Si inizia lunedì 19 con l'apertura della cappella e la traslazione nella Chiesa Madre
A Mongiuffi Melia,piccolo centro collinare del Messinese,fervono i preparativi per la festa del Patrono San Sebastiano.Il tutto verrà coordinato dal Parroco Padre Giuseppe Di Bella:”Si inizia lunedì 19 nella Chiesa di San Sebastiano alle ore 18.30 con l’apertura della cappella,la discesa meccanica del Fercolo e la traslazione della stessa alla chiesa Madre”.Alle ore 20.00 verranno accesi i “cannici”,che in maniera caratteristica accenderanno il tradizionale “pagghiaru”.Martedì 20 gennaio,alle ore 05.30 il canto del tradizionale “Uffizio” di S.Sebastiano ed alle ore 10.00 la Santa Messa con a seguire la caratteristica processione con l’immagine del Santo per le vie del paese.Alle ore 12.00,in piazza San Sebastiano,avrà invece luogo la caratteristica distribuzione delle frecce di San Sebastiano(pane a forma di freccia in ricordo del martirio del Santo).In serata,alle ore 19.30 circa,dopo la processione,l’immagine del Santo verrà riportata nella Chiesa a lui dedicata e chiusa nella cappella.San Sebastiano morì a Roma all’inizio della persecuzione di Diocleziano.Il suo sepolcro si trova sulla via Appia”ad catacumbas”.Preferì morire piuttosto che osservare le leggi imperiali,che imponevano l’adorazione degli idoli.Secondo un’antica tradizione era ufficiale delle guardie del corpo dell’imperatore e subì due volte il martirio.La prima volta fu condannato ad essere ucciso con le frecce.Creduto morto,fu raccolto per essere seppellito dai cristiani di Roma,questi essendosi accorti che in lui c’era ancora un alito di vita lo nascosero nello stesso palazzo imperiale e lo curarono.Riavutosi,affrontò,per convincerlo a desistere dal perseguitare i cristiani,lo stesso imperatore.Questi però diede ordine che fosse ucciso alla sua presenza con i fasci dai littori imperiali.Il suo culto è documentato fin dalla più remota antichità.È invocato nelle malattie più disperate(fu creduto morto)e nelle pestilenze.È invocato come Patrono di Melia sin dall’anno 1570,come dimostra una vecchia campana fusa a Messina “apud Saija”.