“Affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi”. Documento unitario dei sindacati

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“Affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi”. Documento unitario dei sindacati

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sabato 27 Ottobre 2012 - 08:26

Sabato 10 novembre è indetta una giornata di mobilitazione. Al termine dell’incontro di ieri, i sindacati hanno sottoscritto un documento unitario di cui riportiamo il testo

Uniti per evitare il dissesto. Le segreterie cittadine di Cgil, Cisl e Uil si sono riunite ieri ed hanno concordato una giornata di mobilitazione per sabato 10 novembre. Al termine dell’incontro, hanno sottoscritto un documento unitario. Ecco il testo:

“La condizione di collasso finanziario e organizzativo del Comune di Messina è ormai sotto gli occhi di tutti. La mancata riscossione dei tributi, la rilevante evasione degli stessi, la violazione del Patto di stabilità nel 2011 e quasi certamente nel 2012, la conseguente riduzione dei trasferimenti e le multe inflitte, gli sprechi nella spesa, sono tutte concause della difficoltà nei pagamenti e nel trasferimento delle risorse alle partecipate. Ciò rende ormai quasi impossibile il pagamento degli stipendi dei dipendenti diretti – a tempo indeterminato e precari –, di quelli di partecipate e aziende e cooperative che garantiscono funzioni essenziali come trasporto pubblico, igiene cittadina, servizi sociali, mense scolastiche e pulizia dei locali.

Sempre più frequentemente vengono meno anche le risorse per assicurare l’operatività di mezzi e attrezzature, per pagare il carburante e l’assicurazione degli automezzi, effettuare l’ordinaria manutenzione. Da quasi un anno non si pagano i fornitori che assicurano gli approvvigionamenti necessari alla funzionalità quotidiana di uffici e scuole.

Questa condizione già affrontata nei mesi scorsi è stata ripetutamente minimizzata e gli allarmi sottovalutati, rassicurando sulla solidità del bilancio dell’Ente.

Oggi, sia l’aggravarsi delle difficoltà che i preoccupanti rilievi e richieste di chiarimento della Corte dei Conti certificano quanto sia drammatica la situazione del Comune di Messina. Tutto ciò è frutto di scelte sbagliate, della mancata adozione di provvedimenti correttivi, di una gestione che non si è occupata di amministrare nell’interesse collettivo. Questa drammatica situazione impatta pesantemente sulle condizioni di un tessuto produttivo già sfilacciato e in profonda crisi, che soffre di assenza d’infrastrutture, crisi di commesse, mancanza di competitività e che nel corso di questi ultimi anni ha già fatto abbondantemente ricorso agli ammortizzatori sociali e a dolorosi tagli occupazionali.

Le tante vertenze di lavoro che abbiamo sin qui affrontato hanno significativamente fiaccato un’economia già asfittica. Il sommarsi a queste crisi di ciò che ruota attorno alla macchina comunale rischia di distruggere il poco terziario commerciale che ha resistito sin qui, causando una vera e propria valanga di licenziamenti, chiusure di esercizi commerciali, di aziende che si occupano di servizi, il tracollo delle attività artigiane. Insomma, la desertificazione produttiva del territorio con conseguenze economiche e sociali gravissime.

Per queste ragioni riteniamo di dover costruire una mobilitazione generale della città che coinvolga insieme lavoratori, pensionati, disoccupati, precari, cassintegrati e la cittadinanza tutta per chiedere misure idonee ad affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi. Perché ogni vertenza, ogni posto di lavoro, ogni difficoltà è un pezzo della crisi della Città e solo una risposta popolare e generale può legittimamente indicare e sostenere le soluzioni necessarie ed eque per risolvere i nostri problemi.

Per questa ragione Cgil, Cisl e Uil hanno indetto per sabato 10 novembre una manifestazione con corteo e comizio. La mobilitazione costituirà l’occasione per lanciare proposte per affrontare l’emergenza e uscire dalla crisi con un’assunzione di straordinaria responsabilità da parte di ciascun soggetto portatore d’interessi per conto della comunità e costruire insieme una piattaforma comune per il lavoro, la crescita, la coesione sociale, lo sviluppo del territorio e la tutela dei diritti di tutti i soggetti che animano e vivono il nostro territorio”.

2 commenti

  1. La rovina principale dell’italia eccoli, come è possibile difendere i propri interessi e dire solo cavolate

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  2. Finalmente!

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