Gettonopoli, Crocetta sferra il colpo: tagli al numero dei Consiglieri e alle indennità

Gettonopoli, Crocetta sferra il colpo: tagli al numero dei Consiglieri e alle indennità

Rosaria Brancato

Gettonopoli, Crocetta sferra il colpo: tagli al numero dei Consiglieri e alle indennità

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giovedì 26 Marzo 2015 - 23:04

Dopo gli annunci il governatore sferra il colpo contro i consiglieri comunali. La giunta prepara le modifiche alla legge 30 e riduce il numero dei consiglieri comunali (a Messina ne toccheranno 32), i gettoni di presenza in Consiglio e nei quartieri. Le indennità inoltre saranno commisurate all'effettiva presenza attestata dalle votazioni in Aula o in commissione. La mannaia di Crocetta si abbatte sui consiglieri anche se il governatore vede benissimo le pagliuzze negli occhi degli altri un pò meno le travi nel suo Palazzo.

Il governatore Crocetta, ignorando gli sprechi sotto il suo naso, rimasto inorridito dalla pagliuzza nell’occhio degli altri senza riuscire a vedere la trave che è a casa sua, sferra il colpo decisivo ai Consiglieri comunali già attaccati per gettonopoli.

Mentre approda all’Ars la Finanziaria 2015 il governo regionale firma alcune modifiche all’ormai famigerata legge 30, quella che riguarda i gettoni di presenza, i permessi retribuiti e gli oneri riflessi, dando così seguito agli annunci fatti tra squilli di tromba allo scoppiare dello scandalo. Le modifiche dovranno passare dal voto dell’Assemblea per diventare operative. Lo scandalo gettonopoli necessita di regolamentazione, ma che proprio il Presidente che ha fatto dello spoil system più spregiudicato, che ha messo commissari fin quasi nelle parrocchie e che non batte ciglio di fronte a indennità da paura nei Cda delle partecipate, che non si accorge del caso Vancheri (ne parleremo tra poco), faccia della battaglia ai consiglieri comunali la nuova bandiera per distrarre dai guai siciliani,lascia quantomeno perplessi. Ma andiamo alle novità previste dalla giunta Crocetta per la legge 30.

Dalla prossima elezione Messina si vedrà ridotti i consiglieri comunali dagli attuali 40 a 32 (fino al 2013 erano 45). L’art. 9 infatti prevede riduzioni alla quota dei consiglieri in base alla popolazione. Messina, secondo i dati dell’ultimo censimento, ha meno di 250 mila abitanti, pertanto dovrà accontentarsi di 32 consiglieri, quanti previsti per i Comuni con più di 100 mila abitanti ma meno di 250 mila. Nella sala consiliare di Palazzo Zanca entreranno quindi 8 inquilini in meno rispetto ad oggi. In realtà, alla luce dei dati relativi alle presenze medie in Aula,quel 32 è persino un numero superiore all’effettiva presenza registrata nelle sedute in questi due anni. Nelle sedute da “pienone” le delibere sono state votate al massimo da 29 presenti e in Aula 40 su 40 li abbiamo visti solo in occasione dell’insediamento, tra mazzi di fiori,abiti eleganti e giuramenti d’amore eterno alla città. A questo punto 32,36, 40 o 45, non importa più, basta che abbiano interesse per la missione che hanno scelto e sappiano interpretare davvero il loro ruolo.

Ma Crocetta non si è fermato qui con le forbici. Ed è passato alle modifiche per i gettoni di presenza e gli oneri accessori. In questo caso,qualora la norma passi all’Ars, le riduzioni entreranno in vigore non dal prossimo mandato, ma dall’entrata in vigore della legge (in teoria quindi da maggio). Ecco cosa prevede il comma 5: “le indennità di funzione e i gettoni di presenza previsti dall’art. 19 della legge regionale n°30 del 23 dicembre 2000 sono adeguati ai parametri e alle prescrizioni dettati dalla normativa nazionale in materia. Il regolamento, da adottarsi entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge, adegua le indennità e le nuove misure dei compensi a qualsiasi titolo percepiti dai consiglieri comunali. L’ammontare del compenso percepito da un consigliere non può comunque essere superiore ad un terzo del compenso lordo mensile previsto per l’assessore del rispettivo comune”.

