Dalla Regione stop al progetto Centrale Eolica: "Impatto ambientale intollerabile"

Dalla Regione stop al progetto Centrale Eolica: “Impatto ambientale intollerabile”

Eleonora Corace

Dalla Regione stop al progetto Centrale Eolica: “Impatto ambientale intollerabile”

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sabato 28 Settembre 2013 - 07:17

Ieri la conferenza dei servizi indetta per discutere del progetto di installare una centrale eolica sui Monti Peloritani, nella zona compresa tra il comune di Messina e quello di Saponara, ha espresso parere negativo. La zona è tutelata da diversi vincoli paesaggistici e ambientali.

La centrale eolica sui Monti Peloritani non può essere realizzata per i vincoli ambientali che tutelano l’area interessata dal progetto. L’ha stabilito la conferenza dei servizi svolta ieri a Palermo, come ci racconta il dirigente provinciale dell’Azienda Forestale, architetto Giuseppe Aveni. Dal vincolo paesaggistico a quello idrogeologico, passando per la classificazione dell’area come sito di importanza comunitaria e d’interesse mondiale per l’importanza delle rotte migratorie che si verificano al suo interno. Il progetto della Centrale Eolica prevedeva, invece, l’istallazione di cinquantaquattro aereo generatori nella zona dei Peloritani compresa tra Messina e Saponara. L’impatto sull’ecosistema del luogo è stato giudicato, però, devastante. Aveva già espresso parere contrario al progetto l’azienda Forestale, proprietaria del terreno demaniale su cui sarebbe dovuta sorgere la centrale. Un no senza possibilità d’appello era stato pronunciato anche dall’amministrazione comunale e dal Genio Civile.

"La finalità di utilizzare l’energia del vento si scontra con un impatto ambientale tanto notevole quanto inaccettabile”. Aveva dichiarato l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua alla vigilia dell’incontro. La zona in questione, infatti, è considerata un sito protetto, sia dal punto di vista paesaggistico, sia perché investita dal più importante fenomeno migratorio dei Peloritani, per il quale è stata istituita la Zona di protezione speciale, successivamente dotata di un Piano di gestione. Il progetto, sebbene proponga un tipo di energia considerata “pulita”, sarebbe in ogni modo altamente invasivo e deleterio per l’ecosistema in cui si vuole inserirlo. Infrangerebbe, inoltre, il Piano Paesaggistico siglato nel dicembre del 2009, che stabilisce il maggior livello di tutela paesaggistico-ambientale per i Monti Peloritani. A fare notare tutto questo le associazioni ambientaliste WWF e Man – Associazione Mediterranea per la Natura.

A confermare l’impossibilità di un mega impianto eolico sui Peloritani ci pensano il tavolo dei servizi promosso dall’assessorato regionale dell’Energia, che oltre al Comune di Messina, Genio Civile e Azienda Forestale comprende anche molti altri enti, dal sindaco di Saponara agli assessori regionali, dal Corpo Forestale all’Azienda Ferroviaria Italiana, oltre ad Enel, Anas, Enva, Snam, Terna, passando per la Provincia Regionale di Messina. Tutti insieme per discutere di un progetto che, a ben vedere, era stato già messo da parte. Solo la vittoria del ricorso al Tar di Palermo della ditta Anima Energy ha permesso, infatti, alla Regione di indire un nuovo tavolo dei servizi e riaprire la partita. Il progetto è stato presentato nel 2005 dalla società Anima Energy, per un investimento complessivo di 170 milioni di euro. Finora è stato sistematicamente bocciato nel corso delle due precedenti conferenze dei servizi che hanno avuto luogo tra il 17 settembre e il 22 dicembre del 2008. Ieri ha incassato il terzo no. Non vengono, dunque, lasciate sole le associazioni ambientaliste che fin dal primo momento si sono opposte al progetto, definendolo una vera e propria “follia”.

4 commenti

  1. ecco perchè è economicamente folle investire in sicilia. quei pochi che ci provano ci rimettono le penne. mah… siamo all’età della pietra. zona protetta di un paio di @@ se la volevate veramente protetta assumevate a tempo indeterminato tutti i forestali…

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  2. Uscendo dai nostri confini da “Terra di mezzo”, ho avuto modo di ammirare meraviglie della natura e luoghi famosi dove in lontananza si vedevano le pale eoliche senza che nessuno ne rimanesse scandalizzato…. i mari del nord, lo stretto dei dardanelli tanto per citarne qualcuno…. solo da noi riescono ad essere un problema anziché una risorsa. O non si devono fare, con buona pace dei finti ambientalisti che evidentemente preferiscono l’energia della centrale a carbone di Milazzo, o se si fanno finiscono in mano della mafia…

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  3. Senza uscire dai nostri confini e parlo della Sicilia, si possono vedere pale eoliche anche nella provincia di Catania e Caltanissetta. Sono li in mezzo al nulla e producono energia pulita per migliai di famiglie senza inquinamento e senza rumore. Ne esistono anche in provincia di Palermo e Trapani.
    A Messina tutti contro poichè ognuno vorrebbe la sua bella fetta di profitto ma non ce ne per nessuno, le pale sono della mafia e non si toccano per quelli che non vogliono le pale eccovi solo le pale con due elle .

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  4. Le associazioni ambientaliste dovrebbero pensare che “il deturpamento” delle zone verdi dei colli messinesi farebbe ridurre di gran lunga le immissioni di veleni nell’atmosfera da parte di centrali elettriche a carbone (questa è la teoria ambientalista di cui le associazioni ne disconoscono la peternità). Capisco che l’ambiente si deve tutelare, che andassero a vedere cosa succede nel comprensorio di Milazzo (gente che nasce con la leucemia ed incidenza sproporzionata di neoplasie nella Valle del Mela ecc. )invece d’impedire che l’energia pulita abbia ingresso anche nella realtà messinese.
    Ci sono intere Nazioni nei paesi scandivavi dove dell’eolico c’è la cultura e la diffusione, forse lì non ci sono flussi migratori?
    Diciamo che, come in tutte le cose, se non ci “mangiano” le persone giuste, le cose non si fanno, non è una questione di deturpamento.
    Mi fa specie come un’amministrazione non dia i permessi senza che vi sia il benestare degli ambientalisti, nonostante vi siano dei ricorsi al tar vinti!!! Ah vero, il sindaco è un no-ponte.
    Povera Messina, perirà nell’inquinamento e nel sottosviluppo per mano di gente dai buoni principi teorici.

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