Secondo presidente provinciale di Confcommercio , nell’organizzazione di grandi eventi gli amministratori devono portare avanti un lavoro sinergico e funzionale quindi al motore della nostra economia: ovvero il commercio
“Non voglio entrare nel merito delle polemiche che hanno preceduto la visita del Dalai Lama a Messina, né è mia intenzione alimentarne altre. Tuttavia, a mente fredda è giusto rilevare che quello che è stato proposto come un grande evento per la città alla resa dei conti il nostro tessuto produttivo non se n’è nemmeno accorto. Questa mai considerazione deriva dalle legittime lagnanze dei commercianti, i quali si sarebbero aspettati una città presa d’assalto da quanti avrebbero desiderato incontrare il Dalai Lama. A rilasciare le seguenti dichiarazioni è Carmelo Picciotto, presidente provinciale di Confcommercio.
“Probabilmente, la scelta di fare pagare il biglietto d’ingresso al Teatro non è stata congeniale, se è vero che a Messina domenica scorsa non s’è avuto un picco di presenze forestiere”.
Desidero che questa mia considerazione non venga strumentalizzata da alcuno, ma che serva da monito per il futuro. Se gli amministratori – puntualizza Picciotto – manifestano il desiderio di organizzare grandi eventi in città è doveroso che si porti avanti un lavoro sinergico e funzionale quindi al motore della nostra economia: ovvero il commercio. Cosa che auspico avvenga per piazza Cairoli, dove i commercianti continuano a lamentarsi nonostante il restyling”.
Sembra che Picciotto si impegni a fondo per dimostrarsi fuori luogo, a volte Pinocchio. Dopo la bugia dei lavori bloccati a piazza Cairoli, causa insolvenza del Comune nei confronti della ditta, ecco la perla del Dalai Lama che non avrebbe avuto un ritorno commerciale. Spiegate a quest’uomo che non è arrivata in città una nave da crociera, un famoso cantante, o un divo di Hollywood, bensì un uomo che passerà alla storia (a torto o ragione, ma non è questo il punto) come dispensatore di spiritualità, esempio di strenua difesa dei popoli oppressi e dei loro diritti. Eppure, nell’epoca di internet, basterebbe poco per evitare queste figure da “disinformato” cronico!
ma secondo lei Sig. PICCIOTTO il carmelitano scalzo ha organizzato tale evento perché interessava un ritorno per la citta’ anche in ambito commerciale o per un proprio tornaconto personale. Io opto per la seconda soluzione.
Ma nemmeno la guantierina mignon di pignolata è stata comprata a Messina?
non abbiamo avuto ritorni economici ma ci siamo purificato l’anima.Pensi quanta gente ora va nel paradiso tibetano assieme allo scalzo.
Ma da quando i catanesi esprimono giudizi?
Come al solito prevale il Provincialismo di una parte dei messinesi. Non penso che il Dalai Lama ripasserà da queste parti tanto presto. Per quanto riguarda il commercio, ricordo al sig. Picciotto , giusto per fare un esempio di lungimiranza commerciale,che un paio di anni fà, di domenica, non c’erano tante attività commerciali aperte ad attendere i croceristi di ben tre (3) navi da crociera.
Dai commenti prevale il “provincialismo” di una buona parte dei messinesi. Del resto è emblematico la mancata concessione della cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Inoltre, vorrei ricordare al sig. Picciotto, a titolo di esempio della lungimiranza dei commercianti di Messina, l’episodio di un paio di anni fà,di domenica, quando ad accogliere i croceristi di tre (3) navi da crociera praticamente non c’era nessuna attività commerciale aperta!