I Comuni avranno 3 mesi per adeguarsi ma la riduzione dei gettoni di presenza avrà effetto immediato anche se l’amministrazione non adotta il regolamento. Ma c’è di più, perché il comma 7 prevede che i regolamenti dovranno stabilire i criteri per la fruizione dei permessi retribuiti e i relativi oneri accessori, nonché, ai fini dell’erogazione del compenso, le modalità per la rilevazione e l’accertamento dell’effettiva partecipazione a consigli e commissioni, in misura comunque non inferiore al 50% delle sedute nel loro complesso. Il compenso è soggetto a conguaglio di fine anno con riduzione pari alle assenze con riferimento al momento della votazione in commissione o in Aula”. In effetti è questo uno dei nodi cruciali, dal momento che ai fini del gettone tutti risultano in Aula, ma, quando si vota il numero si abbassa notevolmente. Con le modifiche ipotizzate dalla giunta se non risulti presente al momento del voto non incassi il gettone. Resta un dubbio però, non sempre le sedute si concludono con la votazione ma questo non vuol dire che non ci siano consiglieri che siano rimasti per dibattere gli argomenti e sarebbe una gravissima penalizzazione non tenerne conto, soprattutto quando, come nel caso di Messina, l’amministrazione non è nota per “sfornare” molte delibere. Tra le altre modifiche c’è da registrare quella che riguarda i consiglieri di circoscrizione “in nessun caso gli oneri per i permessi retribuiti dei lavoratori dipendenti da privati o da enti pubblici possono mensilmente superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità prevista per il rispettivo presidente”.

La forbice del Presidente si abbatte sulla nuova battaglia, cavalcando l’onda di una protesta che in questo momento di calo di consensi per Crocetta arriva come una benedizione. Peccato che il governatore faccia due pesi e due misure. Non ha uguale rigore per lo stuolo di poltrone che ha provveduto a distribuire con cadenza periodica e indennità non proprio da precari,così come non è andato per il sottile quanto a consulenze. Infine, quando si tratta di difendere a spada tratta gli stipendi di commissari e uomini suoi nei Cda dell’isola (vedi il Cas) non esita a diventare un guerriero. Insomma guarda la pagliuzza nell’occhio del vicino e non vede la trave. La scorsa settimana Giampiero Casagni, ha pubblicato su 109 un’inchiesta sul caso Linda Vancheri, assessore regionale alle attività produttive (indicata da Confindustria) dal novembre 2012. Secondo il settimanale la Vancheri fino al 13 novembre del 2012 aveva un contratto co.co.co in Confindustria Caltanissetta. Il 13 novembre però viene chiamata dal presidente dell’associazione degli industriali che gli comunica che dal 15 novembre sarebbe stata assunta come dirigente. Stranezza volle che il giorno dopo l’assunzione, il 16 novembre, stando all’articolo di 109, la Vancheri chiede di essere messa in aspettativa non retribuita per motivi legati all’attribuzione dell’incarico di assessore regionale all’attività produttiva. Quindi nel primo giorno di lavoro da dirigente l’assessore chiede l’aspettativa e il 19 novembre entra nella giunta Crocetta dove risulta tra le più longeve, essendo passata indenne ai vari rimpasti. Dal novembre 2012 ad oggi come prevede la normativa, essendo in aspettativa, ha visto versati i contributi previdenziali e assicurativi per un incarico che non ha svolto neanche per mezza giornata.

