Con l’esecutivo provinciale è partita la marcia di avvicinamento alla mobilitazione regionale del 7 maggio. «Messina primo territorio a rischio a causa del mancato governo della regionale e dell’incapacità di gestione dell’amministrazione locale»
Investimenti, infrastrutture, ambiente e riforme. Sono i temi chiave che Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di mettere al centro della grande mobilitazione in programma per il prossimo 7 maggio a Palermo. Un’unica manifestazione regionale per rivendicare il diritto a quelle politiche di rilancio che i governi che si sono succeduti non hanno saputo e voluto mettere in atto, conducendo i territori ad un lento ed inesorabile declino.
La Sicilia affonda e quello di Messina è uno dei territori che paga di più il prezzo della mancata programmazione che rischia di compromettere anche il futuro. Sono stati questi gli argomenti che hanno caratterizzato i lavori della riunione dell'Esecutivo della Cisl Messina che si è tenuto ieri sera alla presenza del segretario generale della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo. Una mobilitazione che vuole inchiodare la politica regionale su punti ben precisi e illustrati nel volantino che accompagna la protesta: dalla necessaria crescita industriale al rilancio delle aree di crisi, da una pubblica amministrazione efficiente all’utilizzo dei fondi europei con lo sblocco delle opere pubbliche e del lavoro in edilizia, il rilancio del turismo – diffuso e sostenibile – e il potenziamento dei servizi socio-assistenziali per i pensionati con un welfare inclusivo che guardi alle nuove generazioni e porti lavoro anche ai giovani.
«La manifestazione regionale ha un significato importante anche a Messina – ha evidenziato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – il nostro territorio, infatti, è uno dei maggiormente a rischio, se non il primo, a causa della inqualificabile gestione della Regione Sicilia.
Una città, Messina, in cui alle ricadute del mancato governo della regione si aggiunge l’incapacità di gestione dell’Amministrazione locale. A questo aggiungiamo una carenza del tessuto produttivo per far capire a tutti che è necessaria una profonda riflessione per attivare iniziative concrete che pongano le basi per realizzare lavoro produttivo».
Sui temi della mobilitazione unitaria di Palermo è stato chiaro il segretario generale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo. «Il 7 maggio – ha detto – vogliamo dire basta a un comportamento anomalo del Governo regionale che non pensa allo sviluppo, non pensa a creare posti di lavoro e infrastrutture per la Sicilia. Secondo noi – ha aggiunto il segretario regionale della Cisl – va potenziato il sistema industriale della Sicilia che adesso è al collasso, a cominciare dalle aree produttive di Gela, Termini, Milazzo e Priolo per rilanciarne tutto il tessuto produttivo. Bisogna rendere più efficiente e trasparente la Pubblica Amministrazione regionale e bisogna ipotizzare un percorso che dia serenità a migliaia di precari degli Enti locali e della Sanità dove svolgono ruolo di primaria importanza per la comunità e gli utenti. Bisogna rilanciare il sistema del comparto agricolo e della forestazione per rendere più produttivo il lavoro dei forestali guardando anche nella direzione della salvaguardia dal dissesto idrogeologico del nostro territorio. Bisogna ripensare il sistema dei rifiuti in Sicilia attraverso i quali realizzare piano energetico regionale per diminuire l’importazione, costosa, dell’energia».
