Come nello scorso sbarco, anche oggi ad arrivare a Messina sono state diverse famiglie di migranti provenienti dall'Africa Subsahariana. LA FOTOGALLERY DI GIOVANNI ISOLINO
Non si placa l'ondata di migranti che, negli ultimi giorni e con l'arrivo della bella stagione, ha ripreso a lasciare le coste libiche alla ricerca di un futuro migliore in quelle europee. In meno di 48 ore, il Molo Marconi di Messina ha fatto da scenario ad un nuovo sbarco di uomini, donne e bambini. Stamattina, alle 8 in punto, a scendere dal pattugliatore della Guardia Costiera Maltese sono stati in 350 (tra cui 40 donne e 18 bambini), tutti di origine subsahariana.
Come di routine, tutti loro sono stati accolti dalla macchina messa in piedi dalla Prefettura di Messina, con il supporto logistico della Capitaneria di Porto. Per prime sono state fatte scendere le quattro donne incinte, poi accompagnate nei vari Pronto Soccorso cittadini. A seguire, il personale dell'ASP, dell'USMAFF e della Croce Rossa ha provveduto ad effettuare le visite e gli screening sanitari. Le Forze dell'Ordine erano presenti per garantire l'ordine, mentre le associazioni di volontariato si sono messe in moto per l'accoglienza. Gli agenti dell'Ufficio Immigrazione hanno poi provveduto alle fotosegnalazioni, mentre i pullman attendevano al Molo il termine di tutte le procedure.
Come nello scorso sbarco, anche oggi ad arrivare a Messina sono state diverse famiglie di migranti provenienti dall'Africa Subsahariana. Un "cambio di rotta" notevole, questo, considerando che fino all'anno scorso erano soltanto i profughi della Siria e della Palestina a lasciare in todo le loro case (molto spesso distrutte dalla guerra) alla ricerca di protezione nelle zone europee. Solitamente gli africani che sbarcavano in Sicilia erano giovani in cerca di un futuro migliore, vogliosi di intraprendere studi o comunque a caccia di una prospettiva di vita più soddisfacente. Adesso, invece, a lasciare l'Africa sembrano essere famiglie intere, talvolta con bambini piccolissimi. Così come era stato per siriani e palestinesi, per la maggior parte di loro l'Italia è solo una zona di transito, un modo per arrivare alle mete del Nord Europa. O almeno, queste sono le loro speranze. (Veronica Crocitti)
Avete fatto passare il messaggio che c’è posto per tutti….complici di trafficanti di persone e di autorità africane similgangster ! Piango sul nostro futuro e sulle loro false attese
Avete fatto passare il messaggio che c’è posto per tutti….complici di trafficanti di persone e di autorità africane similgangster ! Piango sul nostro futuro e sulle loro false attese