità territoriale va assicurata con le giuste risorse pubbliche, al netto delle mere logiche di mercato.
4) Chiediamo che il Governo assicuri le risorse essenziali al potenziamento del servizio Metromare dello Stretto, in maniera duratura e continuativa, lungo l’intero arco della giornata, unico strumento credibile di integrazione tra le aree urbane metropolitane di Messina e Reggio Calabria.
“Chiamiamo a raccolta la nostra città e la nostra Regione – si legge nell’appello -. Tutte le forze sociali, sindacali, politiche attive sul territorio si organizzino per far fronte comune contro questa decisione irricevibile da parte delle Ferrovie dello Stato, per difendere i nostri diritti di cittadini italiani, per chiedere un servizio di trasporto pubblico efficace, adeguato alle esigenze di mobilita da e per il Continente. Non ci rassegneremo a vedere la Sicilia privata dei necessari collegamenti e rigettiamo il ruolo che ha reso la Regione passiva spettatrice di decisioni che la vedono privata di diritti irrinunciabili per tutti i cittadini residenti nella nostra isola”.
L'appello non ha colorazioni di parte e vi hanno già aderito in tanti. L’idea, in ogni caso, nasce da diverse aree del Pd, Dem esclusi, che si sono attivate per chiedere alla segreteria nazionale del partito, ed in particolare al capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, al sottosegretario Davide Faraone ed al capogruppo alla Commissione Trasporti alla Camera, Michele Pompeo Meta, un intervento autorevole per scongiurare la scelta operata da Fs. Una richiesta è rivolta anche al sindaco Renato Accorinti, quella di indire al più presto un incontro urgente a Messina a cui invitare il Ministero, i vertici di Fs e la Regione Siciliana.
Ecco l’attuale elenco dei firmatari, in fase di ulteriore adesione continua:
Alessandro Russo
Francesco Palano Quero (presidente IV Circoscrizione – Messina)
Iole Nicolai
Giacomo D’Arrigo (Dir. Gen. Agenzia Nazionale Giovani)
Giuseppe Grioli
Domenico Siracusano
Liliana Modica
Armando Hyerace
Giuseppe Siracusano
Rafael De Francesco
Pietro Di Pietro
Guglielmo Sidoti
Sergio Maggio
Luigi Beninati
Gianfranco Salmeri
Francesco Greco (presidente della Consulta Provinciale degli Studenti – Messina)
Giuseppe Laccoto (deputato regionale)
Massimo Lo Schiavo (sindaco di Santa Marina Salina)
Alessandro Rasconà (sindaco di Fiumedinisi)
Franco Tadduni (sindaco di Gaggi)
Santi Daniele Zuccarello (consigliere comunale)
Donatella Sindoni (consigliere comunale)
Giuseppe Alessi (consigliere circoscrizionale)
Andrea Aliotta (consigliere circoscrizionale)
Simone Coletta (rappresentante studenti Università di Messina)
Santi Enrico Bruno (rappresentante studenti Università di Messina)
Dario Ugo Zante (rappresentante studenti Università di Messina)
Vincenzo Amato
Salvatore Piacentino
Antonio Napoli (consigliere comunale di Milazzo)
Salvatore Presti
Yuri Paterniti Martello
Giuseppe De Luca
Maria Rotuletti
Comune di Gaggi
Comune di Santa Marina Salina
Comune di Fiumedinisi
Consiglio della IV Circoscrizione – Messina
Agorà – circolo ricreativo
Associazione culturale e politica “FutureDem” – Messina
APS Terra Nostra – Messina
Associazione culturale e studentesca “Nettuno”
Associazione “Progetto Sperone” – Messina
A politici e sindacati della continuità territoriale non importa nulla.
Quello che ineteressa loro sono mantenere i posti per il personale.
George
A politici e sindacati della continuità territoriale non importa nulla.
Quello che ineteressa loro sono mantenere i posti per il personale.
