Il NurSind porta avanti il ricorso per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego

Il NurSind porta avanti il ricorso per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego

Serena Sframeli

Il NurSind porta avanti il ricorso per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego

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sabato 23 Aprile 2016 - 06:23

Il ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è portato avanti dalla CGS, Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS

Il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, si è attivato per promuovere il ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego, mirando quindi ad ottenere la condanna del Governo a risarcire i ricorrenti per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e per la mancata riapertura dei tavoli contrattuali proprio a partire la mese di luglio 2015, come previsto dalla stessa sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale.

“Il ricorso- spiega Ivan Alonge, segretario provinciale del NurSind Messina- scaturisce dal danno causato dallo stato per il mancato aumento contrattuale concomitante con l’aumento del costo della vita. Il danno stimato varia pro-capite a partire dai 4000 per il personale del comparto sino agli 8000 euro per i dirigenti, mentre lo stato con la recente Legge di stabilità stanzia la cifra irrisoria di 5 euro lordi mensili. E’ inaccettabile questa misera elemosina ai lavoratori che giornalmente e con abnegazione lavorano nelle corsie a garantire l’assistenza ai degenti e che spesso non vedono riconosciuto neanche il passaggio di progressione economica e riceve miseri compensi di produttività”.

L’ iniziativa assume un duplice valore sindacale: la difesa dei diritti dei lavoratori pubblici contrattualizzati ad avere un rinnovo del contratto e un adeguamento salariale in linea con gli indici stabiliti dalle parti; la difesa del valore del sindacato quale organo di rappresentanza di un gruppo organizzato di lavoratori, valore di rango costituzionale riconosciuto proprio nella sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che è alla base del ricorso.

Secondo i legali che stanno gestendo il ricorso, si tratta di una battaglia valida che potrebbe dare esito esecutivo entro due anni, chiamando in causa direttamente il governo a risarcire quei lavoratori che faranno ricorso attraverso questa iniziativa.

Tutti i lavoratori del pubblico impiego possono aderire all’iniziativa collegandosi al sito www.ricorsocgs.it entro il 15 maggio.

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