"Emergenza Messina" sabato i sindacati scendono in piazza

“Emergenza Messina” sabato i sindacati scendono in piazza

Francesca Stornante

“Emergenza Messina” sabato i sindacati scendono in piazza

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mercoledì 07 Novembre 2012 - 16:08

Contro il dissesto e per un vero rilancio della città Cgil, Cisl e Uil fanno fronte comune e invitano cittadini e lavoratori a partecipare alla mobilitazione in programma sabato 10 a partire dalle 9 a piazza Cairoli

Nei giorni scorsi lo hanno ribadito più volte: per salvare Messina bisogna fare squadra. In un momento così delicato per una città ad un passo dal baratro, Cgil, Cisl e Uil fanno fronte comune e si preparano tutti insieme alla mobilitazione indetta per il prossimo sabato 10 novembre. “Affrontare l’emergenza. Uscire dalla crisi” lo slogan della manifestazione che porterà in piazza sindacati, lavoratori e semplici cittadini. L’obiettivo è mettere in campo qualsiasi tipo di strumento per far fronte allo stato di grave emergenza in cui versa Messina ma anche tutta la sua provincia. Per i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Lillo Oceano,Tonino Genovese e Costantino Amato serve prima di tutto un piano industriale per rilanciare Messina ed evitare il dissesto finanziario e in generale il fallimento di tutto il tessuto socio-economico.”C’è bisogno di una reazione forte e compatta della città che sta attraversando un momento difficilissimo, con migliaia i lavoratori che da mesi attendono lo stipendio, che hanno perso il posto di lavoro o che dipendono da aziende che non riescono a recuperare i crediti con la Pubblica Amministrazione e che chiudono” hanno ribadito oggi i segretari confederali.

Elaborata anche una piattaforma da cui partire per affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi. Al primo posto si chiederà verità e trasparenza sui conti del Comune: eliminazione di sprechi e sperperi, riduzione del costo della politica, lotta all’evasione, imposte e tributi locali con tariffe eque, rigore e giustizia sociale. I sindacati dicono basta alla stagione delle bugie, delle false promesse e dell’assistenzialismo clientelare. Si dovrà poi procedere alla riorganizzazione della macchina comunale e del sistema delle partecipate con la creazione dei presupposti per la loro sostenibilità economica al fine di assicurare i servizi pubblici essenziali e di welfare, per tutelare l’occupazione. Dal trasporto pubblico, ai rifiuti, passando per asili, assistenza anziani e disabili, manutenzione e uffici pubblici, tutto dovrà essere riscritto. Capitolo tutela del territorio: è necessario programmare e realizzare interventi di prevenzione del rischio idrogeologico e sismico, di risanamento e di riqualificazione urbana che siano anche occasione di lavoro, dicono i confederali. Tra le linee guida anche l’ammodernamento delle infrastrutture e dei trasporti, il rilancio dell’economia turistica, una maggiore attenzione ai finanziamenti europei e a tutti quegli strumenti che incentivano e supportano l’occupazione. Cgil, Cisl e Uil cercheranno di seguire insieme questa strada anche se al momento sembra non esserci nessuna luce in fondo al tunnel.

Per il segretario della Cisl Tonino Genovese “Messina è un malato terminale”, per Lillo Oceano della Cgil “gravissime le responsabilità di chi ha permesso di arrivare a questo punto”. Costantino Amato della Uil ha invece sottolineato la delicatezza di questo momento che però ha trovato unite le forze sindacali.

Intanto sabato si scende in piazza. La manifestazione partirà da piazza Cairoli dove il concentramento è previsto per le ore 9.00. Il corteo seguirà la via Tommaso Cannizzaro, la via Cavour, la via Consolato del Mare e si fermerà davanti a palazzo Zanca dove i tre segretari generali terranno il comizio conclusivo. (Francesca Stornante)

6 commenti

  1. antonio campanella 7 Novembre 2012 18:25

    I responsabili e complici di questo dissesto manifestano contro chi e per cosa?Hanno finito di sistemare parenti ed amici ? Hanno finito di difendere chi non ha mai lavorato ma ha pagato la tessera del sindacato per non fare nulla? Se la facessero da soli la manifestazione, tanto non sortirà alcun effetto!