Sulla proposta Crocetta interviene il capogruppo del Movimento Liberi Insieme Roberto Cerreti: “Questa nuova invenzione populistica prevede che per Messina,il Consiglio Comunale sia composto da 32 componenti e che gli stessi siano retribuiti con un compenso consequenziale all’accertamento della presenza nelle sedute attraverso la partecipazione alle votazione dei diversi atti, ad un terzo del compenso degli assessori in carica. I Presidenti di Quartiere percepiranno il 30% dell’indennità prevista per gli Assessori ed i Consiglieri di quartiere vedranno la riduzione dei gettoni al 40% del tetto massimo previsto per un consigliere comunale. Tutto corretto se non vi fosse la forte stonatura di una classe regionale che ha visto nell’ultima finanziaria i deputati apparentemente ridursi l’indennità di funzione di circa € 2.000,00 per poi compensare la cifra riportandola ad oltre € 8.000,00 con il recepimento di 3 rivalutazioni Istat. La Sicilia ha annientato la rappresentanza istituzionale provinciale e comunale, sarà trasparente ed innovativa rispetto al resto d’Europa, con un solo neo, il mai svelato mistero dei compensi del proprio carnefice, giusto appunto il Presidente Rosario Crocetta”.

Vedremo nelle prossime settimane cosa accadrà alla proposta del governo e come reagiranno i deputati, che è bene ricordarlo, vengono votati anche grazie a quei “portatori di consenso” che sono i consiglieri comunali e di quartiere e che a questo punto potrebbero decidere di rendere pan per focaccia. Certo è che al di là della doverosa necessità di cambiare radicalmente la legge 30, se la proposta all’esame dell’Ars se dovesse passare, avrebbe un’immediata e naturale conseguenza: in Aula e nei Palazzi arriverebbero solo quanti credono davvero nella politica.

Rosaria Brancato

14 commenti

  1. E i tagli alle indennità dei componenti dell’Ars, del personale dipendente della regione, il taglio dei compensi per incarichi, quello delle partecipate, magari adeguando il tutto all’Italia,….quando pensa di farli? dopo pasquetta?
    Prima o poi perderemo lo statuto speciale…e sarebbe ora, visto che è servito soltanto alla politica per fare i fatti propri e ritagliarsi privilegi che non hanno eguali in Italia.

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  2. E i tagli alle indennità dei componenti dell’Ars, del personale dipendente della regione, il taglio dei compensi per incarichi, quello delle partecipate, magari adeguando il tutto all’Italia,….quando pensa di farli? dopo pasquetta?
    Prima o poi perderemo lo statuto speciale…e sarebbe ora, visto che è servito soltanto alla politica per fare i fatti propri e ritagliarsi privilegi che non hanno eguali in Italia.

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  3. ….e sono pure troppi,trentadue inutili consiglieri…..!

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  4. ….e sono pure troppi,trentadue inutili consiglieri…..!

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  5. premetto che sono d’accordo per il discorso della pagliuzza e la trave,però non ci trovo nulla di strano che si provveda a mettere un ordine sulle “gettonerie”.Poi, se il parlamento siciliano vuole,può intervenire sulle “travi” e i cittadini diranno grazie.Dove non vuole intervenire Crocetta,lo possono fare i rappresentanti del popolo e faranno “giustizia”,se vogliono.

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  6. premetto che sono d’accordo per il discorso della pagliuzza e la trave,però non ci trovo nulla di strano che si provveda a mettere un ordine sulle “gettonerie”.Poi, se il parlamento siciliano vuole,può intervenire sulle “travi” e i cittadini diranno grazie.Dove non vuole intervenire Crocetta,lo possono fare i rappresentanti del popolo e faranno “giustizia”,se vogliono.

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  7. Mi (Vi) chiedo, le circoscrizione “per legge” sono previste nelle città oltre 250.000. A Messina sono di meno, perché non eliminare questi stipendifici ???