George
Questa sacrosanta protesta-appello produrrà un sicuro risultato: qualche nave e spicciolo in più; in modo da consentire ai compari di Renzi&C.di esultare mediaticamente per la vittoria conseguita ed il pericolo scampato La tecnica “sadomaso”consiste nel togliere inizialmente di colpo l’ossigeno.Dopo di che, prima di morire asfissiati,allentare la presa e regalare una bomboletta, per ogni infausta evenienza
Risultato?continuare ad essere servilmente grati e devoti al potere, almeno sino alle prossime elezioni Ma quando i miei concittadini avranno l’audacia di prendere in mano il proprio destino ed imporre da guerrieri COR aggiosi senza paura e condizionamenti l’EPICA STORICA SALVIFICA avventura del Ponte?
STYLE MESSINA BRIDGE WORKS
Questa sacrosanta protesta-appello produrrà un sicuro risultato: qualche nave e spicciolo in più; in modo da consentire ai compari di Renzi&C.di esultare mediaticamente per la vittoria conseguita ed il pericolo scampato La tecnica “sadomaso”consiste nel togliere inizialmente di colpo l’ossigeno.Dopo di che, prima di morire asfissiati,allentare la presa e regalare una bomboletta, per ogni infausta evenienza
Risultato?continuare ad essere servilmente grati e devoti al potere, almeno sino alle prossime elezioni Ma quando i miei concittadini avranno l’audacia di prendere in mano il proprio destino ed imporre da guerrieri COR aggiosi senza paura e condizionamenti l’EPICA STORICA SALVIFICA avventura del Ponte?
STYLE MESSINA BRIDGE WORKS
ahimè, forse mi sbaglio e chiedo il capo gruppo al comune del PD Sig. Paolo David è firmatario o no ?
e se no per quale motivo ?.
Ritengo, a mio modesto avviso che, se dovesse verificarsi il ritiro dallo Stretto delle FF.SS. il tutto andrebbe a favore dei soliti privati … cui tutto e dovuto.
ahimè, forse mi sbaglio e chiedo il capo gruppo al comune del PD Sig. Paolo David è firmatario o no ?
e se no per quale motivo ?.
Ritengo, a mio modesto avviso che, se dovesse verificarsi il ritiro dallo Stretto delle FF.SS. il tutto andrebbe a favore dei soliti privati … cui tutto e dovuto.
Perdere oltre 200 milioni di euro non se li può permettere più nessuno. Con la costruzione del Ponte RFI avrebbe pagato un CANONE di 100 milioni annuali che sarebbe arrivato a 150 milioni con l’aumento del traffico. Messinesi fregati sempre.
Non risolto il problema TIR che continuano a scorazzare per il centro di Messina.
Transito dello Stretto a piedi con RFI o con i Franza.
Perdita secca di miliardi di investimenti.
Nessun recupero ambientale e paesaggistico per tutte le aree di pregiato territorio sacrificato alla schiavitù da attraversamento.
Devastazione ambientale e perdita economica del fasullo approdo di Tremestieri.
Io direi POCHE CHIACCHERE l’unico che può cambiare lo stato attuale dei fatti è il PONTE SULLO STRETTO!
Perdere oltre 200 milioni di euro non se li può permettere più nessuno. Con la costruzione del Ponte RFI avrebbe pagato un CANONE di 100 milioni annuali che sarebbe arrivato a 150 milioni con l’aumento del traffico. Messinesi fregati sempre.
Non risolto il problema TIR che continuano a scorazzare per il centro di Messina.
Transito dello Stretto a piedi con RFI o con i Franza.
Perdita secca di miliardi di investimenti.
Nessun recupero ambientale e paesaggistico per tutte le aree di pregiato territorio sacrificato alla schiavitù da attraversamento.
Devastazione ambientale e perdita economica del fasullo approdo di Tremestieri.
Io direi POCHE CHIACCHERE l’unico che può cambiare lo stato attuale dei fatti è il PONTE SULLO STRETTO!
Caro Giuttari, hai perfettamente ragione. Questa è la Messina serva, che non capisce nemmeno che la richiesta, così com’è formulata, è improponibile in quanto si basa su diritti inesistenti. E’ stucchevole ripetere che la continuità territoriale si interpreta come si vuole e la Costituzione ne dà una definizione estremamente generica. Non esiste un obbligo di fare passare i treni o di 30 attraversamenti e non “solo” 20. Cosa dovrebbero dire i Sardi? Eppure si continua con ostinazione a chiedere l’elemosina spacciandola per un diritto. Tutto il mondo al nostro posto promuoverebbe l’attraversamento stabile, dimostrando (è facile) che conviene a tutto il Paese. Noi no, diciamo che è inutile. La stupidità eretta a metodo di vita.