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  2. Dalla partecipazione si vedrà la sensibilità dei messinesi… e di sabato saremo in pochi… ma spero di smentirmi!

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  3. i sindalisti non sapendo che pesce pigliare in quanto soldi non ce ne sono, scioperano,si riuniscono,non lavorano insomma non fanno un cxxo.Avete avuto quattro anni di tempo per scioperare ed ora a casse vuote fate la voce grossa.Contro i mulini a vento.ma andate a zappare che siete anche voi una casta di abbuffini e mangiafranchi…

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  4. puzza di bruciato 8 Novembre 2012 11:37

    Spero solo che a questa manifestazione le persone partecipino…
    perchè analizzando il filmato nella saletta erano 4 gatti, di cui la maggior parte dipendenti delle federazioni….
    Certo che se i vecchi padri fondatori delle federazioni vedessero che fine ha fatto il sindacato… di certo si staranno rivoltando nella tomba…

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  5. Salvatore Vernaci 8 Novembre 2012 13:44

    Se la MOBILITAZIONE serve per arginare la dichiarazione di dissesto, allora ben venga. Se, invece, deve servire quale giustificazione delle responsabilità sindacali pregresse, che ci sono e portare il “viatico” al Comune, visto che è stato definito: “malato terminale”, non ci stiamo.
    Il Comune di Messina può benissimo evitare, con i benefici del D.L. 10 0ttobre 2012, n.174 e ss.mm.ii., la dichiarazione di dissesto finanziario e, per evitare ciò si dovrebbero prodigare le OO.SS. e non restare, impotenti, nell’attesa, unitamente ai Consiglieri comunali, del colpo di grazia della Corte dei Conti. Comunque, è giusto che la CITTA’ sappia la catastrofe che produrrà il Terremoto finanziario della dichiarazione del dissesto nei riguardi: 1) i Cittadini; 2) i creditori, 3) la gestione del Comune 4) gli Amministratori. 5) la pianta organica ed il salario accessorio.
    1.- I CITTADINI dovranno pagare le imposte e tasse comunali con le aliquote al massimo e questo per 5 anni. La TARSU, che fino ad oggi copriva circa il 65% del costo, verrà elevata, perché deve assicurare la copertura totale 100% del costo del servizio. La contribuzione dei servizi a domanda individuale ( Impianti sportivi, mercati, trasporto alunni, mensa scolastica, ecc…) dovrà gravare sull’utenza per il 36%, la quota a carico dei privati per gli asili nido sarà del 50% del costo del servizio 2.- Le conseguenze sui CREDITORI: la cristallizzazione dei debiti, che non producono più interessi, né sono soggetti a rivalutazione monetaria, estinzione delle procedure esecutive in corso, inefficacia dei pignoramenti ed impossibilità di intraprendere o proseguire azioni esecutive nei confronti del Comune. Tutta la massa debitoria viene ridotta del 30%; 3) Il Comune, per 5 anni, gestirà l’ordinaria amministrazione. Non può contrarre nuovi mutui.4) Le conseguenze sugli AMMINISTRATORI: Incandidabilità per 10 anni, per coloro che la Corte dei conti individuerà come i responsabili del dissesto, imputando loro i danni per dolo o colpa grave, per fatti ed atti relativi ai dieci anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. All’interdizione temporanea dai pubblici uffici si accompagna la condanna patrimoniale. 5) L’Ente deve deliberare la rideterminazione della pianta organica, rispettando il rapporto dipendenti/popolazione, che per il Comune di Messina, ci vuole un dipendente per ogni 121 abitanti. Il salario accessorio (buoni pasto, straordinario, indennità di posizione ecc…) subiranno una drastica riduzione o abolizione.

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  6. francotomasello 8 Novembre 2012 15:56

    vernaci,
    rifai le somme,i cittadini pagano gia’ il massimo.
    E’ BENE PASSARE DALLA CONFISCA E MOLTI DAL CARCERE.
    saluti

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