Sbarco di migranti, a Messina arriva la nave umanitaria Aquarius (FOTO)

Sbarco di migranti, a Messina arriva la nave umanitaria Aquarius (FOTO)

Veronica Crocitti

Sbarco di migranti, a Messina arriva la nave umanitaria Aquarius (FOTO)

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mercoledì 30 Marzo 2016 - 07:40

Il popolo che anima lo spirito di questa nave è un popolo di volontari, con in prima fila i medici di primo soccorso dell’organizzazione Medicins Du Monde.

Aquarius non è il nome di un migrante, di uno dei tanti sopravvissuti sbarcati questa mattina al Molo Marconi di Messina. E, Aquarius, non è neanche il nome di uno dei medici, o dei volontari, o dei poliziotti che fin dalle prime luci dell’alba hanno affollato il Porto in attesa del “carico” di quasi quattrocento tra uomini, donne e bambini. Aquarius è una nave “vecchia” poco più di sette giorni, lunga settantasette metri e con una capienza di cinquecento persone.

E’ la “new entry” nelle acque mediterranee, la novità che da oggi farà la spola nel Canale di Sicilia tra le sponde della Libia e quelle italiane per salvare i profughi in difficoltà. Una missione, quella di Aquarius, che è targata SOS Méditerranée, l’associazione nata in Germania ma attiva sia in Francia che nel nostro Paese, e che andrà avanti ancora per mesi e mesi. Il popolo che anima lo spirito di questa nave è un popolo di volontari, con in prima fila i medici di primo soccorso dell’organizzazione Medicins Du Monde, e indirettamente è il popolo della società civile europea che vuole concretamente far qualcosa, al di là dei tavoli istituzionali di Bruxelles.

L’aria che si respirava stamattina al Molo di Messina era esattamente l’aria invasa da questo spirito umanitario. Tutti i migranti sono stati aiutati a scendere dalla nave, per poi esser accolti come di consueto dall’intera macchina messa in piedi dalla Prefettura. I 356 uomini, le 19 donne (tra cui due incinta) ed i 4 bambini, tutti di origine subsahariana, sono stati visitati dal personale medico dell’Asp, della Croce Rossa Italiana e dell’USMAFF. Poi le associazione di volontariato hanno provveduto a rendere l’accoglienza il più confortevole possibile, mentre le Forze dell’Ordine garantivano sicurezza, il personale dell’Ufficio Immigrazione iniziava le pratiche di fotosegnalamento ed i Servizi Sociali del Comune gestivano la collocazione dei minori non accompagnati.
Una volta terminato tutto, i profughi sono stati fatti salire sui vari pullman e condotti nei centri di prima accoglienza del PalaNebiolo, all’Annunziata, e dell’ex Caserma di Bisconte, a Camaro. (Veronica Crocitti)

2 commenti

  1. Dottoressa Crocitti per favore, non continui a chiamare profugo chi profugo non lo è, lo sa molto bene che si tratta di persone che migrano per ragioni economiche!

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  2. Dottoressa Crocitti per favore, non continui a chiamare profugo chi profugo non lo è, lo sa molto bene che si tratta di persone che migrano per ragioni economiche!

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