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  9. Già, possono sempre rivolgersi ai sindacati per la tutela della loro retribuzione. Scusami ma siamo al paradosso! E allora perche’ non assumerli per concorso……?! Io credo,invece,che gli incarichi elettivi,negli enti locali,servano solo agli eletti perché, come rilevi tu stesso,così,o forse solo così ,possono procurarsi una retribuzione con cui campare;ma non mi pare debba essere questo lo scopo della rappresenta politica.

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  10. Già, possono sempre rivolgersi ai sindacati per la tutela della loro retribuzione. Scusami ma siamo al paradosso! E allora perche’ non assumerli per concorso……?! Io credo,invece,che gli incarichi elettivi,negli enti locali,servano solo agli eletti perché, come rilevi tu stesso,così,o forse solo così ,possono procurarsi una retribuzione con cui campare;ma non mi pare debba essere questo lo scopo della rappresenta politica.

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  11. La proposta del MOVIMENTO 5 STELLE di limitare il numero dei mandati, non solo per i Deputati ma anche per Consiglieri di Regioni e Comuni, sposterebbe l’attenzione sulla qualità degli uomini e sulle capacità di scelta di noi cittadini. Il limite ai mandati eviterebbe di trasformare la passione politica nella ricerca in un posto di lavoro, il ragionamento vale non solo per i politici disoccupati, ma anche per chi lavora, a cui redditi può integrare l’indennità, vale anche per i liberi professionisti, anzitutto avvocati, ingegneri e architetti, la visibilità politica paga sempre.

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  12. La proposta del MOVIMENTO 5 STELLE di limitare il numero dei mandati, non solo per i Deputati ma anche per Consiglieri di Regioni e Comuni, sposterebbe l’attenzione sulla qualità degli uomini e sulle capacità di scelta di noi cittadini. Il limite ai mandati eviterebbe di trasformare la passione politica nella ricerca in un posto di lavoro, il ragionamento vale non solo per i politici disoccupati, ma anche per chi lavora, a cui redditi può integrare l’indennità, vale anche per i liberi professionisti, anzitutto avvocati, ingegneri e architetti, la visibilità politica paga sempre.

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  13. Siamo passati da UN CONSIGLIERE ogni 5.377 messinesi a UN CONSIGLIERE ogni 6.050,per arrivare alla proposta di RE SARO di UN CONSIGLIERE ogni 7.562 messinesi.Non mi piace quest’ultima ipotesi,le responsabilità dei Comuni nei confronti dei cittadini,in particolare delle città metropolitane,sono ancora più grandi dopo l’abolizione delle Province,il rapporto numerico vigente mi pare ottimale.La questione delle INDENNITA’ è molto delicata,ci sono CONSIGLIERI disoccupati come liberi professionisti,altri con un contratto a tempo indeterminato nel settore pubblico,quindi al sicuro rispetto agli avanzamenti di carriera, diverso è il discorso di chi lavora nel privato, soggetto agli umori del datore di lavoro. COME FARE NON E’ FACILE,CREDETEMI.

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  14. Siamo passati da UN CONSIGLIERE ogni 5.377 messinesi a UN CONSIGLIERE ogni 6.050,per arrivare alla proposta di RE SARO di UN CONSIGLIERE ogni 7.562 messinesi.Non mi piace quest’ultima ipotesi,le responsabilità dei Comuni nei confronti dei cittadini,in particolare delle città metropolitane,sono ancora più grandi dopo l’abolizione delle Province,il rapporto numerico vigente mi pare ottimale.La questione delle INDENNITA’ è molto delicata,ci sono CONSIGLIERI disoccupati come liberi professionisti,altri con un contratto a tempo indeterminato nel settore pubblico,quindi al sicuro rispetto agli avanzamenti di carriera, diverso è il discorso di chi lavora nel privato, soggetto agli umori del datore di lavoro. COME FARE NON E’ FACILE,CREDETEMI.

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