Caro Giuttari, hai perfettamente ragione. Questa è la Messina serva, che non capisce nemmeno che la richiesta, così com’è formulata, è improponibile in quanto si basa su diritti inesistenti. E’ stucchevole ripetere che la continuità territoriale si interpreta come si vuole e la Costituzione ne dà una definizione estremamente generica. Non esiste un obbligo di fare passare i treni o di 30 attraversamenti e non “solo” 20. Cosa dovrebbero dire i Sardi? Eppure si continua con ostinazione a chiedere l’elemosina spacciandola per un diritto. Tutto il mondo al nostro posto promuoverebbe l’attraversamento stabile, dimostrando (è facile) che conviene a tutto il Paese. Noi no, diciamo che è inutile. La stupidità eretta a metodo di vita.
E anche questo è vero
E anche questo è vero
Quindi fammi capire, per consentire il transito di due intercity la soluzione è il ponte? Non so se tu hai mai viaggiato in treno da nord verso sud e viceversa. Io prendo spesso l’intercity in questione e impiego se va bene 16 ore con cambio a Roma o a Napoli dove spesso si perde la coincidenza verso nord (o verso sud) a causa dei ritardi che accumula. Sostenete il ponte così sono contenti tutti quelli che su questa bufala ci mangiano soldi pubblici e in più nessuno si scomoderà di velocizzare la tratta tra le maggiori città del nord e il sud. Dopo oltre 14 ore di viaggio ti posso garantire che attraversare (se il meteo lo consente) lo stretto in ponte risparmiando 20 minuti è l’unica soluzione!! Mi raccomando POCHE CHIACCHIERE!
Quindi fammi capire, per consentire il transito di due intercity la soluzione è il ponte? Non so se tu hai mai viaggiato in treno da nord verso sud e viceversa. Io prendo spesso l’intercity in questione e impiego se va bene 16 ore con cambio a Roma o a Napoli dove spesso si perde la coincidenza verso nord (o verso sud) a causa dei ritardi che accumula. Sostenete il ponte così sono contenti tutti quelli che su questa bufala ci mangiano soldi pubblici e in più nessuno si scomoderà di velocizzare la tratta tra le maggiori città del nord e il sud. Dopo oltre 14 ore di viaggio ti posso garantire che attraversare (se il meteo lo consente) lo stretto in ponte risparmiando 20 minuti è l’unica soluzione!! Mi raccomando POCHE CHIACCHIERE!
Faccio fatica a capire con quanta facilità si possa affermare che l’unica soluzione valida sia questo dannato ponte… Della sua nebulosissima realizzazione ho già detto la mia altrove. Mi meraviglia (eufemismo) leggere certe convinzioni di fronte a una città in cui manca tutto, in cui nessuno è capace di gestire niente, in cui un tram si ferma per le pozzanghere quando piove, in cui la viabilità è un caos totale e in cui opere come due miseri svincoli attendono decenni su decenni prima di essere realizzate e anche male. Il problema è il sistema messinese, la gente che ci “amministra”. Messina è una perfetta riproduzione in miniatura dello scandalo Italia. E noi stiamo qui a sognare un ponte… Resto ammutolito.
Faccio fatica a capire con quanta facilità si possa affermare che l’unica soluzione valida sia questo dannato ponte… Della sua nebulosissima realizzazione ho già detto la mia altrove. Mi meraviglia (eufemismo) leggere certe convinzioni di fronte a una città in cui manca tutto, in cui nessuno è capace di gestire niente, in cui un tram si ferma per le pozzanghere quando piove, in cui la viabilità è un caos totale e in cui opere come due miseri svincoli attendono decenni su decenni prima di essere realizzate e anche male. Il problema è il sistema messinese, la gente che ci “amministra”. Messina è una perfetta riproduzione in miniatura dello scandalo Italia. E noi stiamo qui a sognare un ponte… Resto ammutolito.
