Il ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è portato avanti dalla CGS, Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS
Il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, si è attivato per promuovere il ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego, mirando quindi ad ottenere la condanna del Governo a risarcire i ricorrenti per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e per la mancata riapertura dei tavoli contrattuali proprio a partire la mese di luglio 2015, come previsto dalla stessa sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale.
“Il ricorso- spiega Ivan Alonge, segretario provinciale del NurSind Messina- scaturisce dal danno causato dallo stato per il mancato aumento contrattuale concomitante con l’aumento del costo della vita. Il danno stimato varia pro-capite a partire dai 4000 per il personale del comparto sino agli 8000 euro per i dirigenti, mentre lo stato con la recente Legge di stabilità stanzia la cifra irrisoria di 5 euro lordi mensili. E’ inaccettabile questa misera elemosina ai lavoratori che giornalmente e con abnegazione lavorano nelle corsie a garantire l’assistenza ai degenti e che spesso non vedono riconosciuto neanche il passaggio di progressione economica e riceve miseri compensi di produttività”.
L’ iniziativa assume un duplice valore sindacale: la difesa dei diritti dei lavoratori pubblici contrattualizzati ad avere un rinnovo del contratto e un adeguamento salariale in linea con gli indici stabiliti dalle parti; la difesa del valore del sindacato quale organo di rappresentanza di un gruppo organizzato di lavoratori, valore di rango costituzionale riconosciuto proprio nella sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che è alla base del ricorso.
Secondo i legali che stanno gestendo il ricorso, si tratta di una battaglia valida che potrebbe dare esito esecutivo entro due anni, chiamando in causa direttamente il governo a risarcire quei lavoratori che faranno ricorso attraverso questa iniziativa.
Tutti i lavoratori del pubblico impiego possono aderire all’iniziativa collegandosi al sito www.ricorsocgs.it entro il 15 maggio.