Le parole, alla vigilia di Potenza e Messina, dell’allenatore dei biancoscudati sul momento del Messina e cosa si aspetta dall'avversario Potenza
MESSINA – Domani ultima partita in casa per il Messina. Alle ore 20 si gioca contro il Potenza la 37ª giornata di campionato, alla vigilia mister Giacomo Modica presenta la sfida partendo dalla delusione di Catania. “Il fastidio – esordisce Modica – per non aver raccolto quanto fatto c’è, nelle prestazioni del passato recente e dove abbiamo preso poco sono complici le scelte sbagliate dalle terne arbitrali, dieci rigori non dati e noi abbiamo fatto sempre il nostro dovere in campo. A Catania l’ultima situazione che ha destato tanta amarezza e delusione, la mano la vede solo l’arbitro e non vede l’ultimo corner per noi, detto questo abbiamo dovuto per forza di cose andare avanti”.
Importante la sfida casalinga sia per archiviare la salvezza che per festeggiare coi propri tifosi: “Domani è l’ultima in casa – prosegue l’allenatore biancoscudato – penultima del girone, la squadra sa che deve rimproverarsi poco, dobbiamo fare l’ultimo passo e ci vuole massima responsabilità e ci giochiamo buona parte del campionato nostro e dobbiamo richiamare l’attenzione a livello psicologico e fisico. Io cerco una piena maturità della squadra, non è corretto guardare cosa fanno negli altri campi. Andiamo avanti per la nostra strada, abbiamo una partita importante dobbiamo rispettare noi stessi e chi ci ha seguito tutto l’anno ed è giusto dare un segnale importante, il desiderio di prendere un ultimo applauso davanti a loro e dire che abbiamo fatto qualcosa di bello e raggiunto qualcosa di speciale possiamo parlare di tutte le angherie subite”.
Sull’avversario Potenza, che ha cambiato nuovamente allenatore per le ultime due partite e lotta per non farsi risucchiare nei playout: “Io penso che il Potenza trova un Messina ferito, faranno la loro partita come giusto che sia sono una buona squadra. Questo allenatore mi piace, l’ho visto giocare bene, spesso giocavano contro squadre che poi affrontavamo noi e quindi vedevo le loro partite. Nutro stima per lui e per gli uomini, lì ci sono individualità importanti, vengono qua e dobbiamo giocarci la partita”.
Avanti cosi che centriamo i play out