Caro Gemini, ci sono dei punti fermi nel mondo delle infrastrutture, su di essi non si può discutere ancora perché sono dimostrati dai fatti. Rozzamente: il rifacimento dell’autostrada SA-RC ha dato lavoro per un decennio a migliaia di persone. La spesa è stata circa 11 miliardi distribuiti su 400 km e alcune centinaia di comuni. Il Ponte è unico al mondo perché fa circolare 8,5 miliardi su 3 comuni soltanto, quindi la concentrazione dei benefici è straordinaria. Per quanto denaro possa essere sprecato, ne resta tanto da modificare radicalmente per un decennio (scusa se è poco) la situazione economica di una città che muore e mendica un milione per comprare il pane. Se poi – e, per questo mi sono sempre battuto – si riesce a usarli bene …
Caro Gemini, ci sono dei punti fermi nel mondo delle infrastrutture, su di essi non si può discutere ancora perché sono dimostrati dai fatti. Rozzamente: il rifacimento dell’autostrada SA-RC ha dato lavoro per un decennio a migliaia di persone. La spesa è stata circa 11 miliardi distribuiti su 400 km e alcune centinaia di comuni. Il Ponte è unico al mondo perché fa circolare 8,5 miliardi su 3 comuni soltanto, quindi la concentrazione dei benefici è straordinaria. Per quanto denaro possa essere sprecato, ne resta tanto da modificare radicalmente per un decennio (scusa se è poco) la situazione economica di una città che muore e mendica un milione per comprare il pane. Se poi – e, per questo mi sono sempre battuto – si riesce a usarli bene …
Il primo commento era per i 10 anni di lavori, pur con gli innegabili inconvenienti dei cantieri. Ma i benefici maggiori si ottengono dopo. Ne accenno uno per tutti: la riconquista del ruolo di cerniera tra Sicilia e Italia (oggi, Europa). Messina è stata incapace di adeguare questo ruolo storico al XXI secolo, anzi l’ha rifiutato, con le conseguenze che sono sotto i nostri occhi. Il vecchio mantra “prima facciamo il resto e poi il Ponte è un’idiozia chiara a qualsiasi studente 1° anno di Economia: pensa a un deserto, faresti prima una strada per arrivarvi dalla città più vicina o una che unisce le dune? Su una cosa ti do ragione: il Ponte – che serve soprattutto per le merci – non ha significato senza un collegamento decente tra SA e RC
Il primo commento era per i 10 anni di lavori, pur con gli innegabili inconvenienti dei cantieri. Ma i benefici maggiori si ottengono dopo. Ne accenno uno per tutti: la riconquista del ruolo di cerniera tra Sicilia e Italia (oggi, Europa). Messina è stata incapace di adeguare questo ruolo storico al XXI secolo, anzi l’ha rifiutato, con le conseguenze che sono sotto i nostri occhi. Il vecchio mantra “prima facciamo il resto e poi il Ponte è un’idiozia chiara a qualsiasi studente 1° anno di Economia: pensa a un deserto, faresti prima una strada per arrivarvi dalla città più vicina o una che unisce le dune? Su una cosa ti do ragione: il Ponte – che serve soprattutto per le merci – non ha significato senza un collegamento decente tra SA e RC
Il solo Ponte è un immeritato regalo a Messina e Reggio per avere 10 anni di vacche grasse ma serve a poco. Se, prima di iniziarlo, si devono migliorare le ferrovie siciliane, calabresi, etc – come dice il Governo Renzi-Lupi, prendendoci per il c… – lo sviluppo dell’Area dello Stretto arriverà fra
50 anni. In una visione globale di crescita del Sud, il Ponte è l’opera più importante e attira l’attenzione del mondo. E’ la prima che deve essere iniziata. A ruota seguiranno le altre, così da terminare tutto in 15 o 20 anni. Riguardo all’idiozia dello Stretto Patrimonio dell’Umanità, leggi il pezzo di Marco d’Eramo ex manifesto! http://www.domusweb.it/it/opinioni/2014/08/20/urbanicidio_a_fin_di_bene.html. Titolo: la maledizione dell’Unesco
Il solo Ponte è un immeritato regalo a Messina e Reggio per avere 10 anni di vacche grasse ma serve a poco. Se, prima di iniziarlo, si devono migliorare le ferrovie siciliane, calabresi, etc – come dice il Governo Renzi-Lupi, prendendoci per il c… – lo sviluppo dell’Area dello Stretto arriverà fra
