La storia. "Vi racconto le emozioni di un giorno che immaginavo diverso, ma forse è stato ancora più bello...". La proclamazione online: "...è dottoressa in Infermieristica"
MONGIUFFI MELIA – Al tempo del coronavirus la sala da pranzo si trasforma in una sorta di Aula Magna, addobbata per ospitare solennemente la seduta di laurea. La rete abbatte le distanze tra Mongiuffi Melia e il capoluogo; il Pc le “barriere” del Covid-19 tra la neo dottoressa e i docenti. E’ l’ultima tappa di un appassionante percorso che ha condotto Susanna Longo alla proclamazione di “dottoressa in Infiermeristica”. Rigorosamente in streaming. Non manca l’eleganza. E’ pur sempre il giorno della laurea. Susanna discute la tesi con i docenti della Commissione: Francesco Luzza (presidente), Maria De Pasquale, Carmela Cucinotta, Domenica Calatozzo, Giovanni Crea, Sebastiano Calimeri, Aldo Bruno, Rosario Beccore e Antonino Panebiano.
I quindici laureandi sono virtuali solo fino a quando non sono interpellati. Appaiono emozionati, ma sorridenti, in ordine alfabetico. Espongono la tesi dopo aver sostenuto l’esame di abilitazione. La commissione si riunisce per deliberare. Al “rientro” sullo schermo, la proclamazione. I voti. L’applauso. Un neo laureato pronuncia il giuramento, tutti rispondono lo giuro.
“La distanza toglie l’anima ad una cerimonia così importante”
Susanna è neo dottoressa in Infiermeristica. “Sicuramente – ci dice con la voce rotta dall’emozione – questa laurea non ce la dimenticheremo. La distanza toglie l’anima a una cerimonia così importante. Non è stata come me l’aspettavo, ma forse è andata ancora meglio di come l’immaginavo”. E’ stata una grande festa per tutta la famiglia. Anche se in videochiamata. Nonni, zii e cugini. Un parente anche da Londra. Pure il sindaco di Mongiuffi Melia, Rosario D’Amore si è voluto congratulare con la neo dottoressa. Le zie e il cugino Leonardo hanno pensato alla corona d’alloro.
La tesi
La tesi di Susanna parla dell’Infermiere di comunità, di come operae sul territorio nel 2020. Che è l’anno degli Infermieri e non solo per la Pandemia ma perché come spiega la stessa Susanna all’inizio della sua relazione, si ricordano a 200 anni dalla morte, la pioniera dell’infermieristica Florence Nightingale. Chi si prende cura di una malattia – conclude Susanna, facendo suo il messaggio del celebre film Patch Adams – può vincere o perdere, ma chi si prende cura di una persona vince sempre. Prendiamoci cura l’uno dell’altro, solo cosi potremmo superare questo periodo difficile e non solo”.
Cala il sipario sulla laura di Susanna al tempo del coronavirus, con la proclamazione virtuale. Da oggi, per lei, si schiude però una realtà più concreta che mai. Al servizio degli altri”. (Carmelo Caspanello)