Modica: "In otto settimane mai messo piede al San Filippo"

Modica: “In otto settimane mai messo piede al San Filippo”

Simone Milioti

Modica: “In otto settimane mai messo piede al San Filippo”

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sabato 05 Ottobre 2024 - 13:20

Alla vigilia della sfida tra Acr Messina e Benevento l'allenatore torna anche sulle dimissioni: "Mi ha preso lo sconforto"

MESSINA – In settimana il Messina si è allenato nell’anti-stadio del Franco Scoglio e poi sul campo di calcio a 7 dell’Aurora. La conferenza stampa pre-partita tra Messina e Benevento inizia da questo: “Voi sapete che le difficoltà sono ataviche e non partono da oggi. Non è un problema allenarsi nel campo a 7, anzi quello è stato un allenamento proficuo in quel momento. Il punto è che bisogna scervellarsi per trovare un campo, con l’allenamento nell’anti-stadio puoi fare solo corsa e non puoi crescere tatticamente e tecnicamente. Spesso mi è stata rivolta contro questa situazione dicendomi che giustifico l’assenza di risultati, io in realtà voglio fare solo l’allenatore. Se questa situazione può incidere sulla testa dei calciatori? Spero poco o niente. Queste sono le situazioni e i problemi, non possiamo andare più in là di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Le persone che si devono svegliare affinché il Messina possa recitare una parte si sentano responsabili di fare qualcosa: amministrazione, società, Messina Servizi. Per otto settimane io una volta piede dentro il San Filippo, tranne che per le gare ufficiali, non l’ho messo”.

Sulle dimissioni ritrate

L’allenatore è tornato anche sulle dimissioni, spiegando cosa ha scatenato la scelta e il successivo passo indietro: “Le dimissioni non sono state una questione di pancia ma ragionata. A fine partita ho rivisto un film del passato, con le ammonizioni date, Rizzo avrebbe contrastato meglio sul gol se non ammonito. Il rigore non dato ad Anatriello e dato dall’altra parte. Dopo un anno e mezzo non è cambiato niente, mi ha preso lo sconforto. Mi chiedono di alzare l’asticella ma con 11 punti adesso, contando quelli che ci mancano, non era già alzata? L’unica cosa che mi fa andare avanti sono questi figli (riferito ai calciatori, nda), ho pensato a loro ed erano tutti da me in stanza quella notte, ma non significa che abbiamo risolto i problemi. Chiediamo la normalità per essere una squadra di calcio. Parliamo e non succede mai niente. Io non voglio buttare parole per area, io rifletto e poi rispondo senza dire bugie. Ci sono tante cose da aggiustare e perdiamo sempre tempo. Un padre deve pensare ai figli, ma al padre chi ci pensa? Finché siamo qua sputeremo sangue per onorare il nostro impegno”.

L’avversario Benevento

Sull’avversario Benevento che arriva da capolista: “Affrontare il Benevento deve essere una motivazione in più. Li rispettiamo ma veniamo da due risultati bugiardi, a livello di prestazione c’è stata, mi aspetto una rabbia da mettere in campo. Sull’incontrare il Benevento ora non cambia, prima o poi dobbiamo incontrarle tutte e dobbiamo dare il massimo”.

Sui problemi difensivi

“Siamo venuti meno per delle piccolezze. Sotto il profilo di prestazione e di voler combattere ci siamo stati calcisticamente. Sono le piccole cose che hanno determinato il risultato. La squadra però ribadisco mi rende fiero, i ragazzi lesinano grande professionalità viste le mancanze che abbiamo. Non dobbiamo avere alibi e giustificazioni, le partite vanno combattute fino al 90°, lì ci sono mancanze nostre da correggere. Le sette partite non ci hanno detto che non possiamo giocare a calcio, abbiamo perso dei punti per ingenuità nostra. Adesso deve arrivare lo scatto della squadra buona per avere soddisfazione, prima di tutto per loro stessi e per chi ci viene a vedere”.

Questa la filosofia del mister: “Il lavoro che faccio con i difensori è di non perdere le distanze. In fase di difesa si deve vivere negativi, sapere che se sbagli ti fanno male. In fase d’attacco puoi vivere più positivo sperando che il difensore sbagli. Non dobbiamo perdere il riferimento in area nostra, in alcune situazioni siamo in superiorità rispetto agli avversari e prendiamo gol. La palla in area non va aspettata ma va cercata. Ci manca il senso di lettura e saper agganciare l’avversario in determinate situazioni su cui lavorare. Gli errori fanno comunque parte del nostro lavoro, chi non sbaglia è fenomeno e io per primo non lo sono e posso sbagliare sostituzioni o scelte”.

Cambio di moulo a Latina?

“Una scelta dettata da quello che c’era dentro la gara stessa. Un modo per affrontare il Latina visto come erano loro tatticamente messi in campo. Ho pensato che mi potesse dare dei giusti accorgimenti per fargli male tenere gli esterni in quella posizione. È stata una partita affrontata in quel modo e abbiamo fatto bene e per ingenuità siamo stati penalizzati. Penso che meritavamo i tre punti lì, come meritavamo inoltre il punto da Picerno. Anche lì c’è da rivedere qualcosa sulla rete annullata, ma sarebbe un motivo in più per discutere. Spero solo di avere nel tempo un trattamento equo con la fortuna che giri dalla nostra parte”.

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