Morire in baracca. Visicaro: "Servono nuove politiche sociali"

Morire in baracca. Visicaro: “Servono nuove politiche sociali”

Redazione

Morire in baracca. Visicaro: “Servono nuove politiche sociali”

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sabato 14 Gennaio 2023 - 23:14

Il presidente dell'associazione Meter e Miles interviene sulla morte di Santina Parisi

MESSINA – Saro Visicaro non ha mai risparmiato le varie amministrazioni comunali e insiste sempre sulla necessità di nuove politiche sociali a Messina. A nome dell’associazione Meter e Miles, impegnata nel campo dei progetti rieducativi per persone con disabilità, interviene sulla morte in baracca di Santina Parisi: “Siamo profondamente indignati per la vicenda (l’ennesima) che ha colpito la signora Parisi.
Siamo indignati ma non impreparati che ciò potesse risuccedere a Messina. Sdegnati dalla inadeguatezza di chi amministra questa città. La totale mancata programmazione di adeguate politiche sociali è sotto gli occhi di tutti. O quasi. Certa politica non si accorge di ciò che si vive nelle periferie, e non solo, della nostra città. Non è vero che mancano gli immobili da destinare alle emergenze. La verità è che da decenni nessuno vuole ufficializzare e documentare quello che tutti sanno. La consistenza cioè del patrimonio immobiliare pubblico e quello comunale in particolare”.

Aggiunge Visicaro: “Siamo purtroppo certi che nessuno pagherà per questa ennesima vita. Tra qualche giorno tutto sarà dimenticato. Nessun fascicolo sarà aperto. Nessun diritto sarà fatto valere. I morti saranno numeri. Ai vivi, in attesa di morire, non resta che aspettare il loro turno. La burocrazia, dietro la quale tutti si nascondono, è solo una scusa”.

Sul tema dell’emergenza abitativa e della necessità di reperire nuovi immobili intendiamo incalzare gli interlocutori istituzionali, con l’auspicio che si trovino soluzioni immediate. Al di là del caso specifico, che investe le politiche per la casa e il ricorso presentato dalla legale della signora Parisi, Visicaro affronta l’argomento sul piano politico e continua a esprimere il suo dissenso, come ha fatto in passato. A sostegno di un nuovo modello di welfare, di Stato sociale che metta al centro i diritti di chi convive con un handicap o, ad esempio, vive in una baracca”.

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