La Commissione consiliare patrimonio dà il via libera alla proposta di modifica del regolamento Cosap che consentirà agli esercenti della Galleria Vittorio Emanuele di ottenere le autorizzazioni per l'uso del suolo pubblico. Un piccolo passo avanti decisivo. Adesso la palla passa al Consiglio comunale.
Sullo strano caso della Galleria Vittorio Emanuele si registra un altro piccolo, ma decisivo passo avanti.
Mentre sul fronte riqualificazione nonché sul versante atto d’indirizzo della giunta tutto tace, è la Commissione consiliare patrimonio a dare il via libera alla proposta che riguarda una modifica al regolamento Cosap, da tempo al centro di una telenovela che impedisce ai titolari dei locali della Galleria di ottenere l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico e li espone a continue verbalizzazioni fino al rischio di chiusura.
La Commissione ha esitato favorevolmente la delibera che adesso passerà al vaglio del Consiglio comunale e che “toglie dal regolamento Cosap quei paletti” che di fatto hanno reso gli esercenti della Galleria “di serie B” rispetto a tutti gli altri, attraverso un’interpretazione di un comma della norma che finiva con il penalizzarli. Già nelle scorse settimane quanto emerso in sede di tavolo tecnico per la riqualificazione e cioè che lo spazio interno alla Galleria è una strada a tutti gli effetti e si chiama via Vittorio Emanuele ha contribuito a togliere quei “massi” che finora hanno impedito la regolarizzazione degli esercenti, nonostante le istanze.
La delibera esitata dalla Commissione, presentata dal consigliere comunale Pd Daniele Zuccarello, che da anni segue questa battaglia, ha avuto la firma di altri 18 consiglieri, primo firmatario Nicola Cucinotta, prevede l’eliminazione di quel “paletto” che nel corso degli anni è diventato un ostacolo insormontabile all’autorizzazione dell’uso del suolo pubblico nella Galleria. In particolare si chiede di “abrogare nel vigente Regolamento Cosap “l’art. 5 punto 4 lett. I che recita: “Eventuali autorizzazioni e/o nulla osta di proprietari ed Amministratori di condomino”.
Negli anni sono state proprio quelle due parole: “eventuali autorizzazioni”, a diventare il più grande ostacolo alle istanze degli esercenti, dal momento che si è interpretato il termine “eventuale”, come “obbligatorio” escludendone la natura possibilista. L’aspetto paradossale è che del condominio si sono perse le tracce da decenni. In sintesi si è vincolata l’autorizzazione ad un parere, non più eventuale come indica la norma, ma interpretato come obbligatorio, di un condominio-fantasma. In ogni caso se lo spazio interno al sito è una strada a tutti gli effetti, la via Vittorio Emanuele III, non occorre alcun tipo di autorizzazione da parte di un condominio, esattamente come avviene per tutte le altre arterie.
Da qui sia l’atto d’indirizzo della giunta nelle scorse settimane che la proposta di delibera presentata dai 19 consiglieri di tutti i partiti rappresentati in Aula, a testimonianza di come il tema sia sentito e di come il Consiglio voglia trovare correttivi ad un disagio durato per troppo tempo.
La proposta è approdata in Commissione con il parere favorevole condizionato del dirigente del dipartimento Patrimonio e solo grazie all’intervento dell’ex assessore Franco Mondello, attualmente consigliere comunale Udc, si è “sbrogliata la matassa”. Il dirigente infatti ha subordinato il parere favorevole a due condizioni: la stipula di una polizza fideiussoria da parte degli esercenti per 4 anni e la regolamentazione degli spazi singoli nonché delle tipologie delle attività. In seguito all’intervento di Mondello la delibera è stata esitata alla luce del parere favorevole, quanto poi alla seconda condizione indicata dal dirigente, sarà trasmessa una nota nella quale si invita il dipartimento a provvedere al piano relativo agli spazi.
Nel frattempo l’Aula voterà una modifica al regolamento Cosap attesa da anni: “Gli esercizi commerciali che all’interno della Galleria espletano la propria attività si vedono oppressi dall'applicazione pedissequa di un discutibile divieto, che arreca disagi gestionali con consequenziali danni sotto il profilo economico, causa l'impossibilità di offrire e proporre un servizio, come avviene invece in altri luoghi di ritrovo e ristoro- scrivono i 19 consiglieri firmatari ricordando che finora il groviglio interpretativo del regolamento Cosap ha comportato: “che la struttura risulta desolatamente abbandonata ad un incomprensibile destino, che la vede soccombere nel degrado; con la preoccupazione che quanto detto possa considerarsi come atteggiamento limitante nei confronti di questa ”microeconomia messinese ” composta sia dai gestori delle attività commerciali sia dai proprietari delle “luci” che trovano difficoltà nel concederle in locazione”.
La delibera adesso deve passare al voto dell’Aula ed è uno dei tasselli che riguardano il “mosaico” della Galleria Vittorio Emanuele. Gli altri tasselli riguardano la riqualificazione e la “restituzione” del luogo a quella “mission” voluta dai nostri nonni: il salotto di una comunità che si apre alla cultura, alle arti e nel contempo uno dei preziosi tesori da lasciare ammirare ai turisti.
Rosaria Brancato