50 anni. In una visione globale di crescita del Sud, il Ponte è l’opera più importante e attira l’attenzione del mondo. E’ la prima che deve essere iniziata. A ruota seguiranno le altre, così da terminare tutto in 15 o 20 anni. Riguardo all’idiozia dello Stretto Patrimonio dell’Umanità, leggi il pezzo di Marco d’Eramo ex manifesto! http://www.domusweb.it/it/opinioni/2014/08/20/urbanicidio_a_fin_di_bene.html. Titolo: la maledizione dell’Unesco
Infine, proprio per spiegare l’utilità Ponte per una città “in cui manca tutto, in cui nessuno è capace di gestire niente, in cui un tram si ferma per le pozzanghere quando piove, in cui la viabilità è un caos totale e in cui opere come due miseri svincoli attendono decenni su decenni prima di essere realizzate e anche male”, ti rendi conto quanto gioverebbe a una città così confrontarsi con quanto di meglio esiste al mondo nel campo dell’Ingegneria, dei Trasporti, dell’Economia, della Logistica, etc ? Già quando iniziarono i sondaggi ho
verificato come il confronto con realtà all’avanguardia faceva cambiare mentalità ai Messinesi (professionisti, commercianti, operai) Così cresce una città, non isolandosi dal mondo
Infine, proprio per spiegare l’utilità Ponte per una città “in cui manca tutto, in cui nessuno è capace di gestire niente, in cui un tram si ferma per le pozzanghere quando piove, in cui la viabilità è un caos totale e in cui opere come due miseri svincoli attendono decenni su decenni prima di essere realizzate e anche male”, ti rendi conto quanto gioverebbe a una città così confrontarsi con quanto di meglio esiste al mondo nel campo dell’Ingegneria, dei Trasporti, dell’Economia, della Logistica, etc ? Già quando iniziarono i sondaggi ho
verificato come il confronto con realtà all’avanguardia faceva cambiare mentalità ai Messinesi (professionisti, commercianti, operai) Così cresce una città, non isolandosi dal mondo
Affascinanti le motivazioni che hai esposto, ma, per restare in tema deserto, mi sembrano un po’ dei miraggi. L’Italia fa palesemente fatica a portare a termine opere pubbliche di una certa entità (Sa-Rc, Variante di Valico, ecc.), quindi non vedo perché il ponte farebbe eccezione. Tra l’altro, essendo in Italia, politica e criminalità si impadronirebbero subito della realizzazione di quest’opera, con conseguenze immaginabili. Messina ha bisogno di imprenditori veri, di aziende serie, di una mentalità totalmente opposta a quella provinciale che abbiamo. E non serve un ponte per arrivarci. Quello, semmai, servirà un domani. Siamo al centro del Mediterraneo e non sappiamo valorizzare nulla di quello che abbiamo, è questa la verità…
Affascinanti le motivazioni che hai esposto, ma, per restare in tema deserto, mi sembrano un po’ dei miraggi. L’Italia fa palesemente fatica a portare a termine opere pubbliche di una certa entità (Sa-Rc, Variante di Valico, ecc.), quindi non vedo perché il ponte farebbe eccezione. Tra l’altro, essendo in Italia, politica e criminalità si impadronirebbero subito della realizzazione di quest’opera, con conseguenze immaginabili. Messina ha bisogno di imprenditori veri, di aziende serie, di una mentalità totalmente opposta a quella provinciale che abbiamo. E non serve un ponte per arrivarci. Quello, semmai, servirà un domani. Siamo al centro del Mediterraneo e non sappiamo valorizzare nulla di quello che abbiamo, è questa la verità…
Sicuramente quest’opera avrebbe, come tu sottolinei, risvolti positivi generali, ma a me sembra che sia una disperata invocazione, l’ultima fantomatica spiaggia per un territorio e un popolo che in tanti campi hanno esaurito argomenti e risorse. Non è affatto un’idiozia dire che manca tutto il resto: è una grande verità. Perché non ce la prendiamo con noi stessi? Perché non ammettiamo che questa città è fallimentare per gestione, cultura e mentalità? Gli stessi catanesi potrebbero darci qualche lezione in merito e sono siciliani anche loro, mica lombardi. Se avessimo quest’umiltà, potremmo ripartire dalla giusta posizione per rilanciarci, con buona volontà.
