Tre sorelle messinesi di origine siriana uniscono la passione per la moda a quella per gli animali creando scarpe e borse con materie prime interamente vegan
Il marchio Kweder prende vita appena qualche mese fa ma già presenta un'identità precisa caratterizzata dallo stile giovane e dinamico, dalla produzione artigianale ecosostenibile realizzata da maestranze siciliane e, soprattutto, dall'utilizzo di materie prive di derivati animali.
"Human and Animal Friendly" è lo slogan scelto dalle sorelle imprenditrici Amira, Jamila e Naife per sottolineare che la loro produzione di accessori fashion viene realizzata in empatia e armonia con l'ambiente.
Quello della moda è un settore industriale tra i più inquinanti e cresce l'esigenza di un cambiamento positivo che porti maggiore consapevolezza e responsabilità.
Le scarpe e le borse Kweder sono realizzate con materiali tecnologici innovativi, privi di sostanze tossiche, come il Thunit – simile al cuoio e riciclabile al 100% – o il Softan – prodotto made in Italy, senza solventi e pvc, che consente minore emissione di Co2 nell'atmosfera e maggiore sicurezza per la salute dei lavoratori che lo producono.
Stessa attenzione nella scelta del packaging: scatole e buste sono realizzate con cartone Fsc, prodotto seguendo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Inizia così, con una collezione ispirata alla Sicilia, l'avventura delle appassionate e volitive sorelle messinesi. Per la primavera/estate 2017, propongono scarpe e borse che narrano la vicenda di una principessa orientale che, costretta a lasciare la propria terra per sfuggire ad una sorte crudele, approda sulle coste di un'isola di miti e leggende, di artisti e poeti, di colori e profumi.
La Sicilia "pret à porter" si compone di sandali dalle tinte del mare che richiamano la leggenda di Glauco – uomo con la coda di pesce, le guance ricoperte di una barba simile al bronzo ossidato ed il dono della profezia; di una linea che riproduce la lavorazione paziente dei merletti e dei ricami più antichi; di borse dai colori delle ceramiche isolane e delle colate di pietra lavica; di tessuti che raccontano della ninfa Pelorias che si aggirava tra le paludi di Capo Peloro indossando una veste in bisso.
Un omaggio alla terra misteriosa, aspra e generosa che le ha accolte, da cui non vogliono scappare ma continuare a vivere e lavorare, anche creando nuove opportunità di impiego.
Scelgono, infatti, di puntare sulle realtà autoctone per la produzione degli accessori del loro marchio anche per valorizzare e trasmettere il patrimonio culturale: sono sicure che sia possibile creare bellezza ed eleganza esaltando tradizioni millenarie che, grazie all'innovazione, sono in grado di preservare la natura.
" Il nostro obiettivo – affermano le Kweder – è quello di far maturare una visione etica del bello, secondo la quale eleganza, qualità e tutela degli animali diventano trinomio di genere superiore".
Marilena Raffa