Un ponte, di qualunque genere, sarebbe solo un passo successivo a questo rilancio.
Sicuramente quest’opera avrebbe, come tu sottolinei, risvolti positivi generali, ma a me sembra che sia una disperata invocazione, l’ultima fantomatica spiaggia per un territorio e un popolo che in tanti campi hanno esaurito argomenti e risorse. Non è affatto un’idiozia dire che manca tutto il resto: è una grande verità. Perché non ce la prendiamo con noi stessi? Perché non ammettiamo che questa città è fallimentare per gestione, cultura e mentalità? Gli stessi catanesi potrebbero darci qualche lezione in merito e sono siciliani anche loro, mica lombardi. Se avessimo quest’umiltà, potremmo ripartire dalla giusta posizione per rilanciarci, con buona volontà.
Un ponte, di qualunque genere, sarebbe solo un passo successivo a questo rilancio.
capito abbiamo,lei vuole il ponte! io invece voglio le “pante”:Non sa cosa sono? sono teste di xxxxxxx longhi tanti
capito abbiamo,lei vuole il ponte! io invece voglio le “pante”:Non sa cosa sono? sono teste di xxxxxxx longhi tanti
Diciamocelo chiaro … la colpa è della magistratura … se avesse lasciato alla politica il diritto di far alternare dei sindaci capaci di acquistare ogni volta tante belle auto blu, queste ci sarebbero tornate utili, nel giro di qualche elezione, per realizzare un vero ponte galleggiante … come giustamente aveva capito da tempo l’ex assessore Scoglio. A ben risentirci!
Diciamocelo chiaro … la colpa è della magistratura … se avesse lasciato alla politica il diritto di far alternare dei sindaci capaci di acquistare ogni volta tante belle auto blu, queste ci sarebbero tornate utili, nel giro di qualche elezione, per realizzare un vero ponte galleggiante … come giustamente aveva capito da tempo l’ex assessore Scoglio. A ben risentirci!
.ad integrazione delle lucide appassionate ed “informate” analisi dell’ing. Mollica, non è forse inutile aggiungere l’amara considerazione che il Ponte tocca nervi scoperti ed emozioni, figlie di una sottocultura ambientalista di retroguardia e poco “metabolizzata”.Inoltre da uno studio di un sociologo professionista No Ponte taleA. Mangano traggo la notizia che la composizione socioeconomica dei no ponte e’ per lo più appartenente alla classe medio borghese benestante- impiegatizia-burocratica..Per essere concreti però segnalo una esperienza personale: Molte aziende di importanza internazionale, in previsione di una ipotesi di “partnership” a Messina si sono inopinatamente ritirati a causa del mancato avvio della costruzione del Ponte…
.ad integrazione delle lucide appassionate ed “informate” analisi dell’ing. Mollica, non è forse inutile aggiungere l’amara considerazione che il Ponte tocca nervi scoperti ed emozioni, figlie di una sottocultura ambientalista di retroguardia e poco “metabolizzata”.Inoltre da uno studio di un sociologo professionista No Ponte taleA. Mangano traggo la notizia che la composizione socioeconomica dei no ponte e’ per lo più appartenente alla classe medio borghese benestante- impiegatizia-burocratica..Per essere concreti però segnalo una esperienza personale: Molte aziende di importanza internazionale, in previsione di una ipotesi di “partnership” a Messina si sono inopinatamente ritirati a causa del mancato avvio della costruzione del Ponte…
C’è molto di vero in quello che dici. Purtroppo.
C’è molto di vero in quello che dici. Purtroppo.